Film
n. 6
Velluto blu (Blue velvet)
di David Lynch
con Isabella Rossellini, Kyle MacLachlan, Dennis Hopper, Laura Dern
Alle prime note apri gli occhi incantato. Sei in un magico paese...
Sullo schermo corre il camion dei pompieri all’inizio; scorre alla fine dolente; la musica di Bobby Vinton lo accompagna sincopata, ma ci ha imprigionati più volte durante la proiezione.
Poi una staccionata bianca dietro a un roseto... Immagini visionarie, avvolgenti, morbose come velluto. Un film che ti costruisce nella mente uno stato d’animo, che t’insinua angoscia fin dall’inizio quando il protagonista trova in un prato un orecchio mozzato coperto di formiche. Incuriosito, più che intimorito, lo solleva...
Sullo schermo corre il camion dei pompieri all’inizio; scorre alla fine dolente; la musica di Bobby Vinton lo accompagna sincopata, ma ci ha imprigionati più volte durante la proiezione.
Poi una staccionata bianca dietro a un roseto... Immagini visionarie, avvolgenti, morbose come velluto. Un film che ti costruisce nella mente uno stato d’animo, che t’insinua angoscia fin dall’inizio quando il protagonista trova in un prato un orecchio mozzato coperto di formiche. Incuriosito, più che intimorito, lo solleva...
Inizia così per l’adolescente Jeffrey un
percorso doloroso dall’innocenza alla consapevolezza, un cammino dove violenza,
depravazione, soprusi, morbosità e delitto sono le tappe in cui dovrà essere
spettatore o protagonista involontario.
E’ il meccanismo classico del noir raccontato con modalità thriller: essere
presenti in un intrigo contro la propria volontà. E’ anche voyeur involontario:
Jeffrey, nascosto in un armadio, assiste alle violenze fisiche e psicologiche
che Frank (un Hopper più malvagio del solito … come se fosse possibile!)
infligge a Dorothy (una splendida Rossellini, ripresa in pose di nudo
decadente).
Ma lo spettacolo aberrante lo rende consapevole della complessa
natura psicologica della cantante (è lei a cantare Blue Velvet) coinvolta in un
rapporto sado masochista. Dorothy pur costretta, non è innocente dentro e
perciò rientra nella categoria delle “donne fatali” (Una dark lady dalla faccia angelica!). Lo si capisce anche
dall’aspetto: trucco pesante, carnalità barocca, sensualità esplosiva e sguardo
a tratti folle. Le fa da contraltare Sandy, la ragazza di Jeffrey. Acqua e
sapone acuta e riflessiva, per niente ingenua. “Non so se sei un detective o un pervertito”, dice al ragazzo che le
racconta la sua prima osservazione dall’armadio.
La fotografia è a dir poco eccezionale: le
immagini hanno i toni accesi del velluto. Si scopre che il tessuto non è solo
blu, ma rosso porpora, verde mare, rosa confetto. Tessuto appoggiato, quasi
sempre negli interni, su sfondo nero: toni perfetti per un noir. Un film emozionante
e coinvolgente che per un soffio sfiora il capolavoro.
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