Il film giallo italiano
Storia
disincantata di un genere oscillante tra impegno sociale e spaghetti thriller.
(Parte VI)
1968
Il successo di Petri fa riscoprire un bel romanzo di
Sciascia del 1960. Il giorno della civetta èna storia di mafia di taglio classico
e ben costruita.
Damiano Damiani (che non ha il talento e l'acutezza di Petri)
confeziona un film godibile. Un altro successo, anche se non si può dire un “capolavoro”. La
pellicola, girata a Partinico e a Palermo si avvale di un cast internazionale,
con attori del calibro di Lee J. Cobb, Serge Reggiani e Nehemiah Persoff. Un
impegno e un investimento notevole. Nonostante la buona prova di tutti gli attori
(Claudia Cardinale è anche bellissima), il film è un po' di maniera e lascia
nella mente un'ombra di sospetto: è un dèjà vu?
Alcune inquadrature
richiamano infatti alla mente quelle de Lo sgarro, di cui abbiamo già
parlato.
1969
Mentre
in Sicilia si trama e si
trema per via degli appalti, intanto, a Milano si ha paura: il clan dei marsigliesi
ha ripulito via Montenapoleone ed è di moda la Beretta calibro 9. 1969: muore Giorgio Scerbanenco, esce il suo ultimo
romanzo e la raccolta di racconti Milano calibro 9 dà origine, al
cinema, allo sviluppo del genere “poliziottesco”
Il film, omonimo, è uno dei maggiori successi
dell’anno, un modello per tutti i successivi. Tanti etroppi. Q. Tarantino lo
cita come pellicola a cui si è ispirato.
Non ho mai capito perché!
Ho detto "sviluppo".
La grinta di Gastone Moschin è molto "tarantiniana", ma niente nasce da
niente!
Il punto di partenza
del poliziottesco è invece dato, probabilmente, da un film di Carlo Lizzani
del 1968: Banditi a Milano, con Tomas Milian nella parte di un commissario
napoletano dalla colorita umanità e Gian Maria Volontè in quella del criminale
torinese Pietro Cavallero;
Altri lavori, dopo Milano
calibro 9, sono annoverati tra le
pietre miliari degli albori del genere: La polizia ringrazia di S. Vanzina
(meglio conosciuto con lo pseudonimo di Steno) del interpretato da Enrico Maria Salerno e
soprattutto La polizia incrimina, la legge assolve, di Castellari con Franco Nero, che
codificò definitivamente questo genere cinematografico. Gran lavoro per tanti attori,
tra cui anche Bud Spencer, un attimo prima del decollo con Trinità. Il poliziottesco
riscosse grande successo tra il pubblico (sia italiano che internazionale) per
tutti gli anni '70. Una stagione sciagurata per il cinema italiano, sciatta, approssimativa,
piena di luoghi comuni, soprattutto denigrante che generava sfiducia. Sono convinto
che abbia delle responsabilità sul clima che fu vissuto negli anni di piombo.
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