sabato 28 dicembre 2019

Porte chiuse (1)


Delitti a porte chiuse
non spiare a quella porta!

 Parte 1

I gialli cosiddetti  della Camera Chiusa (per me spiati dal buco della serratura!) sono basati sul mistero di un delitto commesso in un luogo chiuso dall’interno, in cui non vi è traccia dell’assassino e spesso neppure dell’arma omicida. Un “delitto impossibile”, “inesplicabile” e “sovrannaturale”... ma a tutto c'è una spiegazione, occorre però un detective molto acuto, ad esempio il cavaliere Auguste Dupin!


Premessa
"Roba da guardoni!". Non amo questo genere di mistery, vi spiego perché.  La scoperta di un colpevole importa meno della riduzione al possibile dell’impossibile, all’esplicato dell’inesplicabile, al naturale del sovrannaturale: Poe, ad esempio, ricorre ad uno scimmione!  E' un  problema angusto quello del locale chiuso: un assassinio è stato commesso in un luogo in cui la vittima si trovava sola, e nessuno ha potuto introdurvisi, nessuno ha potuto scapparne.


Se l’intera scena del romanzo poliziesco classico già forma di per sé un mondo chiuso, la camera fatidica delimita un compartimento stagno alla seconda potenza, una cittadella doppiamente inaccessibile, l’ultima cella recintata nel cuore del Sancta Sanctorum. Ben venga allora la metropoli cosmopolita dell' hard boiled, con unane solitudini in ampi spazi coperti da ombre!

Prima considerazione


In queste storie cerebralmente lese (da cui, con più rispetto parlando, il Cluedo!) sorge subito una  domanda principale: non qual è il movente? o chi è l’assassino (whodunit), ma come è stato commesso il crimine (howdunit).


Per comprendere la fondatezza di questa affermazione, basta leggere The Owlat the Window (1923) Per chi non domina l'inglese:  Il gufo alla finestra, inserito da Polillo nell’antologia I delitti della camera chiusa. Scritto dai coniugi G. D. Howard e M. I. Postgate, in questo racconto viene prima scoperto come è stato commesso il delitto e solo in seguito il movente e il nome del colpevole.
All'epoca, vittoriana e post vittoriana, il successo fu enorme. A chi vuol  rendersi conto dell'incredibile successo di questo sottogenere del mystery, consiglio di sfogliare il saggio Locked Room Murders and Other Impossible Crimes: A Comprehensive Bibliography di Robert C. S. Adey (London, Ferret Fantasy, 1979), che contiene una bibliografia di oltre 2000 storie (versione aggiornata del 1991).


Badate bene: l’autore cita soltanto le opere apparse in lingua inglese o tradotte in inglese da altre lingue! Spaventoso. Se non avete voglia di affrontare un così grosso tomo scritto in inglese, be' ci vediamo alla prossima puntata. Vi spiego tutto io!

Nessun commento:

Posta un commento