Dall'A alla Z
miscellanea estemporanea e semiseria sul genere giallo/noir
ovvero il mio Dizionoirio
Wolfe Nero
Rex Todhunnter Stout, oltre che illustre giallista doveva essere anche un gran furbacchione! Per scrivere un giallo prende come ingredienti: un detective montenegrino (Nero) figlio naturale di Sherlock Holmes, un segretario tuttofare ( un giovanotto dell'Ohio emulo di Sam Spade), fa narrare dal giovanotto (Archie), in seconda persona alla Watson le indagini di Nero Wolfe e in prima le proprie azioni, miscelando così il giallo classico con l'hard boiled. Complimenti: ha usato tutto quello che c’era! Neanche un norcino di Civita Castellana, ammazzando il maiale ("non si butta via nulla!"), avrebbe saputo far di meglio!
L'avvio della lunga serie è col romanzo La traccia del serpente, poi ne sono seguiti altri settanta o più, confesso di aver perso il conto!
Nero Wolfe è talmente antipatico che tutto sommato risulta, al lettore, simpatico: pachidermico, sedentario, casalingo, buongustaio, goloso esigente, coltivatore ossessivo di orchidee, misogino, ombroso, irascibile, freddo, distaccato, ipocondriaco, nosofobico, agorafobico, poliglotta, avaro, bulimico, egoista, egocentrico e pure pantofolaio... penso possa bastare.
Archie Goodwin è al contrario un simpatico antipatico: belloccio, alto, nutrizionista, faceto, fa lo spiritoso, sciupafemmine, atletico, bevitore di latte, tenace e dinamico.
Col suo capo va d'accordo leticando di brutto un paio di volte al giorno: una coppia perfetta. Come ce l'hanno immortalata (abituandoci male) Dino Buazzelli e Paolo Ferrari.
Non dimentichiamoci poi del cuoco, lo chef Cordon Blu Fritz Brenner, vessato dall'intemperante golosità bulimica di Nero .
Wolfe non esce mai di casa, solo talvolta osa affrontare la Jungla esterna della metropoli, i suoi impegni maggiori: mangiare e curare le sue innumerevoli orchidee.
Wong (Mr.)
Sulla scia del successo dei film di Charlie Chan (una sua partecipazione in un episodio fu molto apprezzata) e di Mr Moto (Peter Lorre) Boris Karlof (che s'ha da fa' pe' campa'!) decide di sembrare cinese e d’indagare. Piccole gemme di una cineteca vintage!
Woolrich, Cornell
Mi sembra ingiustamente misconocluito. Basterebbe La finestra sul cortile (racconto pubblicato su una rivista "dime") a renderlo celebre, anche se un grazie lo deve ad Alfred Hitchcock, che però lo ha adombrato!
Della finestra ne ho già parlato, un capolavoro assoluto.
Ma ha scritto anche altro: La sposa in nero, La mia droga si chiama Julie e L'angelo nero.
E poi tanta altra roba, La donna fantasma è un esempio, pubblicata con pseudonimi: William Irish, il più noto, tanto per esser precisi! Uno degli autori più poetici e più "letterariamente alti"!
(Parte LIV - segue)
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