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Quando l'italia del "post boom" si ricordò della ridicola "Italietta" del ventennio
La serie Rai
Il commissario De Vincenzi (con uno splendido Paolo Stoppa) merita un'attenzione particolare, per la
fonte da cui è tratta, per la qualità della produzione e per la recitazione. Il
testo di riferimento, già molto buono nella trama e nel montaggio narrativo, venne migliorato nel lessico e nella
scioltezza. Ma è soprattutto la sigla che merita un ascolto e una visione attenta.
La scelta degli spezzoni dai film Luce è raffinata e il commento musicale a marcetta fa emergere il ridicolo e il tragico (vedi le ultime scene dell'ingresso in guerra) che si nascondeva dietro ai paraventi dell'Impero.
Un modo penetrante per ricordare Augusto de Angelis, l'autore dei romanzi. Inviso al regime e odiato dai repubblichini di Salò fu massacrato di botte.
(X - segue)
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