lunedì 10 dicembre 2018

Il Gufo giallo (124)



Il gufo giallo
recensioni di romanzi gialli



Giudizio n.  123

La misura dell'uomo
   Marco Malvaldi
Scrittori Giunti

 

 

 

Quando il "Genio" indaga su commissione.

 

"Excusatio non petita, accusatio manifesta". Fin dalle prime pagine mi ero accorto che l'autore non procedeva in scioltezza come al suo solito. Poi ho letto in una specie d'intervista al Malvaldi che per far indagare il Genio "aveva lavorato su commissione", in altre parole gli avevano "comandato" il romanzo con Leonardo detective protagonista. Ho allora capito molte cose.

 

 

Il primo autore, famoso (ma ce ne sarebbero altri), a far indagare il Genio fu Theodore Mathieson. Il titolo originale della raccolta di racconti era The Great  "Detectives", in italiano "Quando il genio indaga". orribile, ma non ci dobbiamo meravigliare erano gli anni in cui "Vertigo" diventa il proditorio spoiler: "La donna che visse due volte"!

"Era un bel pomeriggio di tarda primavera, nel 1516. Leonardo da Vinci sedeva a suo bell'agio sotto la pergola di roselle, nel giardino dietro la sua dimora, presso Amboise; ..."

Così inizia il racconto, siamo in Francia tre anni prima della morte di Leonardo. Un Genio maturo e, per quanto sia con lui difficile, in qualche modo appagato, quindi.

Malvaldi ci porta indietro di molti anni: 1493 a Milano. Ventitre anni mica son pochi! Leonardo non è affatto appagato, ha molti debiti e vive con vari battibecchi con la madre Caterina! Un'irriguardosa licenza poetica? No, ci sono fonti, non certe, che  rendono probabile il suo arrivo a Milano a metà luglio del 1493. Un anno dopo moriva.

Ma così scrivono accreditati storici: "Nella vita lunga e intensa di Leonardo da Vinci  un personaggio fondamentale non ha mai avuto un nome e un volto, anche se ha avuto molte identità. Si tratta della madre, che sparisce prestissimo dalla sua vita e non compare mai più. C'è chi l'ha identificata con una schiava araba, chi addirittura cinese. Chi l'ha vista e riconosciuta nelle fattezze di Monna Lisa, ultimo tentativo di un figlio ormai adulto di superare lo shock dell'abbandono". 

Non sono livornese, ma una domanda me la pongo lo stesso: "Pole un pisano permettersi di essere irriguardoso o superficiale verso un illustre fiorentino?" No, si dia inizio al dibattito!, direbbe un altro illustre geniaccio del contado.

Perché queste osservazioni? Per raccomandare agli autori di gialli storici di non esagerare coi particolari: il personaggio, comunque la si metta (che sia Leonardo, Michelangelo, Machiavelli o l'Ariosto) non è credibile. Si propone un gioco intellettuale al lettore e lo si inviti a giocare, allora, non a credere che sia la "verità vera"!

Così ha fatto Theodore Mathieson e già a suo tempo mi innervosì.

 

 

 

"Chi è senza peccato scagli al prima pietra!" , io a dir la verità Leonardo l'ho fatto giungere a Montevarchi, dopo la morte della madre (ma non dico dove sia avvenuta) a reclamare una rendita da un notaio di Arezzo. Per volontà di Bertuccio, un mastro ferraio, mio personaggio gli ho fatto costruire uno dei suoi trabucchi. Non per scagliare una pietra o un masso, ma per catturare un assassino.

Torniamo al libro di Malvaldi. Lo trovo stiracchiato nella ricerca di humor. Usa mezzucci beceri e pensando d'essere un gran simpatico spiega da pisano frequentatore del Bar Lume eventi e personaggi...

Le sue comparsate in scena non mi piacciono!  Non si rende conto che così non solo uccide il "lector in fabula"  ma anche che  la lettura risulta presto faticosa, no fastidiosa. La narrazione è appesantita da troppe notazioni storiche... allora perchè irrompere sulla scena: "Excusatio non petita..."?

Non una delle prove migliori, ma ha fatto anche di peggio questo pisano impenitente!

Voto ***/5


 

 

 

 

 

 

 

Oggi introduco anche una valutazione ... chiamiamola "analogica". Il libro lo posso considerare "sopravvalutato", equamente considerato o"sottovalutato". Nella fattispecie questo romanzo è da me considerato sopravvalutato per trovare il unto di equità occorre spostare il contrappeso verso il fulcro.

Pian piano, datemi tempo, metterò la stadera a tutti i libri che ho recensito: più di 120... per pietà!

 

Nessun commento:

Posta un commento