mercoledì 8 aprile 2015

Il gufo giallo (85)



Il gufo giallo
recensioni di romanzi gialli

Giudizio n.  85

 

La semplice arte del delitto
Raymond Chandler
Universale Ecomomica Feltrinelli


 

Si chiama Philip e anche Marlowe, ma non è ancora lui!

Un libro storico che (grazie al genio di Oreste Del Buono) storicizza Raymond Chandler. Fa impressione, leggendo, scoprire a pag. 3 il nome di Philip Marlowe nel racconto "Il testimone" (1934), ma "che sa' da fa' pe' campà!" (soprattutto se si fa uso smoderato di superalcolici) valeva anche per Raymond. Già aveva, senza pudore alcuno, "cannibalizzato" i suoi racconti pubblicati sulle riviste "dime". Raggiunto il successo col suo personaggio, prima apparizione in The Big Sleep, romanzo originale, s'era infatti messo aa attingere senza pudore dai suoi racconti. Con Addio, mia amata gli era andata bene, troppo bene. Delirio d'onnipotenza! Fece apparire Philip Marlowe, nato nel 1939 con Il grande sonno, ribattezzando Philip tutti i suoi precedenti private eye, anche quelli che si chiamavano Mario Rossi (Marius Red)! Ma via, non eran fatti della stessa pasta! Lo si nota  e si capisce, leggendo, che sono solo racconti "di formazione", ma anche "alimentari". I direttori delle dime (Black Mask, soprattutto) volevano violenza, sangue, battute sapide e scene improvvisamente brutali o sorprendenti. Se poi la trama aveva più buchi di una forma di gruviera, pazienza! C'è da capirli, le riviste venivano lette dai pendolari, in treno, bus o metro, si doveva tenerli attaccati al testo!
Il problema è che il geniale cannibale, così bravo a scrivere, qualche buco, anche nei romanzi, l'ha lasciato.
Questi racconti non sono eccezionali. Le parti di commento scritte da Oreste, invece sì. Mi manca tanto Del Buono, non tanto per Linus che dopo la sua uscita di scena è diventato settario, dogmatico, manieristico e sciapo, ma per il suo saper capire e saper raccontare i difetti dell'autore da lui più amato: Raymond Chandler. I suoi commenti e le sue annotazioni ne fanno un Natalino Sapegno (che poverino  s'occupava di Dante) dell'Hard Boiled. Un bel libro e anche interessante, soprattutto, non mi stanco di ripeterlo, per i pezzi di OdB, che sono di altissimo livello!

Voto ****/5
 

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