Indagini seriali in TV
Serie gialle, noir e thriller della TV
1-20 Glacé
In Francia c'è tanta nostalgia per Hannibal Lecter!
Dopo La Mante ho deciso di sorbirmi
quest'altra serie francese anch'essa ispirata ad Hannibal.. Una baghette tira l'altra:
come le ciliege! Sì, sono due serie
francesi che più francese non si può. Questa anche di più! Gli attori fanno
effettivamente i francesi, scrollano le spalle ogni tanto (vedi i romanzi di
Fred Vargas) e c'è anche l’ambientazione.
La serie "sta"sui Pirenei, c’è la neve, c’è il freddo, c'è una natura
ostile e persone incarognite. L'ambiente
costringe gli uomini ad arrancare su sentieri li respingono, e già questo crea,
pur in spazi ampissimi, un curioso senso di claustrofobia e insieme
d’incombenza: ci si attende il peggio.
Siamo a Saint-Martin, dove alla stazione superiore di
una funivia viene trovato un cavallo decapitato e scuoiato. Non un cavallo da
poco: è un animale di pregio, che vale un sacco di soldi: la
povera bestia maciullata appartiene a un magnate del luogo. Un giovane da poco diventato erede di un immenso
impero economico, che nonostante ricchezza e potere si è fatto un bel numero di nemici. Chiaro che le indagini non possono
essere affidate soltanto alla giovane poliziotta Irène Ziegler: i crimini
contro i ricchi sono particolarmente odiosi, in Francia come altrove, motivo
per cui viene chiamato da Tolosa l’esperto Martin Servaz. Che però è
riluttante: nicchia, tentenna, cerca di rifiutare: Sa che
nel manicomio criminale è rinchiuso un pericoloso serial killer col quale
Servaz non vuole avere a che fare. Perché era un suo amico, molto probabilmente
il suo migliore amico: Julian Alois Hirtmann.
Un serial killer classico, alla Hannibal Lecter. E' francese non può essere un
cannibale, non è un violento, ma è di sicuro un seduttore, un vampiro, un
animale dalla personalità forte. Come Hannibal, ingaggia con chiunque gli
capiti a tiro una schermaglia di silenzi e reticenze, tesse una fittissima rete
di ricatti servendosi dei misteri che ha disseminato durante la sua carriera di
assassino seriale.
Le similitudini
finiscono qui: Pascal Greggory, che interpreta Hirtmann, non è Anthony Hopkins.
Pascal Greggory non è un grande attore: gli
manca il carisma di Hopkins, eppure qualcosa ce l’ha: il tono da vecchietto. Lo
vedi seduto lì, sciupato, rinsecchito, con addosso dei maglioncini da Eduardo
De Filippo quando fa il numero “Conce’, fa freddo fuori?”, roba che gli manca
giusto lo scialletto e il presepio da finire. Hirtmann siede ingobbito, ma non
come se il peso delle morti che ha causato lo fiaccasse, no: esattamente il
contrario. E’ semplicemente uno che se ne frega di tutto, o almeno sembra.
Insomma, non sarà il vecchio Hannibal, ma vale la pena vederlo. E con questo
basta informazioni: si rischia lo spoiler.
La serie non è eccelsa e neanche troppo ben fatta.
Ottima la fotografia, ma carente il montaggio. Credibile la location, a volte
però la si perde di vista. Discreta la
suspense, ma si fatica a capire i personaggi e i loro intrecci. Troppo lento a
volte, troppo veloce altre, addirittura con salti che tagliano via pezzi di
storia. Tant'è che ho dovuto riguardare (non mi vergogno a dirlo!) le prime due
puntate per capire cosa era successo!
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