Saper ascoltare
Come
diventare fruitori consapevoli di gialli, noir e thriller raccontati
nelle diverse forme artistiche: libro, film, fiction TV, fumetto e radio
Versione 2019
tappa28
Per capire bene come funziona occore esercitarsi mettendosi in gioco di persona. Questa
sarebbe un’esercitazione per aspiranti scrittori, ma il lettore esperto capirà
subito come usarla per valutare ciò che legge.
Esercitazione
“ buio sullo specchio”, ovvero coi personaggi “ghost”!
Lo scopo di questo esercizio è
abituarsi a vedere le cose con gli occhi dei personaggi. In modo da evitare
piattezza nella narrazione, ma anche evitare normali sindromi di “narcisismo”.
Tenete davanti a voi le schede dei personaggi. Se li avete voluti (mica si sono
invitati in casa vostra da soli!) avrete in testa anche una bozza di storia o era dentro il famoso
cassetto?
Ponetevi
al centro, in posto panoramico, del luogo che
avete scelto per la vostra storia; se non esiste lo avrete certo
descritto in bozza. Percorretelo con la mente o rileggetelo per bene con
calma,
attenzione e senso critico. Ha un’anima? Bene, era così che si voleva.
Ora deve
essere popolato. Sia fa presto a dirlo: tre parole. A farlo è più
difficile.
Due possibilità
1.
Narrate
in prima persona: il narratore (la scheda ce
l’avete voi: voi sapete cosa pensa “lui” su quel posto) lo vede coi “suoi
occhi”. Questo indipendentemente dalla vostra identificazione col personaggio:
le prime volte succede. Se con lui c’è
un altro personaggio (anche due fa lo stesso) deve anche raccontarci come “gli”
sembra che l’altro viva o percepisca quel posto.
2.
Narrate
in terza persona: prendete a primo
riferimento uno dei personaggi (quello principale: vale lo stesso discorso
sull’identificazione) e raccontate come si muove e cosa prova in quel luogo.
poi passate a quello (o quelli) che lo accompagna.
Non
ci devono essere dialoghi (per adesso) è solo un modo di far entrare i
personaggi nella scena e con loro il lettore. Dovete favorire il processo di
identificazione del lettore col personaggio principale (chi è lo sapete voi)
attraverso l’introspezione: impressioni, odori, rumori, colori …
Potete
chiamare i personaggi per nome: Beppe, Piero, Anna, Maria, Jack o Jeff (perché
no?). Non il cognome! Che vuol dire? Che per adesso vi deve interessare solo
che si adattino alla situazione. Quando poi (tra qualche tempo) dovrete
scrivere l’intero racconto avrete altri due problemi: una breve descrizione dei
personaggi e il dialogo tra di loro, ma di questo ne riparliamo tra due o tre
lezioni.
( 28 - segue )
(indietro alla 27)
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