mercoledì 24 febbraio 2016

Lanterna Gialla (96)



Film n.96
Lo specchio scuro (The Dark Mirror)
di Robert Siodmak 
con  Olivia de Havilland, Lew Ayres, Thomas Mitchell


Se una mattina, allo specchio, ti vedi doppio ....

Il tenente della Polizia Stevenson, indagando su un omicidio, scopre che la vittima aveva ricevuto nel suo appartamento una ragazza. Riesce a  rintracciarne una che le somiglia e che è riconosciuta dai testimoni, ma scopre anche  ha una gemella perfettamente simile.
A carico di una di esse pende l'accusa di omicidio, ma la polizia non riesce a formulare l'incriminazione per la reticenza delle due donne che non consente di stabilire quale delle due sia l'omicida. Il tenente Stevenson capisce che ci vuole uno psichiatra per scoprire quale delle due donne è innocente e qual è la folle assassina. Si giova allora dell'aiuto del dottor Scott Elliott, uno psicanalista di cui entrambe le donne (effetto mirror o risonanza emotiva) non tardano a innamorarsi.

Naturalmente le gemelle hanno personalità e animo opposti. Ruth è dolce e remissiva mentre Terry è una fredda e astuta calcolatrice e manifesta un sordo rancore, peraltro ben mascherato, nei confronti della sorella. Quando il dottore corrisponde ai sentimenti di Ruth, Terry rivela la sua vera natura e si propone di sbarazzarsi della sorella spingendola al suicidio, facendole credere di manifestare da tempo segni di demenza... Per scoprire ciò che il dottore realmente pensa di lei, Terry si presenta a un appuntamento a casa di lui fingendosi Ruth. Mentre i due stanno discutendo giunge una telefonata al dottore da parte del tenente: Ruth, che si trovava sola in casa, si è suicidata.
Il medico e Terry si precipitano sul posto e Terry mette in scena l'atto finale del suo sordido piano, con una confessione in cui accusa la sorella dell'omicidio.


Il film è un mirabile esercizio di stile e anche una dimostrazione della maestria del regista. Robert Siodmak non solo rende ambigua la De Havilland ma con abile gioco di specchi la triplica o la quadruplica. Inoltre, con lenta progressione, veste di bianco la sorella buona e di nero quella cattiva, quando lo spettatore se ne accorge il dramma è al suo esito.
Le immagini più spettacolari sono quelle in cui le due gemelle non sono nella stessa inquadratura, ma sono raddoppiate da uno specchio. Con questi mezzi elementari il gioco dell'ambiguità viene esaltato come pure l'atmosfera di persecuzione. Un film celebre, tecnicamente perfetto, forse un tantino sopravvalutato, ma fece epoca.
Olivia de Havilland, già Melania in Via col vento, recita benissimo le due parti (meglio quella dell'assassina), forse le servì per scaricare e sublimare la gelosia verso la sorella maggiore allora più celebre di lei: Joan Fontaine! Ho solo Il sospetto, ma a pensar male, a volte....

Voto ***1/2/5

 

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