venerdì 16 settembre 2016

Il film giallo italiano (VI)


Il film giallo italiano

Storia disincantata di un genere oscillante tra impegno sociale e spaghetti thriller.
(Parte VI)

1968




Il successo di Petri fa riscoprire un bel romanzo di Sciascia del 1960. Il giorno della civetta èna storia di mafia di taglio classico e ben costruita.


Damiano Damiani (che non ha il talento e l'acutezza di Petri) confeziona un film godibile. Un altro successo, anche se non si può dire un “capolavoro”. La pellicola, girata a Partinico e a Palermo si avvale di un cast internazionale, con attori del calibro di Lee J. Cobb, Serge Reggiani e Nehemiah Persoff. Un impegno e un investimento notevole. Nonostante la buona prova di tutti gli attori (Claudia Cardinale è anche bellissima), il film è un po' di maniera e lascia nella mente un'ombra di sospetto: è un dèjà vu?



Alcune inquadrature richiamano infatti alla mente quelle de Lo sgarro, di cui abbiamo già parlato.
1969



Mentre in Sicilia si trama e si trema per via degli appalti, intanto, a Milano si ha paura: il clan dei marsigliesi ha ripulito via Montenapoleone ed è di moda la Beretta calibro 9. 1969:  muore Giorgio Scerbanenco, esce il suo ultimo romanzo e la raccolta di racconti Milano calibro 9 dà origine, al cinema, allo sviluppo del genere “poliziottesco”



Il film, omonimo, è uno dei maggiori successi dell’anno, un modello per tutti i successivi. Tanti etroppi. Q. Tarantino lo cita come pellicola a cui si è  ispirato. Non ho mai capito perché!



Ho detto "sviluppo". La grinta di Gastone Moschin è molto "tarantiniana", ma niente nasce da niente!  

Il punto di partenza del poliziottesco è invece dato, probabilmente, da un film di Carlo Lizzani del 1968: Banditi a Milano,   con Tomas Milian nella parte di un commissario napoletano dalla colorita umanità e Gian Maria Volontè in quella del criminale torinese Pietro Cavallero;



Altri lavori, dopo Milano calibro 9,  sono annoverati tra le pietre miliari degli albori del genere: La polizia ringrazia di S. Vanzina (meglio conosciuto con lo pseudonimo di Steno) del   interpretato da Enrico Maria Salerno e soprattutto La polizia incrimina, la legge assolve, di Castellari  con Franco Nero,   che codificò definitivamente questo genere cinematografico. Gran lavoro per tanti attori, tra cui anche Bud Spencer, un attimo prima del decollo con Trinità. Il poliziottesco riscosse grande successo tra il pubblico (sia italiano che internazionale) per tutti gli anni '70. Una stagione sciagurata per il cinema italiano, sciatta, approssimativa, piena di luoghi comuni, soprattutto denigrante che generava sfiducia. Sono convinto che abbia delle responsabilità sul clima che fu vissuto negli anni di piombo.  

 

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