(IV)
Quando Perry plagiò il piccolo Bruno Vespa coi plastici...
Infallibile, dalla logica stringente, determinato e tenace e pure dotato di etica: cosa rara in un avvocato. Tutto questo lo si capiva fin dai titoli di testa, dalla musica incalzante e che creava tensione emotiva nell'ascoltatore. Una colonna sonora che nelle sere d'estate si sentiva suonare nell'aria alle 21: potevi far a meno di guardare l'orologio. Ma c'era anche quel sorrisino che gli spuntava da sotto i baffi (che non aveva, almeno nelle prime serie): ci trascinava dentro la storia.
Certo che il Perry, fuori, non è solo, ci sono Della e Paul, ma in aula è un gatto Mammone, tende trappole feline che lo portano sempre al suo obiettivo: la verità. Non gli interessa scagionare il suo assistito, lui vuole solo la verità. Avrebbe risolto anche il caso di Rashomon (il film di Kurosawa sull'impossibilità della verità).
(IV - segue)
(IV - segue)
Nessun commento:
Posta un commento