lunedì 8 novembre 2021

Il Gufo Giallo 140

 

Il gufo giallo
recensioni di romanzi gialli

Giudizio n.  137

Il commissario De Luca

Carlo Lucarelli

Sellerio editore


 
Un perdente ammirevole
Ci sono arrivato tardi, me ne dolgo. Ne ho riscoperto l'esistenza  ricercando i detective  letterari operanti a Bologna. Ho trovato i dvd della fiction Rai editi dalla BBC e ho poi acquistato usato il libro. Pregevole la fiction TV (della Rai), ancor meglio i tre romanzi di Carlo Lucarelli, che ora, dopo averlo biasimato con Almost Blue,  devo rivalutare.
Il suo personaggio, il commissario De Luca è un perdente che risolve casi molto intricati, ma che la Storia (quella con la "S" maiuscola)  non apprezza. Un personaggio ologramma di una dannata fetta di storia!

Siamo negli anni della fine del "ventennio fascista" e il commissario, compromesso col "regime" suo malgrado, indaga tra mille difficoltà su casi molto complessi.  Risolve, ma non viene apprezzato perché comunque "rompe le uova nel paniere"! Lui vine formalmente o fisicamente punito.

Informazioni base.

Mi risulta che il  commissario De Luca sia nato in parti uguali dalla inventiva letteraria e dai documenti storici. Dice lo stesso Lucarelli che stava facendo ricerche sulla polizia  del "regime", a fine corsa, e gli venne l'dea.

Inizia cronologicamente con lui il tipico personaggio realistico del nuovo giallo italiano, inciso sullo sfondo delle vicende politico sociali e del carattere nazionale. Lo si incontra in tre inchieste in cui si incrociano storia e cronaca nera, a cavallo tra l’ultimo mese di Salò e le elezioni del 1948, anni tremendi che lo cambiano, come dovettero cambiare i suoi modelli reali: da fidato poliziotto, a epurato, a reintegrato nei ranghi: ma il suo temperamento antiretorico, come non lo ha fatto stare a suo bell’agio sotto il regime, lo impaccia anche alle prime ipocrisie repubblicane. Soprattutto un fedele servitore dello Stato: "Io sono un poliziotto" ripete fino alla stanchezza sua e degli interlocutori...

Carta bianca

Aprile 1945, un omicidio dei quartieri alti: un trentino dal nome tedesco, facoltoso, iscritto al partito, ucciso sembra da una donna; e mentre scoccano le ultime ore di Salò e comincia il fuggi fuggi generale, De Luca scopre un ultimo disperato traffico spionistico finanziario tra gerarchi e nazisti.


L’estate torbida

«Tutta una famiglia uccisa a bastonate» nella campagna romagnola: sembra un delitto di pura selvaggia malvagità, nel caos della prima estate senza fascismo, ma rivela propaggini antiche. Ufficiosamente De Luca, appena epurato dai ranghi, è coinvolto nell’inchiesta, grazie alla sua conoscenza di un passato che non è morto ancora.

 


Via delle Oche

L’indirizzo è quello di un noto bordello dove andavano i gerarchi e dove, alla vigilia delle elezioni del 1948, un factotum è trovato morto: stanze ben frequentate, da un big democristiano in particolare, e nei giorni caldi, tra le epocali elezioni l’attentato a Togliatti e Bartali maglia gialla, l’inchiesta di De Luca sarà particolarmente scabrosa.

 

Devo votare, ma che dire, ora che considero Lucarelli un maestro, potrei essere tacciato di servilismo. Comunque sia... voto!

 

Voto ****1/2/5

 

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