Il protodetective
il detective che non c'era
IX
Dopo tante armi, anche se non tutte a buon mercato molto diffuse (si facevano sacrifici per una buona lama!), sorge una domanda: "Come venivano puniti i colpevoli?", ammesso che fossero proprio loro...
Concludiamo pertanto con l'esame delle pene per i reati di omicidio. Comesi è detto non c'era molta uniformità del diritto: troppi statuti, corruzione dei giudici e giustiziere "fai da te". Diverse le interpretazioni e altrettanto numerose le applicazioni, ma la pena capitale era molto diffusa. Direi abusata...
Come necessaria premessa riassumiamo in parte quanto già detto. Affinché si avessero casi definiti "atroci" negli statuti, gli unici ad essere puniti con la pena di morte,
occorreva che la fattispecie dell'azione omicida fosse stata preordinata a
mente fredda (premeditazione oggi!); in base a un ragionamento concepito in soluzione di continuità
con il verificarsi del fatto che aveva determinato l'impulso a (o atto di) uccidere. Non
bastava, quindi, l'intenzione dell'agente di far seguire alla propria azione la
morte della vittima, poiché l'omicidio doloso ma non premeditato restava
nell'ambito della categoria meno grave dei casi puri; per un impeto momentaneo
di rabbia (ad esempio durante un alterco o una rissa) il reo poteva aver
inferto un colpo alla vittima con l'intenzione impulsiva di ucciderla, ma senza
aver avuto il tempo di valutare le conseguenze delle proprie azioni. La
classificazione delle forme di omicidio appare così persino meno severa di
quella del diritto odierno, la quale raggruppa le ipotesi più gravi intorno
all'elemento soggettivo del dolo e configura la premeditazione come semplice
circostanza aggravante. Aggravavano, infine, questo reato, il latrocinio, il
parricidio, la strage e la lesa maestà.
La massima punizione, eseguita in vari modi, rimase in vigore dal Medioevo al Rinascimento, ma
seguì concezioni diverse nelle due epoche:
1. Nel Medioevo essa veniva a
collocarsi al vertice di una scala formata dalle pene corporali, non apparendo
ad esse eterogenea, ma come il massimo grado d'intensità di queste.
2. Nel Rinascimento essa assunse una caratteristica e un
significato più marcato, divenendo un sistema di eliminazione dei soggetti più
pericolosi o comunque inaccettabili per la società.
Un opuscoletto di metà Ottocento (compilato sulla base dei "Registri
de' Giustiziati" conservati presso la Biblioteca di una comunità toscana) presenta i
seguenti dati numerici sulle condanne eseguite: per il Trecento 463, per il
Quattrocento 93, per il Cinquecento 203. Si tratta di cifre assai contenute rispetto ai ritmi assunti dalle esecuzioni
in tutta Europa. Si noti anche la diminuizione rinascimentale: frutto di una maggiore attenzione all'uomo.
I metodi d'esecuzione furono svariati. Tre i più largamente praticati in
tutte le epoche.
L'impiccagione
Vari i luoghi: colonne di bifore (vedi sopra) , finestre, balconi, travi, alberi . Su quelle all'aperto fiorivano leggende: come la credenza che sotto un impiccato, fecondata dal suo seme, nascesse la mandragora...
Vari i luoghi: colonne di bifore (vedi sopra) , finestre, balconi, travi, alberi . Su quelle all'aperto fiorivano leggende: come la credenza che sotto un impiccato, fecondata dal suo seme, nascesse la mandragora...
La decapitazione con la spada.
In alcuni comuni, previsto a statuto e ben stipendiato c'era il boia. Ma in assenza di quello bastava un uomo di buona volontà possessore di spada.
Lo strangolamento
Veniva eseguito in carcere. Solo dopo a fatto avvenuto e dopo molto tempo si diffondeva la notizia a voce bassa, quasi un sussurro. In tal modo si evitavano le reazioni e le rimostranze dei parenti e degli amici.
Veniva eseguito in carcere. Solo dopo a fatto avvenuto e dopo molto tempo si diffondeva la notizia a voce bassa, quasi un sussurro. In tal modo si evitavano le reazioni e le rimostranze dei parenti e degli amici.
Esecuzioni creative
Altri modi molto cruenti, in uso, non sopravvissero all'affermarsi dell'Umanesimo che nel Rinascimento fece crescere l'attenzione all'uomo.
Si tratta del rogo. L'ultima esecuzione certificata è del 1480, ma sembra ce ne siano state altre dopo.
Anche il mazzolamento o bastonatura per azione del popolo ebbe a finire. Ancor prima era cessato il deperimento per
inedia mediante l'esposizione con la famigerata cheba (gabbia), (abbandonata all'inizio
del '500 è citata nel film L'armata Brancaleone),
poco noto l'impiantamento a testa in giù (un solo caso riscontrato nel 1405).
Un discorso specifico riguarda l'esecuzione rituale, o pena capitale
alterata: si trattava dell'inflizione di feroci tormenti precedenti alla morte,
quali il tanagliamento delle carni con ferro rovente, l'amputazione della mano
assassina, il trascinamento a coda di cavallo; ad essa si ricorreva per punire
l'omicidio premeditato talvolta aggravato da circostanze speciali quali il
parricidio, la strage, il latrocinio improbissimo
soprammodo (cioè la rapina in concorso con l'omicidio), l'incendio di navi,
l'attentato alla sicurezza pubblica con pericolose cospirazioni.
Trattamenti di riguardo
Anche se non era vero dicevano che la
legge fosse uguale per tutti, Riguado alle pene, era addirittura formalizzato che non lo fossero! Un'analisi sul grado di
severità usato verso le diverse componenti sociali
evidenzia un trattamento più duro nei riguardi dei malfamati (soggetti
notoriamente dediti al crimine), degli stranieri immigrati, dei membri
di masnade
armate e del popolino. Nessun riguardo, nel senso di aver salva la vita,
appare
in prima analisi assicurato ai nobili, che affollavano
i registri dei condannati a morte. Piuttosto si cerca di salvaguardare
il loro
status, ossia il buon nome delle loro famiglie, evitando di spingere le
umiliazioni e i patimenti connessi all'esecuzione oltre un certo limite.
Magari, se proprio l'avevano fatta grossa (tipo una congiura contro chi
amministrava la legge)
si infliggeva loro la decapitazione con spada anziché l'impiccagione (ma
non
per tutti i reati), oppure gli veniva risparmiato lo squartamento e
l'inflizione dei
tormenti anteriori (anche qui con clamorose eccezioni). Ma le esecuzioni
venivano spesso rimandate e altrettanto spesso il detenuto, radiato o
esiliato, evaporava nell'oblio.
La
fascia sociale meno esposta ai rigori della giustizia sembra fosse
quella femminile anche se nel Trecento risultano giustiziate persino
alcune ladre. Nei
secoli posteriori il reato ascritto per la pena capitale sarà di solito
l'omicidio premeditato,
spesso a sfondo passionale, a volte contro un nobile che l'aveva
sedotte. Si ricorda che un'antica promissione del 1232 disponeva la sostituzione dell'impiccagione
prevista per i maschi con altra pena meno cruenta a scelta del giudice. Non eran comunque rose e fiori!
Particolare cura veniva riservata alla preparazione spirituale. Cronache, redatte da religiosi,
riferiscono con orgoglio del ritiro del condannato "in
chiesola, con chierico, per la durata di tre giorni, in preghiera e pentimento". Notevole
l'impegno profuso dalla Chiesa nel curare ogni esigenza del reo prima
dell'esecuzione, dalla redazione del testamento (a volte a favore della chiesa stessa), al suo conforto materiale, fino
al suo accompagnamento al patibolo (vedi immagine).
Varie Confraternite celebravano, poi, il funerale e tenevano ogni anno messe di suffragio.
Per concludere.
Da quanto analizzato si sarà capito che prima del Congresso di Vienna l'Amministrazione della Giustizia era uno strumento del potere locale.
Pertanto è mia opinione (disposto a cambiare idea se qualcuno porta elementi concreti di giudizio) che i Garndi Personaggi storici (Aristotele, Dante, Machiavelli, Galileo, Colombo, etc... non potessero aver modo d'intromettersi se non per commissione coatta da parte del loro mecenate o protettore. Questo soffio di vento fa cadere il castello di carte. Rende poco credibili i cosiddetti "Romanzi Storici"!
Per tale morivo ho scelto per i miei romanzi gialli di ambientazione storica dei personaggi di fantasia che "casualmente" incontrano personaggi storici. (L'aveva fatto anche Umberto eco e questo mi conforta!). Una scelta per rendere più credibile il racconto. Quanto alle pene inflitte ai colpevoli non vi dico nulla: fanno parte delle mie ricette segrete. Leggete i romanzi!
Varie Confraternite celebravano, poi, il funerale e tenevano ogni anno messe di suffragio.
Per concludere.
Da quanto analizzato si sarà capito che prima del Congresso di Vienna l'Amministrazione della Giustizia era uno strumento del potere locale.
Pertanto è mia opinione (disposto a cambiare idea se qualcuno porta elementi concreti di giudizio) che i Garndi Personaggi storici (Aristotele, Dante, Machiavelli, Galileo, Colombo, etc... non potessero aver modo d'intromettersi se non per commissione coatta da parte del loro mecenate o protettore. Questo soffio di vento fa cadere il castello di carte. Rende poco credibili i cosiddetti "Romanzi Storici"!
Per tale morivo ho scelto per i miei romanzi gialli di ambientazione storica dei personaggi di fantasia che "casualmente" incontrano personaggi storici. (L'aveva fatto anche Umberto eco e questo mi conforta!). Una scelta per rendere più credibile il racconto. Quanto alle pene inflitte ai colpevoli non vi dico nulla: fanno parte delle mie ricette segrete. Leggete i romanzi!
FINE
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