lunedì 19 aprile 2021

Lanterna gialla (119)




  Recensioni di film di genere  
Film n.118
 
 

Il mostro di Mägendorf   (Es geschah am hellichten Tag) -  1958

di  Ladislao Vajda  

con Heinz Rühmann, Sigfrit Steiner, Siegfried Lowitz

 

Una lunga frustrante attesa

Così nel romanzo. All'uscita di una conferenza tenuta in una piccola città della Svizzera, uno scrittore di gialli accetta un passaggio da un ex comandante della polizia di Zurigo. La conversazione tra i due verte sul fatto che i romanzi gialli presentano una visione distorta della realtà. Per illustrare il suo punto di vista, il poliziotto racconta un vecchio caso di omicidio e narra di come le indagini fossero state affidate al miglior commissario disponibile, il freddo e impassibile Matthäi, dalle geniali intuizioni, non comprese dai suoi ottusi e altezzosi colleghi. Un susseguirsi di freddi e all'inizio strani ragionamenti che lo porteranno tanto vicino alla verità, che per un crudele scherzo del destino non raggiungerà mai. (Da Wikipedia e dalla cover de DVD).

 

Il film, di chiari intenti pedagogici (contro i delitti a sfondo sessuale sui bambini) è appassionante, pieno di suspense e ben realizzato, ma snatura la storia. Purtroppo guarda più ai crimini di pedofilia, che al Caso come deus ex machina di ogni indagine. Purtroppo Giustizia e Natura della Detection passano sulle sfondo. Solo che ha letto il libro se ne rende consapevole.  E' infatti tratto dal romanzo  La Promessa  di Friedrich Dürrematt, un romanzo a tema, scritto con la perfida e cinica intenzione di affossare il genere giallo e soprattutto quello poliziesco. Credo che Dürrematt detestasse Georges Simenon e il commissario Maigret, il suo personaggio. Ma l'autore è fi altissimo livello e la penna, come accade, gli è sfuggita di mano e gli ha fatto scrivere un capolavoro che di fatto è diventato una pietra miliare della Detection Story!

In realtà il romanzo (pentimento all'ultimo minuto?) presenta due finali, dei quali quello a lieto fine (il Commissario Matthai cattura l'omicida e salva la bambina) è quello usato in questo film (ripeto è del 1958). ovviamente si perde il senso del romanzo, senso che mi ha affascinato.

In un'altra versione cinematografica, cecoslovacca  (anni '90), il commissario non arriva in tempo all'ultimo appuntamento, ma è la mamma della bambina in pericolo che (per la tranquillità del pueblo!) la salva e uccide l'assassino. 

Nella versione di Sean Penn (con uno strepitoso Nickolson) prevale (come voleva l'autore del romanzo) il caso cinico e baro (eliminando il mostro per un incidente) e l'ispettore perde la ragione.

Tornando a questa versione (un dvd ben restaurato) c'è da ricordare la splendida l'interpretazione di Heinz Rühmann un attore eccelso poco conosciuto da noi.

 

Voto ****/5

 

 

 

 

 

 

 

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