mercoledì 9 marzo 2016

Il Gufo Giallo (99)


Il gufo giallo
recensioni di romanzi gialli

Giudizio n.  98

La terra di sogni  
Vidar   Sundstøl
Einaudi

 

 

 

 

Morti di sonno: i laghi sono sempre noiosi, anche di luglio

 

E' il primo romanzo della trilogia del Minnesota. Non ho avuto la forza e la voglia di iniziare il secondo. Un po' di trama e poi vi spiego.

Lance Hansen, agente della Forestale di origine norvegese, come molti di coloro che vivono nella contea di Cook, divide il proprio tempo fra il lavoro, il figlio Jimmy e la storia locale, di cui è un cultore entusiasta.

 

La sua routine viene spezzata il giorno in cui si imbatte nel corpo massacrato di un turista, un canoista norvegese. Sebbene non rientri nei suoi compiti, Lance decide di seguire le indagini. Scoprirà cosi un misterioso collegamento con l'uccisione di un nativo, avvenuta oltre un secolo prima nel medesimo luogo, e soprattutto matura il sospetto di un  coinvolgimento della sua stessa famiglia nell'assassinio del turista. L

Le ultime parole del romanzo, "E' solo l'inizio, pensò.", mi hanno demotivato definitivamente. Erano un maldestro pre-incipit per motivare il lettore ad andare avanti

Dopo 360 pagine di noia mortale, sarebbe stata una fatica improba anche solo voltare pagina. E' faticoso arrancare con una storia che non decolla, con la suspense legata a un diario del 1892, con protagonisti che nemmeno il più grullo degli imbecilli si comporta in quel modo. La scrittura è sciatta, elementare quasi tontolona, banale, lenta e prolissa. Dialoghi costruiti a tavolino (credo che nessuno parli in quella maniera in Minnesota, ma nemmeno e nemmeno a Viareggio). E' possibile che questi ultimi due punti siano colpa della traduzione che, ad un esame attento, enfatizza la prolissità dell'eutore. Interessa poco, resta solo il fatto che il risultato sia decisamente scadente. La trama gialla si perde in mille rivoli senza senso, storie del passato, ricordi degli indiani, apparizioni di fantasmi, sogni. Per non parlare della descrizione accurata e puntigliosa di minutaglie. E poi: l'introspezione eccessiva che fa riflettere i personaggi, con esasperanti (per il lettore) tormenti esistenziali, anche sui fondi del caffè. Con un semplice lavoro di editing per elisione si potrebbe far a meno di 50-60 pagine!

Bisognerebbe bandire i sogni, i fantasmi e gli eccessi di descrizione e d'introspezione dai libri che necessitano suspense, come i gialli. Oppure mettere l'avviso in copertina: Attenzione può far cadere in narcolessia fulminante! Contiene   dosi letali di descrizione e d'introspezione!

La Norvegia sta al Minnesota come il Devon o il Kent alla Toscana. Non si può, colà, far parlare un personaggio originario di Firenze come un siciliano. Il Grande Nord è fascinoso, non bastano i pick-up, la visione del lago Superiore, le betulle, i tramonti che guardano verso Milwaukee: ti piglia la nostalgia per Arthur "Fonzie" Fonzarelli.

Infine: la copertina invernale con la neve è furviante! Ma non ho letto il due e il tre!!!

 

Voto **1/2/5  

 

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