sabato 30 novembre 2024

Il Gufo Giallo 151

 


Il gufo giallo
recensioni di romanzi gialli

Giudizio n.  148

 


Il passato è un morto senza cadavere

Antonio Manzini

Sellerio
 

 

Procedura alla rava e alla fava

 

Spoiler: La vittima è l’autore e il colpevole è la RAI TV! 564 pagine per un giallo sono tanta roba, troppa! Manzini aveva esordito con Rocco Schiavone (La pista nera) con sole 265 pagine, una lunghezza classica per un giallo. Poi Rocco (col bravo Giallini) è andato in TV e i romanzi sono cresciuti di dimensioni: c’era da (1) far aumentare gli episodi e (2) da dar lavoro ai comprimari. Rocco che si vanta di non seguire la procedura di fatto l'adotta fin nei minimi dettagli.

Trasgressione comprensibile, ma ora si è esagerato. Il romanzo (che poi sono di fatto uno è mezzo, vedi punto 1) perde ritmo per digressioni troppo lunghe e pedisseque, dialoghi di cui non ce po’ fregar de meno, descrizioni ambientali non funzionali alla storia.

Pagina dopo pagina il lettore alterna momenti piacevoli e sbadigli dirompenti. Peccato, con 150 pagine di meno (ma anche -200) poteva essere un ottimo romanzo!

Non entro nel merito per evitare spoiler, ma vediamo meglio.

Pregi: trama ben articolata con montaggio eccellente, personaggi ottimamente caratterizzati, dialoghi vivaci, coerenza tra trama ed esito completa, prosa lineare e scorrevole.

Difetti: pagine noiose con descrizioni ambientali con eccesso di dettaglio  (neppure nei romanzi dell'800 si esagerava così!), dialoghi (soprattutto quelli dei comprimari) di cui non interessa niente,  la seconda storia che si sovrappone poteva non esserci: fa solo venire il dubbio che l’autore temesse di avere una prima storia debole. Infine le teorizzazioni sul passato: quando chi scrive teorizza così tanto vuol dire che ci crede poco anche lui!

Una perla per Manzini: Schiavone (siamo nel 2009) chiede a una donna di filmare col telefonino una strada e poi mandargli la registrazione ad Aosta. All’epoca Google Earth era già in funzione da almeno 4 anni e funzionava molto bene!

In conclusione: romanzo che si fa leggere, ma che non entusiasma.

 

Voto ***1/2/5 

 

P.S. Dimenticavo le metafore. Come si dice in toscana: "L'autore non c'è cillato!". Su questo punto è ancora molto carente; per fortuna s'è limitato per cui  non incidono sul mio giudizio. Ma se si rivedesse il film di Troisi "Il postino di Neruda", male non gli farebbe!

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