Pensiero sistemico e noir
(tecniche avanzate di scrittura)
(Parte I)
Presentazione
Come ho più volte affermato, il contesto
(sociale, economico e politico) è forse il vero protagonista di una storia
noir. Quasi sempre, almeno nei grandi gialli americani, è urbano (New York, Los
Angeles, Chicago… ) ed è assai articolato. Ma anche la provincia di Simenon o quella di
Camilleri sono molto complesse. Assai più raccolto appare il contesto dei gialli
di Agatha Christie, ma i gruppi in cui, di volta in volta, indaga Miss Marples,
hanno caratteristiche di alta complessità; sono di fatto ologrammi della
società inglese di quegli anni. Date un’occhiata al disegno qui
sopra. L’ho “adottato” come logo di
questa serie. Per interpretare la complessità di un contesto (qui s'intende
urbano) occorre capirne gli individui, le parti, le necessità, la società, le
risorse e gli obiettivi, legandoli in un insieme interconnesso. Questa è una
modalità del System Thinking, del pensiero sistemico, appunto.
Il pensiero sistemico trae le sue
origini da Aristotele e dai primi pitagorici.
Le loro riflessioni furono riprese nei primi anni del '900 da alcuni studiosi
che iniziarono a elaborare alcune teorie sulla dicotomia struttura-sistema
degli esseri viventi.
Dopo varie
teorizzazioni, perlopiù applicare alla
biologia, negli anni quaranta e cinquanta del ventesimo secolo fu
elaborata da Ludwig von Bertalanffy la Teoria Generale dei Sistemi, che doveva
essere considerata come base comune per tutte le discipline scientifiche. I
concetti fondamentali di tale teoria sono l'apertura e chiusura dei sistemi
viventi, dell'omeostasi, della reciproca influenza, dell'auto-regolazione e dell'equifinalità. Ma non dirò di più: pretendere di spiegare la Scienza dei Sistemi in un post di un blog sarebbe come negarne la complessità e l'importanza.
Contribuirono
alla Teoria Generale dei Sistemi due studiosi cileni, Humberto Maturana e Francisco
Varela. Nel 1990 Peter M. Senge lo divulgò
col suo libro La quinta disciplina,
facendolo diventare scienza manageriale, psicologica, sociale e politica.
Utilizzando gli
archetipi sistemici illustrati da Peter M. Senge, intendo qui dimostrare e
spiegare (se ci riuscirò) che il pensiero sistemico è fondamentale per
strutturare la trama di un noir o di un giallo moderno, ma anche di un giallo
classico, alla Agatha Christie, non ne
era esente. In altre parole credo che da Sir Arthur Conan Doyle in poi gli
autori sono stati e sono degli acuti System Thinker!
E' un piacere leggerti perchè leggere te è accrescere le conoscenze. Hai scritto segue, ma il seguito dove lo trovo?
RispondiEliminaSe voglio metterti tra i blog che seguo ( sono neofita un pò stufa di anobii non solo per le defaiances insite del network ma anche per il narcisismo di molti anobini, per cui ho poca dimistichezza) come fare?
Domande due, risposte due.
RispondiElimina1. Continuerò nei prossimi giorni. Entro domenica la seconda parte (che poi sarà targata (I), poi a seguire le altre, che ci vuole un po' a scriverle.
2. In fiondo alla home page c'è la lista dei follower. lì ci si può facilmente associare.
Grazie per l'interesse e a presto, Marco