sabato 15 febbraio 2020

Delitti e veleni (II)


5 veleni mortali famosi


parte II


2. Cianuro

Ora parliamo di un veleno, resosi tristemente famoso più di recente. E' sicuramente molto conosciuto, ma nonostante sia stato scoperto verso la fine del 1700, nei primi tempi era poco usato. Stiamo parlando del cianuro ("c'era nella stanza un vago odore di mandorle amare"... ricordate?), un sale derivato dall’ acido cianidrico (o acido prussico), un veleno, indubbiamente, piuttosto letale. 



Nel libri di spionaggio, 007 compreso, una capsula di cianoro fa parte della normale dotazione della spia: "Spia o muori!".
Cosa dicono i medici? Gli specialisti del centro anti-veleni dell'ospedale Fernand-Widal di Parigi, dicono che "a una dose di un milligrammo di cianuro per litro di sangue, il prodotto è tossico. A una dose di 2,6 mg, il veleno è mortale". Il veleno blocca il trasporto di ossigeno alle cellule, dato che il cianuro si lega molto facilmente con il ferro e quindi lo “cattura” e la cellula muore “soffocata”. Provoca una perdita di coscienza brutale e la morte può sopravvenire rapidamente per arresto cardiaco. Nella maggior parte dei casi, come ci ha insegnato zia Agatha, la vittima di un avvelenamento da cianuro emana un odore caratteristico di mandorle amare.


Il cianuro veniva utilizzato soprattutto nella Seconda Guerra Mondiale per suicidarsi. Era in dotazione ai massimi esponenti del partito nazista. Famosi i casi di Adolf Hitler, Eva Braun, Heinrich Himmler e Hermann Göring. Hitler, che ormai non si fidava più di nessuno, per maggior sicurezza si sparò anche un colpo alla tempia.
I nazisti ne avevano fatto uno scellerato uso industriale: tra le sostanze alla base dei gas letali utilizzati nelle camere a gas dei campi di sterminio c'era questo micidiale veleno.


Nel 'famoso' massacro di Jonestown, il più grande suicidio di massa finora documentato, Jim Jones, predicatore capo della setta Tempio del popolo, ha ordinato ai suoi 912 seguaci il suicidio mediante un cocktail al cianuro.

Il cianuro è il veleno che ha ucciso più persone al mondo (inutile rimettersi a contare i milioni di vittime del nazismo nelle camere a gas), ma è pure famoso per, oltre ai gerarchi già citati, per illustri suicidi .



Il 7 giugno 1954, il matematico britannico Alan Turing si suicidò col cianuro di potassio, il mattino dopo la sua domestica lo trovò privo di vita nel suo letto. Fu trovata una mela non terminata vicino al corpo, non è stata effettuata alcuna ricerca per capire se contenesse del veleno. Nonostante ciò, circolano speculazioni circa l'utilizzo della mela avvelenata per il suicidio.




Cinque giorni dopo la sua condanna all'ergastolo, il 20 marzo 1986, Michele Sindona si uccise bevendo un caffè "corretto" col cianuro di potassio. Morì all'ospedale di Voghera dopo due giorni di coma profondo. Sindona era stato visitato in carcere da Carlo Rocchi che lo aveva rassicurato dell'aiuto degli americani per le sue vicende. La sua morte è stata archiviata come suicidio poiché il cianuro di potassio ha un odore particolarmente pregnante e quindi ne risulta difficile l'assunzione involontaria; il comportamento e i movimenti di Sindona stesso lo confermavano, facendo pensare a un tentativo di auto-avvelenamento per essere estradato negli Stati Uniti, coi quali l'Italia aveva un accordo sulla custodia di Sindona legato alla sua sicurezza e incolumità. Quindi un tentativo di avvelenamento lo avrebbe riportato al sicuro negli Stati Uniti.


Nella finzione, esempi della pratica del suicidio con il cianuro si trovano nella saga letteraria e cinematografica da Ian Fleming 007-James Bond e nella tetralogia di Bourne Identity con Matt Damon.

Il 29 novembre 2017 Slobodan Praljak, stando ai primi esami effettuati, si sarebbe ucciso bevendo del cianuro di potassio a 72 anni, subito dopo avere ascoltato la sentenza del Tribunale internazionale per l’ex-Jugoslavia che lo condannava a 20 anni di carcere per crimini di guerra.  Il generale croato è morto alcune ore dopo in ospedale, questo metterebbe in gioco pure la cicuta, per ora lasciamola a Socrate!

3. Cicuta



La cicuta è una pianta perenne con foglie molto grandi e con fiori bianchi molto piccoli, trovabile fino a 1800 metri di altitudine. Cresce nei luoghi abbandonati e rocciosi, nelle stradine poco frequentate dei villaggi e fiorisce nei mesi di giugno e luglio.


Sembra che la cicuta fosse uno dei più diffusi veleni dell’antichità. E' passata alla storia grazie al grande filosofo Greco, Socrate, il quale morì assumendo una bevanda a base di cicuta. Anche Annibale, per non cadere nelle mani dei romani, si suicidò con questo veleno.


Il principio tossico di queste piante è la cicutina, un liquido oleoso, giallastro, di odore acuto e sgradevole. Questo liquido è poco solubile nell'acqua, a differenza che nell'alcool dov'è solubilissimo.  La cicuta è un veleno paralizzante e la dose letale per l'uomo, per via orale, è di 750 mg. La morte avviene per asfissia in circa 3-6 ore.






 

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