Film n. 98
La preda perfetta (A
Walk Among the Tombstones)
di Frank Scott
con Liam Neeson, Boyd Holbrook, Dan Stevens
Il
film tenta una missione impossibile: rilanciare il mito del detective alla Sam
Spade o alla Philip Marlowe (e lo dicono pure, più volte, gli scemi!). Dopo aver fatto un'accurata selezione tra le
statue del Pincio hanno scelto Liam Neeson che è parso loro meno espressivo del
busto di Giulio Cesare, che, lo si sa, è acefalo!
Liam
Neeson, nonostante nessuno gli abbia spiegato che doveva far meglio di Humprey Bogart
entra, lo sconsiderato, nel ruolo di Matt Scudder, un ex poliziotto del
Dipartimento di Polizia di New York che ora lavora come investigatore privato
senza licenza, operando al di fuori della legge.
Ma
come? Se la minaccia di ritiro della licenza a Sam o a Philip era uno dei temi ricorrenti
delle storie! Consentiva anche al detective di mostrare un ghigno sardonico, cosa che Liam non saprebbe fare, al Pincio, tra l'altro, non è è di bon ton.
Quando
Scudder accetta con riluttanza di aiutare un trafficante di eroina (Dan
Stevens) a dare la caccia agli uomini che hanno rapito e poi brutalmente
assassinato la moglie, l'investigatore privato scopre che non si tratta della
prima volta che questi uomini hanno commesso lo stesso tipo di perverso reato
...né sarà l'ultima.
Sul confine indecifrabile tra giusto e
sbagliato, Scudder intraprende una ricerca tra vicoli di New York per
rintracciare i brutali killer prima che possano uccidere di nuovo. Lo aiuta uno
scugnizzo nero e tecnologico dal comportamento prevedibile, basta aver letto qualche manga o aver visto qualche film tv di terza categoria.
Drammatico,
iperdrammatico, anzi, più che a tratti melodrammatico, La preda perfetta
è un fallimento totale. Spingendosi spesso troppo sopra le righe, e
abbondando in dettagli raccapriccianti e profusioni ematiche che neanche all'Avis.
Per fortuna i delitti più efferati restano fuori inquadratura, e Scudder-Neeson
mantiene, grazie alla sua immagine statuaria, la centralità della scena.
Nel
complesso, La preda perfetta è un thriller che si lascia seguire ma che
commette svariati passi falsi in termini di credibilità della storia, di
coesione della tensione narrativa e di cali della suspense. Ciò nonostante
Frank mostra una notevole cura dell'immagine (grazie anche alla fotografia
nitida e crudele di Mihai Malaimare Jr) e un gusto per il contrappunto ironico,
che però sembra fuori luogo.
Voto
**/5
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