Romanzi in B&W
influenze della letteratura americana
sui film noir anni '40
Parte IX
L'era di Raymond (parte I)
1943, esce
in libreria The
lady in the Lake
il quarto romanzo di Raymond Chandler. L'autore, ormai alla su prima profonda crisi,
tra un bicchiere di whisky e l'altro, rimpasta, arrangia
e miscela a 43°, come suo uso e malcostume, alcuni racconti precedenti usciti sulle riviste "dime".
Da un paio
d'anni è in crisi, esistenziale e creativa, bisognerà attendere due lustri
prima di poter leggere un altro capolavoro!
Nel 1947,
sulla scia del suo primo grande romanzo, viene realizzato un film assai
deludente e presto dimenticato.
Ma
ricominciamo da capo!
Dal 1939, è
l'anno della pubblicazione del capolavoro, The Big Sleep. E' il suo primo
romanzo, e uno dei pochi di stesura completamente originale: poi rimpastò spesso
precedenti racconti con risultati alterni. Il successo gli procurò un contratto come sceneggiatore con la
Paramount a partire dal 1943. In seguito scrisse nove romanzi, di cui uno incompiuto,
e varie sceneggiature per Hollywood tra cui le più importanti sono quelle de La
fiamma del peccato (di Billy Wilder, che però molto impietosamente lo ha criticato "era sempre alticcio e ho dovuto scrivere io la sceneggiatura" in una sua
intervista) nel 1944. Precipitato nel tunnel dell'alcolismo, tentò il suicidio
nel 1955, un anno dopo la morte della moglie, Cissy Pascal. Prima di aver
ultimato l'ottavo romanzo della saga di Philip Marlowe, morì di polmonite nel
1959.
Nel 1946 segue il film omonimo The Big Sleep diretto da Howard Howks e interpretato da Humphrey Bogart e
Lauren Bacall.
Il titolo si riferisce alla morte (che è un "grande
sonno") e non è citato in nessuna battuta del film, bensì è la frase
finale del romanzo.
Nel 1997 è
stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.
Esiste un remake inglese del 1978: Marlowe
indaga.
La
trama è nota: Philip Marlowe, private eye, è assunto dal
generale Sternwood (malato di ipotermia: vegeta in una serra) per scoprire chi ricatta la figlia minore Carmen per i suoi
debiti di gioco.
Presto
il caso diventa più complesso, e viene coinvolta anche la figlia maggiore
Vivian. Marlowe, deciso a fare luce sulla scomparsa del giovane Sean Regan,
entra in un'atmosfera morbosa di complotto e seduzione tra ricatti, omicidi,
furti e bische clandestine, che non ha uguali nella storia del genere.
Humphrey
Bogart, con una recitazione efficace e scarna, esalta il personaggio di Philip
Marlowe. Detective forte, ma solitario e malinconico, è stato tra le migliori
creazioni della letteratura poliziesca. E' valorizzato anche dallo stile
asciutto del regista Howard Hawk. Splendida la giovane Bacall al suo esordio
come attrice protagonista. Celebre è la scena finale del film, quando
Marlowe sfida il capo del racket Eddie Mars: il detective, nelle sue debolezze
di uomo duro e solitario, sembra vacillare, ma non molla la presa.
Il successo
strepitoso al cinema dette luogo ad altre edizioni del romanzo che fu tradotto
in decine di lingue.
Memorabile è
la traduzione di Oreste Del Buono, considerato lo "sdoganatore" del
genere noir!
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