Il gufo giallo
recensioni di romanzi gialli
Giudizio n. 81
La Promessa
Un requiem per il romanzo giallo
Friederich Dürrenmat
Feltrinelli
Das Versprechen (La promessa) fu scritto
nel 1956 come sceneggiatura per il film
Il mostro di Mägendorf di L. Vajda. Successivamente, nel 1958 uscì come romanzo. All'inizio né il film né il romanzo ebbero sucesso. Il tempo fece dimenticare il film, invece il romanzo conquistò critica e pubblico.
Un investigatore freddo e infallibile, il commissario
Matthäi, ha a che fare con colleghi
ottusi e altezzosi che si rifiutano di prestare fede alle sue intuizioni su un
delitto raccapricciante: una bambina di 8 anni è stata barbaramente uccisa. In
un primo momento si pensa a un delitto a sfondo sessuale, a un pazzo pedofilo,
ma questa ipotesi subito naufraga. Matthäi, commissario di provincia, di fronte al dolore
dei genitori della vittima sente che la sua anima è stata scongelata: si impegna con loro
a trovare l’assassino della bimba. La promessa che gli cambierà la vita. Per quanto si dia da fare nella ricerca
del criminale, Matthäi non riesce a trovare niente, solo indizi, coincidenze,
frammenti di una verità che non può essere né ricostruita sommariamente né
ipotizzata. Un puzzle scombinato. Matthäi abbandona il suo posto al commissariato, spinto da una
intuizione geniale quanto irrazionale: l’unico modo di acciuffare l’assassino è
quello di fargli la posta, attenderlo, indirizzarlo verso un altro crimine.
Arriverà quindi ad adottare una bambina utilizzandola come esca per il maniaco,
attendendo la sua comparsa come unica ragione di vita, un'attesa che lo porterà
nel baratro della follia senza potere catturare il colpevole, del quale viene
privato dalla casualità, La casualità è il leit motif che s'intende sempre nell pensiero e nello spirito delle
opere di Dürrenmatt.
Il montaggio e la costruzione della suspense ne fanno un capolavoro di lucidità e un gioiello della narrativa. La
promessa è forse l'opera più dirompente e provocatoria uscita dalla penna
del grande autore svizzero. L'idea sconsolante espressa da Dürrenmatt nel
romanzo è l'impossibilità di arrivare alla verità e alla giustizia attraverso
la logica dell'indagine di polizia. E' spesso il caso a determinare il
successo o il fallimento sia per l'investigatore che per il criminale. Tutti e due sono a un tavolo da gioco! Oltre a
smontare i meccanismi che stanno alla base del giallo classico e del poliziesco
tradizionale, riesce a evocare un paesaggio morale e sociale di rara
desolazione, disegnando attraverso una parabola umana dall'esito tragico un
quadro squallido e orripilante della società svizzera del secolo scorso. Non è che quella contemporanea sia migliorata.
Un grande romanzo che metaforicamente preconizza, anzi celebra con un de profundis, la
morte del giallo classico come genere, ma, forse consapevolmente, fa risplendere il noir di
vividi bagliori nerocromo. Il giallo, è dimostrato (lui lo sa), è come la Fenice: risorge sempre dalle sue ceneri. Friedrich Dürrenmatt è infatti un maestro del
giallo con questa opera non rinnega se stesso. La
promessa è un romanzo narrato in modo sublime che fa scuola, uno scritto
che fa meditare sulla vita e sulla psiche umana, siano esse criminose o
normali, e sui loro cliché. Il quotidiano è comunque, e sempre, il quotidiano
antropologico: vivere, crescere, amare, odiare e infine morire. Un routine immutabile e ineluttabile che fa da ordito alla trama. Per questi motivi
lo considero un noir stupendo.
Voto *****/5
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