Dall'A alla Z
miscellanea estemporanea e semiseria sul genere giallo/noir
ovvero il mio Dizionoirio
Parte XXII
J
Julia
Julia Kendall è una giovane criminologa alle prese con i misteri delittuosi di Garden City, un'immaginaria cittadina del New Jersey a circa un'ora da New York, attraversata dal fiume Marygold, e, cosa bizzarra, in cui tutte le strade hanno nomi di fiori.
Professionista del crimine, immaginaria anche lei, Julia Kendall, eroina di carta e china, è ispirata fisicamente alle sembianze (volto e fisico) di Audrey Hepburn, una delle attrici su cui l’autore (ottima grafica) è ossessivamente fissato !
La serie esordì a ottobre 1998. I primi numeri ebbero subito un buon riscontro. Bonelli non era ancora convinto e impose alcune modifiche ! Molti numeri, anche se prendono spunto dalle trame dei vari CSI televisivi, usano poi intrecci classici del giallo deduttivo, in cui si analizzano i moventi, i sentimenti e le pulsioni dei vari protagonisti per arrivare a scoprire il colpevole. É per questo che è stata definita Investigatrice dell’animo !
Le fa compagnia una gatta bianca, Toni, dal pelo lungo e immacolato.
Il fumetto, diversamente dallo standard delle altre pubblicazioni della Bonelli, consta di ben 128 pagine : questo soddisfa l’esigenza di Berardi (l’autore) di avere a disposizione un maggiore spazio per meglio approfondire il carattere dei personaggi e gestire il ritmo della narrazione.
Come
ulteriore espediente narrativo, caratteristica della serie, è l'ampio ricorso
al diario di Julia, dove la protagonista annota praticamente di tutto, e
attraverso cui il lettore riesce a meglio comprendere la complessa personalità
della donna e la realtà che la circonda.
Oltre a seguire l'analisi dei crimini e lo svolgimento delle indagini; occasionalmente, in alcuni albi il racconto della storia non avviene tramite tale diario, ma viene affidato ad altri personaggi della serie.
Javert
Padre spirituale e ossessivo di Porfirij Petrovič (Delitto e castigo) è meno acuto, ma assai più tenace. E’ il segno della tenacia spinta, con ottusità, fino alla persecuzione! Ma c’è da capirlo, il russo era giudice e lui è solo uno sbirro: evoluzione genetica!
Il tenace sbirro, con poco acume, ma tanta determinazione e ostinazione, è il più pericoloso antagonista di Jean Valjean, nel romanzo I Miserabili. Si contrappone a Jean Valjean, il protagonista, credendo di essere una Nemesi, ma, ripeto, è solo uno sbirro!
Nonostante questo il personaggio di Javert non sempre viene considerato un vero cattivo, bensì una persona che persegue legalmente un galeotto, non conoscendone (si rifiuta di accettarne la redenzione!) la vera indole; coloro che seguono questa idea sull'ispettore considerano i veri nemici del protagonista del romanzo i Thénardier. Questa identificazione dei Thénardier nei veri antagonisti del romanzo è spesso stata criticata, essendo solo avidi e meschini truffatori, senza l'impatto drammatico o la cattiveria dimostrata da Javert.
L'ispettore, invece, dev'essere molto ringraziato: senza di lui Jean Valjean non sarebbe così grande. Di più: Javert è il basamento su cui poggia il monumentale Jean!
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