martedì 13 gennaio 2015

Sommelier del giallo (03)


Saper ascoltare

Come diventare fruitori consapevoli di gialli, noir e thriller raccontati nelle diverse forme artistiche: libro, film, fiction TV, fumetto e radio

Versione 2019

(scheda 03)


Struttura, regole auree, persona narrante e dosaggio dei paradigmi indiziari sono gli elementi che caratterizzano il racconto.


Un giallo deve avere solide basi: più le fondamenta sono solide, più risulta credibile. La credibilità è requisito fondamentale per una storia gialla.  Quattro sono i pilastri su cui si fonda la struttura di un romanzo giallo: la vittima (V), il colpevole (C), il detective (D) (I criminologi la chiamano la triade del delitto), in più c’è  il contesto.

 




Il contesto è la scena (location per i più anglofoni) dove si svolge la storia: con esso si tracciano i rapporti sociali, il clima (o atmosfera), l’ideologia prevalente, la morale corrente e i meccanismi economici e delinquenziali. Nel giallo classico il contesto è normativo: chiede il ripristino dell'ordine. Nel noir è ostile e rende difficile al detective muoversi. Nel thriller è indifferente, sordo.
Il contesto serve anche a caratterizzare e dare  spessore ai comprimari.

Le sequenze auree


La struttura narrativa classica di un giallo (giallo classico: gc) segue, in genere, un percorso preciso. E' descritto sotto,  definiamolo Canone Diretto.
 
Vittima   Detective  Colpevole
Si parte da una vittima, di cui si dice molto (è quasi sempre una persona di rispetto con virtù e vizi); si descrive anche il contesto, spesso ordinato, ma con minacce latenti. 
Il delitto, quando avviene, sconvolge il contesto, disturba tutti: chi è il colpevole che ha creato così tanto disordine?
Arriva sulla scena un investigatore (privato, poliziotto o dilettante) in genere molto brillante e inossidabile. Pian, piano si svelano segreti (le minacce latenti) e s’individuano i possibili moventi. 
C'è anche il Canone Inverso. In esso il detective, pur importante sostegno alla vittima potenziale, è un po' in sottofondo.

Colpevole    Detective  Vittima


Il film Gaslight (leggere la scheda del Film n. 1) è un esempio di come questi siano anche  gli elementi sufficienti per costruire un esemplare racconto giallo. C’è il bieco ambiguo colpevole, l’ingenua e giovane  vittima e il detective acuto: il contesto è la Londra vittoriana. La nebbia crea atmosfera.



Altro esempio di Canone Inverso è il Tenente Colombo. Nelle sue storie la partenza è dalla fine, secondo lo schema seguente:
Colpevole      Vittima      Detective

Si parte dal colpevole, si conoscono i suoi moventi (spesso, ha subito torti gravissimi dalla vittima: quasi si fa il tifo per lui!), ma sembra che abbia operato così bene (il delitto è sempre molto ben premeditato e perfettamente orchestrato) che non si sa se sarà scoperto.
Si ignora come procederà l’indagine … Pian piano, passo dopo passo questa si dipana.
Si vengono a conoscere i tormenti e i dubbi dell’assassino che Colombo sa abilmente far emergere.



Per la narrazione   nel giallo classico si privilegia quasi sempre la terza persona. L'autore domina la scena dall'alto e  il detective non ha particolari crisi esistenziali: è sicuro di se e molto, molto curioso. Un eroe, spesso consapevole.
Il rischio sono i giochetti tanto "vituperati" da S.S. Van Dine. L'evoluzione, anche in termini di onestà narrativa, si ha con l'hard boiled.
Nell’ hard boiled (hb), nel noir  (n) e successivamante nel post noir (pn) (si veda sul blog la serie di articoli:  il genere noir) dove è anche preferita la narrazione in prima persona) spesso si parte dal detective. E’ quasi sempre  un antieroe in bolletta o con guai seri, un personaggio che vive border line tra il contesto dove è avvenuto il delitto e il suo mondo;  ma non ne è mai del tutto estraneo, infatti ci si muove perfettamente a suo agio (consultare le schede di Philip Marlowe Pers. n. 4, Archie Goodwin Pers. n. 16 e e di Sam Spade Pers. n. 17).






La storia che deve dipanare non è mai semplice, diciamo che è parecchio ingarbugliata. Di i solito i personaggi, sia vittima che colpevole, si muovono in un contesto niente affatto ordinato, mentono, tramano, complicano ancor di più la situazione. L’incarognito e cinico detective lo sa bene; lo sviluppo dell’indagine ci fa scoprire il suo carattere e le menzogne degli altri. Si vengono a conoscere i tormenti e i dubbi dell’investigatore, sono elementi della suspense.
(per andare alla tappa n 4) 

 

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