venerdì 22 marzo 2013

Visione sistemica e noir (I)


Pensiero sistemico e noir
(tecniche avanzate di scrittura)
  

(Parte I) 

Presentazione
Come ho più volte affermato, il contesto (sociale, economico e politico) è forse il vero protagonista di una storia noir. Quasi sempre, almeno nei grandi gialli americani, è urbano (New York, Los Angeles, Chicago… ) ed è assai articolato. Ma anche la provincia di Simenon o quella di Camilleri sono molto complesse. Assai più raccolto appare il contesto dei gialli di Agatha Christie, ma i gruppi in cui, di volta in volta, indaga Miss Marples, hanno caratteristiche di alta complessità; sono di fatto ologrammi della società inglese di quegli anni. Date un’occhiata  al disegno qui sopra.  L’ho “adottato” come logo di questa serie. Per interpretare la complessità di un contesto (qui s'intende urbano) occorre capirne gli individui, le parti, le necessità, la società, le risorse e gli obiettivi, legandoli in un insieme interconnesso. Questa è una modalità del System Thinking, del pensiero sistemico, appunto.



Il pensiero sistemico trae le sue origini   da Aristotele e dai primi pitagorici. Le loro riflessioni furono riprese nei primi anni del '900 da alcuni studiosi che iniziarono a elaborare alcune teorie sulla dicotomia struttura-sistema degli esseri viventi.
Dopo varie teorizzazioni, perlopiù applicare alla  biologia, negli anni quaranta e cinquanta del ventesimo secolo fu elaborata da Ludwig von Bertalanffy la Teoria Generale dei Sistemi, che doveva essere considerata come base comune per tutte le discipline scientifiche. I concetti fondamentali di tale teoria sono l'apertura e chiusura dei sistemi viventi, dell'omeostasi, della reciproca influenza, dell'auto-regolazione e dell'equifinalità. Ma non dirò di più: pretendere di spiegare la Scienza dei Sistemi in un post di un blog sarebbe come negarne la complessità e l'importanza.
Contribuirono alla Teoria Generale dei Sistemi due studiosi cileni, Humberto Maturana e Francisco Varela. Nel 1990 Peter M. Senge lo divulgò col suo libro La quinta disciplina, facendolo diventare scienza manageriale, psicologica, sociale e politica.


Utilizzando gli archetipi sistemici illustrati da Peter M. Senge, intendo qui dimostrare e spiegare (se ci riuscirò) che il pensiero sistemico è fondamentale per strutturare la trama di un noir o di un giallo moderno, ma anche di un giallo classico, alla Agatha Christie,  non ne era esente. In altre parole credo che da Sir Arthur Conan Doyle in poi gli autori sono stati e sono degli acuti System Thinker!

2 commenti:

  1. E' un piacere leggerti perchè leggere te è accrescere le conoscenze. Hai scritto segue, ma il seguito dove lo trovo?
    Se voglio metterti tra i blog che seguo ( sono neofita un pò stufa di anobii non solo per le defaiances insite del network ma anche per il narcisismo di molti anobini, per cui ho poca dimistichezza) come fare?

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  2. Domande due, risposte due.
    1. Continuerò nei prossimi giorni. Entro domenica la seconda parte (che poi sarà targata (I), poi a seguire le altre, che ci vuole un po' a scriverle.
    2. In fiondo alla home page c'è la lista dei follower. lì ci si può facilmente associare.
    Grazie per l'interesse e a presto, Marco

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