martedì 16 marzo 2021

Dilettante e... ci riprovi?

 Perché un detective dilettante e pure seriale?

 

Il mio personaggio (Di EIKONES e altri romanzi), Corto (soprannome nobile), è un dilettante detective "suo malgrado", ma molto abile. I lettori continuano a chiedermi: "Perché un dilettante e perché tanta serialità?".

Domande legittime  occorre rispondere. Subito mi assalgono: "Come Maigret, come Jessica Fletcher, come Miss Marple, come Lolita Lobosco, come...!".

Non è questo il punto, qui si parla di economia e di gusto, che a volte formano un eccellente connubio!

 


Punto uno: il detective dilettante consente all'autore di non preoccuoarsi dei rilievi della "scientifica", ma di focalizzarsi sulla psicologia e sulle motivazioni socio economiche. Questo, obbligando all'approfondimento dei caratteri, arricchisce l'aspetto letterario. I rilievi della scintifica sono freddi e procedurali... ripetitivi alla noia!

Punto due: il detective seriale consente all'autore di utilizzare materiale già pronto (caratteri, costumi, vizi e virtù), di velocizzare, insomma, lo sviluppo del plot! 

Punto tre: i lettori amano le favole. Da piccoli se le sentivano raccontare decine di volte, le stesse... La risposta è allora: "perché le strisce dei fumetti seriali hanno tanto successo"!

 

Nessun commento:

Posta un commento