martedì 24 febbraio 2015

Detective story (16)


"Private Eye"
ovvero investigatori privati.
(16)
I postmoderni (parte III)


Pepe Carvalho ( Ho ammazzato J. F. Kennedy - 1972)



Pepe Carvalho, all'anagrafe José Carvalho Tourón, nasce a Souto (presso Lugo, in Galizia) quasi al termine della Guerra Civile spagnola  (quindi intorno al 1939, come il suo creatore).
Poco si sa di lui prima dell'avvio della professione. « La mia biografia è impresentabile.» Dice lui stesso « Ex rosso, ex agente internazionale. Amante di una puttana più selettiva che seletta. »
Le notizie della sua infanzia, così come quelle degli anni precedenti il suo trasferimento a Barcellona, sono abbastanza lacunose e per molti aspetti incerte. Da giovane militante comunista partecipa alla lotta clandestina contro il regime franchista  con il nome di battaglia di Ventura, ciò lo porterà, normale conseguenza, a essere incarcerato. Dopo aver lavorato quattro anni come agente della CIA, si stufa e intraprende la carriera di investigatore privato. Ha lasciato un pesante strascico, ma quelli della CIA non lo troveranno mai.



Vive a Barcellona (ha una villetta amena nella zona collinare di Vallvidrera). Sembra non se la passi né bene, né male: sopravvive dignitosamente a se stesso e al suo passato.
Carvalho è un solitario. Cinico e disilluso  dal proprio lavoro riesce a racimolare lo stretto necessario per vivere e si accontenta di poco. Quelli che pagano meglio sono i mariti che si credono traditi. Gli altri, quelli che gli affidano incarichi importanti, quelli no, non pagano bene, e spesso Pepe finisce con l’infilarsi in situazioni poco piacevoli, fino a rischiare di venir ammazzato. E di queste situazioni ce n’è un’infinità, perché la Barcellona che conosce e frequenta Pepe non è certo una città da cartolina.
Ha un ufficio anonimo sulle Ramblas. Potrebbe essere come quello di Marlowe o di Sam Spade. Non lo è. All'interno, in uno sgabuzzino munito di cucinino, vi alloggia Biscuter, uno “sgorbio d’uomo” suo aiutante e cuoco incredibilmente raffinato e poliedrico. Biscuter (José Plegamans Betriu)   conobbe Pepe nel carcere di Lleida.   Pepe era detenuto per motivi politici mentre Biscuter come ladro di auto (da qui il nomignolo visto che Biscuter era il nome di una utilitaria molto diffusa in Spagna negli anni '50). Si rincontrano nel 1977 quando Biscuter, senza averlo riconosciuto, chiede 25 pesetas a Carvalho. È l'inizio di una collaborazione che durerà per molti anni: Pepe fa il detective e Biscuter il segretario e cuoco per aiutarlo in seguito anche nelle investigazioni. Biscuter rimane spesso al margine dei casi ma è una figura sempre presente che suscita un'immediata simpatia nel lettore. Memorabili le sue peregrinazioni nei mercati e nelle botteghe di Barcellona alla ricerca delle materie prime dei piatti che cucina e sottopone all'insindacabile giudizio di Carvalho.



La vita sentimentale di Pepe è tutta costruita sul travagliato rapporto con la prostituta Charo, le avventure con altre donne non fanno che aumentare la solitudine dell'antieroe  umanamente cinico. Charo (Rosario García López) fa di mestiere la prostituta, ma è  amante free di Carvalho dal 1971. Originaria della Murcia, prima si prostituiva in un locale, poi ha deciso di esercitare la sua professione in casa (in calle Perecamps a Barcellona ). Nel 1991 lascia Carvalho e Barcellona accettando un posto offerto da un suo cliente: centralinista in un albergo ad Andorra.
Per Pepe luogo lontanissimo: anche per lavoro lui lascia con molte remore Barcellona.



Non gli piace tirar fuori la pistola, ma a volte c'è costretto: affiorano allora brutti ricordi. Una delle sue manie è bruciare i libri che ha letto nel passato, custoditi negli scaffali della sua libreria costruita su misura nel villino di Vallvidrera. Brucia i libri poiché non li riconosce più come mezzo per interpretare il mondo (ha qualche remora solo per alcuni, ad esempio quelli di Joseph Conrad, che comunque non risparmia).
La sua passione è la buona cucina, sia come cuoco sia come gourmet. Il gusto per i piatti pesanti lo porta ad eccessi dannosi per la salute e spesso per il sonno.


I detrattori, soprattutto il commissario filofranchista Contreras suo antagonista, lo definiscono Pepe un "annusapatte", termite usato per identificare gli investigatori privati che si occupano di casi di infedeltà coniugali. E' vero, a lui capitano parecchi casi del genere, ma non ama parlarne.
Buongustaio; non solo, ha anche una sua filosofia del cibo. Lo aiuta  Enric Fuster,   un commercialista vicino di casa di Carvalho, durante le cene organizzate da Biscuter che iniziano tardi e si prolungano per quasi tutta la notte. Fine intenditore di cibi pregiati e distillati condivide con Carvalho la passione per la cucina, accettando, per il gusto della tavola, di sottostare alle stranezze del suo ospite.
Da ricordare Bromuro (Francisco Melgar). Conosce Carvalho nel carcere "La Modelo" di Barcellona e gli fa da prezioso informatore.
FINE 
 

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