venerdì 8 luglio 2016

Professionismi alternativi (I)


Quando a indagare non è uno sbirro, un detective o un magistrato, 

ma un "professionista altro"!
Parte I
Non ci si può credere, è roba da psicologo!

Psicologi e psicanalisti insigni, molto insigni, dopo aver letto un giallo hanno smesso di occuparsi di sogni e sesso e hanno tentato, affascinati dagli inferni dell'anima dei killers, di essere detective perfetti ... nella pratica direi scadenti, meglio nella teoria. Andiamo a vedere.


Qualche giorno fa ho ripreso in mano il saggio a più mani Psicoanalisi in giallo, di cui riporto la copertina "furbetta" (il volto di Freud è mutuato da una famosa illusione ottica: spero che qui ci si riferisca almeno ad una dark lady!).


L'ho fatto per   rileggere a freddo cosa si diceva del tenente Colombo. 

"La ricerca biologica del tenente Colombo", il saggio di Giovanni Foresti è molto centrato e assai preciso. Si vede che l'autore se l'è guardata bene la TV. Dopo anche in dvd, credo. Riporta per esteso dei meravigliosi dialoghi, se si fa finta di aver capito le argomentazioni scientifiche (col loro spinoso gergo tecnico) sulla psicoanalisi il trattatello può risultare pure godibile. Ma molti si spaventeranno ed allora consiglio, prima di comprare il volume, che non costa nemmeno poco, di darci di nascosto (per vedere che effetto che fa) una sbirciatina in libreria!

Torniamo a Colombo, l'inverted detective. Qualcuno in passato, per non cadere su "invertito", l'aveva tradotto inverso. Io consiglierei all'inverso e non per via di Colombo, ma per il modo con cui si snoda la storia.

L'ideatore di questo modo di narrare è stato, ai primi del '900, Richard Austin Freeman, catalogato e classificato come giallista classico. Di cosa si tratta? Nei gialli tradizionali, in genere, si comincia dalla vittima, poi entra in scena il detective che svolgendo l'indagine ci rivela, con nostra sorpresa, il colpevole; che è invece il punto di vista iniziale dei telefilm di Colombo. Avevo già affrontato, ne la serie La struttura narrativa del giallo, il tema dell'indagine all'inverso (all'incontrario, si direbbe in Toscana) e non voglio ripetermi. Mi interessava solo segnalarvi un'interessante chiave di lettura della trama gialla. 


Questo per farvi capire che non si tratta di letteratura di genere e anche per ricordare che Delitto e castigo è, oltre che un "proto" noir, anche un romanzo di profonda introspezione psicologica. Credo che Freud, da giovane studente, se lo sia letto più volte, capendoci ben poco. Pieno di complessi com'era non l'ha mai confessato!

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