Il gufo giallo
recensioni di romanzi gialli
Giudizio n. 98
La terra di sogni
Vidar Sundstøl
Einaudi
Morti di sonno: i laghi sono sempre
noiosi, anche di luglio
E' il primo romanzo della
trilogia del Minnesota. Non ho avuto la forza e la voglia di iniziare il
secondo. Un po' di trama e poi vi spiego.
Lance
Hansen, agente della Forestale di origine norvegese, come molti di coloro che
vivono nella contea di Cook, divide il proprio tempo fra il lavoro, il figlio
Jimmy e la storia locale, di cui è un cultore entusiasta.
La sua
routine viene spezzata il giorno in cui si imbatte nel corpo massacrato di un
turista, un canoista norvegese. Sebbene non rientri nei suoi compiti, Lance
decide di seguire le indagini. Scoprirà cosi un misterioso collegamento con
l'uccisione di un nativo, avvenuta oltre un secolo prima nel medesimo luogo, e
soprattutto matura il sospetto di un coinvolgimento della sua stessa famiglia
nell'assassinio del turista. L
Le ultime
parole del romanzo, "E' solo l'inizio,
pensò.", mi hanno demotivato
definitivamente. Erano un maldestro pre-incipit per motivare il lettore ad
andare avanti
Dopo 360 pagine di noia mortale,
sarebbe stata una fatica improba anche solo voltare pagina. E' faticoso
arrancare con una storia che non decolla, con la suspense legata a un diario
del 1892, con protagonisti che nemmeno il più grullo degli imbecilli si
comporta in quel modo. La scrittura è sciatta, elementare quasi tontolona,
banale, lenta e prolissa. Dialoghi costruiti a tavolino (credo che nessuno parli
in quella maniera in Minnesota, ma nemmeno e nemmeno a Viareggio). E' possibile
che questi ultimi due punti siano colpa della traduzione che, ad un esame
attento, enfatizza la prolissità dell'eutore. Interessa poco, resta solo il
fatto che il risultato sia decisamente scadente. La trama gialla si perde in
mille rivoli senza senso, storie del passato, ricordi degli indiani,
apparizioni di fantasmi, sogni. Per non parlare della descrizione accurata e
puntigliosa di minutaglie. E poi: l'introspezione eccessiva che fa riflettere i
personaggi, con esasperanti (per il lettore) tormenti esistenziali, anche sui
fondi del caffè. Con un semplice lavoro di editing per elisione si potrebbe far
a meno di 50-60 pagine!
Bisognerebbe bandire i sogni, i
fantasmi e gli eccessi di descrizione e d'introspezione dai libri che
necessitano suspense, come i gialli. Oppure mettere l'avviso in copertina: Attenzione
può far cadere in narcolessia fulminante! Contiene dosi
letali di descrizione e d'introspezione!
La Norvegia sta al Minnesota come
il Devon o il Kent alla Toscana. Non si può, colà, far parlare un personaggio
originario di Firenze come un siciliano. Il Grande Nord è fascinoso, non
bastano i pick-up, la visione del lago Superiore, le betulle, i tramonti che
guardano verso Milwaukee: ti piglia la nostalgia per Arthur "Fonzie" Fonzarelli.
Infine: la copertina invernale con la neve è furviante! Ma non ho letto il due e il tre!!!
Voto **1/2/5
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