venerdì 24 gennaio 2020

Librialcinema (XIII)


Romanzi gialli al cinema 

influenze della letteratura
sui film gialli e noir 



Parte XIII


Gli altri, dopo e anche prima!

Di film tratti da romanzi o racconti di Raymond Chandler ce ne sono altri (8 secondo gli studiosi accademici),  basterà menzionarli, non hanno infatti lasciato il segno.


La moneta insanguinata (1947) di John Brahm, poco visto in Italia. Nessuno lo rimpiange.



Poi c'è James Garner in L'investigatore Marlowe (Marlowe - 1969) di Paul Bogart,  Marlowe indaga (1978) di Michael Winner (ancora con Mitchum, che era meglio se non ci si riprovava, ha rovinato il mito  di sé stesso!) e, infine, Marlowe - Omicidio a Poodie Spring (1998) di Bob Rafelson, con James Can. Robetta, personaggetti! A voi il giudizio!


Questa, però, non vuole essere un'appendice, ma solo una compilation dei "minori". Prima di fare una rassegna finale, torniamo a parlare del noir come modo di narrare. L'aspetto figurativo tipico del cinema espressionista è rintracciabile nel noir americano anche per un'altra principale ragione: con l'avvento del Nazismo in Germania, molti registi e sceneggiatori del cinema tedesco (alcuni di loro erano ebrei) emigrarono negli USA, trasferendo a Hollywood la cultura visiva di luci e ombre dell'espressionismo tedesco.
Per i contenuti, invece, il genere, come si è visto, attinse a piene mani alle opere letterarie hard boiled del già citato Dashiel Hammett, di Raymond Chandler, di Cornell Woolrich e di James M. Cain. Anche di Mickey Spillane che , qualche tempo dopo, fornì spunti a Holliwood. Ma già s'era "oltre". 


Il film che rappresenta il punto di incontro tra il cinema espressionista tedesco ed il cinema noir è Lo sconosciuto del terzo piano, di Boris Ingster, del 1941, con Peter Lorre.


Ulteriore dimostrazione viene dal fatto che un altro regista di film espressionisti come Destino, Metropolis e Il dottor Mabuse, parlo di Fritz Lang, emigrato in America si dedicò quasi solo esclusivamente ai film noir, diventandone uno dei maggiori esponenti.
Proprio di Lang credo sia l’altro film, oltre a Lo sconosciuto del terzo piano, a fare da ponte stilistico e tematico tra un Espressionismo classico e uno moderno in chiave noir, come M – Il mostro di Düsseldorf.


Parlo de Il grande caldo con un casto stellare: Glenn Ford, Gloria Grahame e Lee Marvin! Un film capolavoro che credo sia troppo poco ricordato.


Un'altra pietra miliare è il capolavoro   Vertigine (Laura) e  del 1944. Anche di questo è autore un regista transfuga: otto Preminger.




Ambiguità, gioco di specchi e la maledizione di un ritratto che affascina il detective. Atmosfera ambigua, finchè...


Non si scopre un fucile nascosto dentro un orologio a  pendolo... da un ambiguo mentore.


E' tratto dall'omonimo romanzo di vera Caspary, edito nel 1943. Un best seller negli USA.



Se sentite dire, da qualche sedicente esperto di cinema, che Robert Siodmak, con  La scala a chiocciola,  esalta le atmosfere e le illuminazioni del noir giocando con la splendida fotografia ossessiva, opprimente e dalle lunghe ombre, storcete il naso. Quello non è un noir, è un giallo filmato secondo gli stilemi del noir, ma sempre giallo e classico: per esito, personaggi e ambientazione.


Evitate (è un saggio consiglio)  di iniziare discussioni con chi lo ha affermato: si ripeterebbe la storia labirintica dei romanzi noir!



Bisogna fermarsi un pochino di più sull'espressionismo tedesco. L'aggettivo noir (nero) fa riferimento alla cupezza di queste pellicole, sia per quel che riguarda il loro contenuto, sia per gli aspetti di carattere prettamente formale (forte uso del chiaroscuro, inquadrature distorte e luci a lama radenti) che rimandano al cinema espressionista tedesco di Friedrich Wilhelm Murnau



Qualche anno dopo   Fritz Lang si conferma con   Gardenia blu. E' tratto da un racconto di Vera Caspary, l'autrice di Laura.
Un giallo quasi classico, di cui non voglio neppure raccontare la trama, ma che vi consiglio vivamente.


Nel film  Gardenia Blu l'assassino è interpretato da Raymond Burr... sentiremo molto parlare di lui, ma non come cattivo! Alla prossima.

 

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