LOCALIZAZIONI GIALLE
ovvero: zone gialle letterarie
"La cativa lavandera a' treuva mai la bun'a pera!"
Un'analisi leggera ( e con bonarie critiche) e scherzosa della provincia in giallo e dei suoi dialetti.
Parte II
Per adesso di dialetto ne abbiamo trovato poco, in questa puntata, ahimè, ne troveremo anche meno. Dovremo pazientare fino alla Toscana!
Lasciata Milano si dovrebbe passare il confine lombardo con il Veneto e fare una sosta almeno per Venezia, ma è così sfruttata dagli autori stranieri (avete presente il talentuoso Mr. Ripley?) che non c'è traccia memorabile di frasi dialettali, solo roba da cartolina e spesso le frasi sono anche mal scritte.
Emilia Romagna
Questo il pensiero di Loriano Macchiavelli, grande amico di Francesco Guccini: "Il giallo è fortemente radicato, per tradizione prima e per scelta poi, nel mondo che il romanzo racconta e per questo muta col mutare della società nella quale è ambientato".
Così Helene studentessa danese nella pagina ufficiale di Macchiavelli: "Nel 2013-2014 ho fatto l’Erasmus a Bologna quindi mi sono sentita già a casa in questa bellissima città quando mi sono messa a leggere i tuoi gialli, ma dopo averli letti, quando torno, è un po’ come “tornare a casa”."
Analizziamo la copertina: siamo ancora in tempi pre Euro! Tra la fine degli anni '80 e l'inizio dei '90. Montalbano ancora deve ancora uscire, La forma dell'acqua, prima indagine è del 1994! Questo per dire che l'effetto trascinante di Andrea Camilleri non ha ancora effetto. Bologna c'è tutta, il dialetto solo un pizzico qua e la! Eppure il bravissimo Gianni Cavina (vedi copertina del giallo Mondadori) parla, anche se in modo soft, bolognese.
Loriano prenderà coraggio dialettale quando si sentirà protetto dall'amico Francesco Guccini.
Lucarelli, con Almost Blue, tenta di darci una Bologna stile Los Angeles; siamo nel 1997 e ancora gli autori "provinciali", anche se famosi, vivono un complesso d'inferiorità.
Tra musica, delitti e una Bologna quanto mai vitale, un giovane uomo cieco ascolta attraverso il suo scanner-radio le voci della città. E, chiuso nella sua stanza, si trova al centro di una vicenda sanguinosa ed incredibile, mentre dall'altro lato della città una poliziotta indaga sul caso di una serie di delitti commessi da un killer con seri problemi mentali, chiamato anche Iguana. Di dialetto solo tracce sottotraccia, o meglio sotto abbondati tracce di sangue!.
Quo Vadis Baby? non si differenzia molto dai precedenti. Giorgia quarantenne investigatrice privata di Bologna è arrivata ad un momento critico della sua vita. Impegnata in piccole indagini, soprattutto su squallidi tradimenti, si ritrova ad affrontare il tragico episodio del suicidio della sorella Ada avvenuto 16 anni prima a Roma...
Verrà poi il film e la fiction televisiva, ma di dialetto se ne sente poco, solo qualche battuta per contorno di colore.
Vittorio Giardino, alla fine degli anni '70 decide di darsi all'hard boiled. Crea il personaggio di Sam Pezzo e disegna con la sua già matura maestria una Bologna che davvero sembra Los Angeles. Anche per merito del trench alla Bogart disegnato addosso a Sam! L'ho citato perché è più significativa testimonianza del complesso d'inferiorità degli autori di quel meraviglioso periodo!
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