Berlino-Hollywood solo andata
ovvero
La grande fuga
I maestri, grandi registi, tedeschi
emigrati in USA
Chi
aspetta quel signore col cappello seduto infreddolito sulla banchina? Probabilmente un
amico fuggito da Berlino per mettersi in salvo dai nazisti. Un amico da
portare Hollywood!
(Parte IV)
In quest'ultima puntata iniziamo col ricordiare un grandissimo
"austrungarico", Billy Wilder, il più eclettico e il più americano di
tutti. Sì, credo che parlare dell'immenso Billy sia come parlare di venti anni
di storia del cinema "hollywoodiano", ma anche mondiale. Grandissimo nel trovare gli "universali" in ciascun genere , mai superato in questo, neppure da Stanley Kubrick che pure ci sapeva fare!
Billy Wilder, nome d'arte di Samuel Wilder (Piccola Polonia (Austria) - 1906, Beverly Hills 2002),
è stato regista, sceneggiatore, produttore cinematografico. Ebbe la
cittadinanza USA.
È considerato uno dei registi e sceneggiatori più
prolifici, brillanti ed eclettici nella storia del cinema mondiale. E' divenuto
celebre come il padre della commedia brillante americana, ma credo sia
soprattutto da ricordare come il maestro che ha fondato il genere noir,
che affrontò dieci anni prima di "A qualcuno piace caldo", capolavoro assoluto della commedia brillante.
In circa cinquant'anni di carriera ha diretto oltre
venticinque film di vario genere (tutti di altissimo livello) e scritto
settantacinque sceneggiature, usando talvolta - agli inizi - anche il nome di Billie
Wilder.
La fiamma del
peccato
Pellicola esemplare (un modello da
studiare, imitarlo è impossibile!) del genere noir. Alla sceneggiatura
collaborò, con qualche bicchiere di bourbon di troppo, Raymond Chandler.
Il film è del '44, nel 1992 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli USA. Nel 1998 L'American Film Institute l'ha inserito al trentottesimo posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi, mentre dieci anni dopo, nella lista aggiornata, è salito al ventinovesimo posto. Salirà ancora.
Il film è del '44, nel 1992 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli USA. Nel 1998 L'American Film Institute l'ha inserito al trentottesimo posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi, mentre dieci anni dopo, nella lista aggiornata, è salito al ventinovesimo posto. Salirà ancora.
La storia è un flashback di tensione e
suspense crescenti.
L'agente assicurativo Walter Neff rientra in tarda serata
nel suo ufficio presso la compagnia assicuratrice Pacific-All Risk. Nonostante
sia stato gravemente ferito da un colpo di rivoltella, Neff riesce a raccontare
la sua storia al dittafono del collega Barton Keyes, troppo mentore per accorgersi
che ...
Viale del
Tramonto (Sunset Boulevard -
1950) è un noir molto cupo, vi recitano
zombie di Hollywood in un'atmosfera decadente e claustrofobica. Accanto
ai due morti viventi (Gloria Swanson che interpreta se stessa e Erich von
Stroheim austrungarico anche lui, ma arrivato in USA nel 1909) c'è il cinico ma,
alla fine, ingenuo William Holden.
Apprezzato
dalla critica fin dalle prime proiezioni, il film ricevette 11 nomination agli
Oscar, vincendo tre statuette. E' ancora oggi uno dei film più noti e
apprezzati del cinema americano. La sceneggiatura, scritta dallo stesso Wilder
in collaborazione con C. Brackett e D.M. Marshmann Jr. non risparmia critiche agli
spietati e cinici meccanismi e alle stravaganze di Hollywood, in particolare
dello Star System.
Nel 1989 è stato scelto per la
conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli
USA. Nel 1998 L'American Film Institute l'ha inserito al dodicesimo posto della
classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi, mentre dieci
anni dopo, nella lista aggiornata, è sceso al sedicesimo posto. Scenderà
ancora, ma di poco.
Testimone
d'accusa (Witness for the
Prosecution - 1957) è tratto dalla omonima commedia di enorme successo di
Agatha Christie, a sua volta rielaborata da un suo racconto minore. La commedia
fu riadattata più volte per il cinema e secondo la stessa Christie la versione
diretta da Billy Wilder è, in assoluto, il miglior film tratto da una sua
opera. Concordo con zia Agatha, che era troppo bonacciona (quasi un zitella vittoriana)
e non aveva (anche se esperta di pozioni tossiche) nel raccontare il veleno di
Billy.
La trama, solo un poco, che il film è da
gustare. Sir Wilfrid Robarts, un avvocato penalista di successo, torna al
lavoro dopo settimane di degenza forzata in ospedale, in seguito a un infarto.
come cura dovrà affrontare un duello sottile con Marlene Dietrich.
Più deciso che mai a riprendere in mano casi e reputazione il più in fretta possibile, ignorando le disposizioni del proprio medico e della coriacea e petulante infermiera Miss Plimsoll, Robarts accetta di ricevere in studio il collega e procuratore Mayhew, che intende affidargli la difesa dello squattrinato e ingenuo Leonard Vole, accusato dell'omicidio di Emily French, una ricca vedova. ...
come cura dovrà affrontare un duello sottile con Marlene Dietrich.
Più deciso che mai a riprendere in mano casi e reputazione il più in fretta possibile, ignorando le disposizioni del proprio medico e della coriacea e petulante infermiera Miss Plimsoll, Robarts accetta di ricevere in studio il collega e procuratore Mayhew, che intende affidargli la difesa dello squattrinato e ingenuo Leonard Vole, accusato dell'omicidio di Emily French, una ricca vedova. ...
Fred Zinnemann, nato Alfred Zinnemann (Vienna
1907 - Londra 1997). Da giovane
studia violino e si laurea in giurisprudenza, ma il suo amore per la fotografia
lo spinge a conoscere il cinema: diventerà un collezionista di Oscar. Dopo aver
firmato vari lavori come documentarista, esordisce alla regia all'età
di 35 anni con Delitto al microscopio (1942). Poi La settima croce (1944): 9
nomination agli Oscar. Odissea
tragica (1948) un Oscar. Dirige Mezzogiorno
di fuoco (1952) e ottiene 4 Oscar e non è che l'inizio.
Atto di
violenza (Act of Violence -
1948) È un thriller teso, denso e disperato.
Cast strepitoso: Van Heflin, Robert Ryan, Janeth Leigh e un'insolita Mary Astor
nel ruolo di una prostituta comprensiva.
Frank Enley torna a casa dalla seconda
guerra mondiale, sopravvissuto a un campo di prigionia tedesco dove molti dei
suoi compagni sono stati uccisi dalle guardie durante un tentativo di fuga.
Considerato un eroe di guerra, è rispettato per il buon carattere e per essere
un onesto lavoratore dai suoi concittadini della città californiana di Santa
Lisa, dove lui, la sua giovane moglie e il loro bambino si sono trasferiti dopo
aver lasciato la costa orientale. ... ma ...
Mezzogiorno di Fuoco (High
Noon - 1952) è, per me, il più bel film western di tutti i tempi, ma anche uno
dei più bei film in assoluto.
Scritto
da J.W. Cunningham e C. Foreman, è basato sul cortometraggio pulp The Tin Star. Foreman fu anche il produttore, ma non fu
accreditato perché facente parte della "lista nera" della MPAA.
Nel
1989 è stato inserito fra i film conservati nel National Film Registry presso
la Biblioteca del Congresso USA. Nel 1998 L'Ameican Film Institute l'ha
inserito al trentatreesimo posto della classifica dei 100 migliori film
statunitensi di tutti i tempi; mentre dieci anni dopo, nella lista aggiornata,
è salito al ventisettesimo posto. Credo che meriterebbe la top ten, ci arriverà.
Il giorno dello
sciacallo del 1973, è tratto dall'omonimo romanzo del '71 di
Frederick Forsyth. Un film ancora intenso e coinvolgente, anche se la potenziale
vittima non ha fatto mai molta simpatia! Nel 1999 il British Film Institute
l'ha inserito al 74º posto della lista dei migliori 100 film britannici del XX
secolo.
Ho chiuso con due opere che parlano d'altro. Non potevo
fare a meno di riportare un'ampia citazione di due grandi film qui "fuori tema" (un
western e un thriller) perché tutti e due sono esempi eccellenti di suspense
cinematografica e di montaggio.
FINE
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