giovedì 4 giugno 2020

Lo specchio giallo (II)


SOCIOPOLITICA E GIALLO

dentro e fuori lo specchio

riflessioni molto serie sul "genere giallo"
(libero sviluppo da una nota di Giorgio Galli)




Parte II





Il "capitalismo maturo" era fondato su un contratto politico che dettava le "regole del gioco" per la gestione del potere. Ora tutto ciò è in crisi, ma non ce ne occuperemo: intendo fermarmi alle soglie del terzo millennio!
Il contratto politico mise fine a quella specie di guerra civile permanente che era stato il Medio Evo.


Ma ci vollero almeno tre secoli perché ciò si consolidasse. In questo senso il Rinascimento è da considerare come un periodo di transizione. C'è anche da dire che fu dura far affermare le norme per  modalità del governo che garantissero non solo i vincitori nello scontro politico (di potere), ma anche gli sconfitti.


Nel Medio Evo, chi perdeva, in genere perdeva per sempre: non solo il potere ma anche la vita. Nelle democrazie affermatesi col capitalismo maturo lo sconfitto poteva sempre sperare in una rivincita e la sua vita era normalmente garantita (a parte qualche eccezione di "estremisti" che non riconoscevano lo Stato di Diritto).
Queste regole del gioco investivano e regolavano l'ambito pubblico: il "bene pubblico" era la formula dello Stato di Diritto. Il male è allora confinato nel privato.
Il genere del giallo classico ha la sua origine nella "privatizzazione " del male, laddove il "bene" è appunto "pubblico" per definizione.
Attendibile ritratto del giudice Dee

Prendiamo però le distanze da questo che può sembrare facile sociologismo. La letteratura gialla classica, più strettamente legata di quanto si creda al retroterra di filosofia politica dell'Occidente (si considerino, come contro esempio, le indagini del cinese giudice Dee), è pur sempre, come ogni narrativa, caratterizzata dalla fantasia degli autori. In particolare  i suoi padri fondatori, da E.A. Poe a Conan Doyle, erano attratti e influenzati dal soprannaturale. L'intreccio di realismo e di immaginazione è alla base dei migliori risultati prodotti da questa letteratura. Forse l'elemento fantastico, il mondo del soprannaturale,  è oggi troppo trascurato dai critici.

Credo che invece si debba integrare il tentativo di illustrare il collegamento (giunto cardanico direi meglio) tra romanzo giallo ed evoluzione socio economica con annotazioni puntuali sulla relazione tra evoluzione della narrativa ed evoluzione storico politica.
Ancora una volta, prescindendo dagli antenati nella creazione del paradigma investigativo (I principi di Serendippo o il di cui Zadig di Voltaire), è il maestro E.A. Poe a fornirci il primo esempio dell'intreccio tra esercizio razionale e momento storico.





Nessun commento:

Posta un commento