giovedì 25 febbraio 2021

Dialetti (delitti) di provincia (I)

 

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LOCALIZAZIONI GIALLE

ovvero: zone gialle letterarie  

"La cativa lavandera a' treuva mai la bun'a pera!"

Un'analisi leggera (e con bonarie critice) e scherzosa della provincia in giallo e dei suoi dialetti.

Parte I

Prima ancora dell'arrivo della pandemia Covid19 l'Italia era divisa in zone, tutte gialle però, anche se qualcuno le definiva noir! Il giallo italiano, anche quello ambientato nelle città più grandi (si fa per dire in confronto di NY, Londra o Parigi!) era provinciale, non poteva definirsi "metropolitano", e si faceva riconoscere più per la semplicità delle vicende e l'ostentata geografia. Crescendo, negli anni, si è poi affidato al linguaggio e anche alla cucina, a volte!

Sì, all'inizio, il "giallo italiano", pur essendo profondamente provinciale, non si sprecava in dialetto, anzi, se ne vergognava! 

Solo dopo i successi mondiali di Andrea Camilleri è accaduto che qualche autore, che Camilleri non aveva capito, abbia pisciato in abbondanza fuori dal vaso! Il risultato è che ora ci sono centinaia di titoli con pagine d'imbarazzante (e imbarazzato, ahimè!) dialetto.  Come è potuto accadere?

Non saprei di preciso, l'unica è anadre a vedere. Come già avevo fatto in una serie di qualche anno fa   Turismo in noir vi porterò a scendere l'Italia da nord a sud.

 

Piemonte

La premiata ditta Fruttero e Lucentini (F&L), con La donna della domenica e la famosa frase dialettale (riportata nel titolo) che è chiave del giallo misero in evidenza (con un colpo di teatro) la valenza dialettale nel giallo di provincia. Nel successivo, e più bello, A che punto è la notte si ripeterono, ma con discrezione: poche frasi disseminate nel testo.

Lombardia


Inizio con questa raccolta di racconti perché, in termini letterari, siamo in terra di confine. Cerco di spiegarmi. Ne I racconti del maresciallo di Mario Soldati siamo in Val Padana (non si sa dove), ma il protagonista, il maresciallo Gigi Arnaudi è Piemontese come l'autore Mario Soldati (torinese). Siamo nella profonda provincia padana e il maresciallo intende poco il dialetto locale, ma sopperisce con intuito sopraffino. La lingua prevalente è però italiano classico, come l'autore, che pure ben conosceva almeno 10 dialetti!

Augusto De Angelis nato a Bellagio (Como) era osteggiato dal Regime perché scriveva gialli! Come vedremo, negli anni a venire, il Lago di Como diventerà una location letteraria molto frequentata, ma per De Angelis non era praticabile. Scelse Milano cercando di renderla poco riconoscibile... ci riuscì, tant'è che gli sceneggiati tratti dalle sue opere, dopo le prime puntate, dato che Paolo Stoppa era di Roma, furono trasferiti nella capitale e l' si parlava romanesco, ben più comprensibil del meneghino.

 

Giorgio Scerbanenco era ucraino; già aveva difficoltà con l'italiano (letterariamente di buona qualità tecnica, ma un tantino rigido!), non poteva scherzare col dialetto meneghino! Infatti (Venere Privata) ricorre più alla location geografica (vedi Metanopoli) ed alle figure di contorno (personaggi di servizio) che a quella dialettale.

 

Con Piero Chiara (I giovedì della signora Giulia) torniamo al lago di Como, a Luino, terra di confine (Lombardi/ Piemonte ma anche con la Svizzera). Il dottor Sciancalepre, palermitano di nascita e napoletano di crescita  "Ormai  assimilato all'ambiente, padrone perfino del  dialetto...", pensava di capir tutto, ma doveva suonargli come un allarme il fatto che quando arrestava qualcuno gli scappava di commentare in napoletano. "Che vvulite, a mme u delinquente me piace assai!".

"Ma che c'entra?", mi sono chiesto fin dalla prima lettura di questo bel romanzo. L'ho capito alla terza. Il dottor Sciancalepre non era un pesce fuor d'acqua, era finito in un acquario a lui incognito e pensava di saperci nuotare con ogni stile, anche il delfino!

 

Andrea Vitali ama la sua provincia, la ama, ma la critica, ne sottolinea i difetti, con parco uso del dialetto, ma molto di schizzi al vetriolo. Vitali infatti usa più i sui "pupi" che il loro linguaggio. Piccoli grandi personaggi che muovendosi impacciati o volpini sulla location, una scacchiera più per pedoni che per  Re, ci raccontano ciò che inevitabilmente in provincia può accadere!

( I - segue )

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