Rubrica letteraria
Il
gufo giallo
recensioni di romanzi gialli
recensioni di romanzi gialli
Libro
n. 27
Morte a Firenze
Marco Vichi
Guanda
Lo spalatore di fango
Il commissario Adamsberg della
Vargas, ingiustamente più famoso, viene chiamato “lo spalatore di nuvole”, il fiorentino Bordelli è invece un
volitivo, tenace e instancabile spalatore di fango, non solo metaforico: siamo nel momento dell'alluvione a Firenze.
Dolente noir poliziesco con un
credibilissimo personaggio principale: il commissario Bordelli, ancora assalito
da lancinanti ricordi bellici. Credibili anche i comprimari che ci erano noti
dai romanzi precedenti e che qui ne escono parecchio arricchiti.
Un po' meno gli altri che mi
sono risultati un tantino barocchi, troppo carichi, a volte eccessivi. Li avrei
preferiti più border line, più ambigui, come la gente che contorna Bordelli.
Invece l’eccesso di caratterizzazione li mette tra gli stereotipi: non giova al
giallo realistico.
Qualcosa da criticare ce l’ho
anche riguardo alla localizzazione geografica e temporale. Ottime le
passeggiate nei boschi coperti di foglie morte: quell’odore si sente. Ci fosse
stata un po' meno alluvione, un po' meno toponomastica fiorentina (i
pedinamenti sono descritti con
un’accuratezza che neanche si può trovare in un rapporto di polizia). Toglie
ritmo e il racconto a volte s’impantana (nel fango alluvionale) senza vantaggio
né per l’indagine, né per la storia personale del commissario. Con tempi più stringenti meriterebbe quattro le stelle, soprattutto perché è
scritto bene. Presto incontrerò di nuovo
Marco, gli voglio chiedere perché fosse cosi preoccupato di far riconoscere
Firenze in ogni capitolo e lo stesso gli accade col fatidico 1966: spot di
carosello, previsioni del tempo recitate da Bernacca, modelli auto, film al
Gambrinus o all’Apollo... Bastava meno, noi toscani ci si crede e dei milanesi
c’importa il giusto: loro hanno Scerbanenco, l’ucraino che voleva convincerli
d’esser un Brambilla!
Un buon libro, un solido noir
che lascia l’amaro in bocca. Nell'odierno panorama italiano (dove anche i
grandi toppano propinandoci “sfiziose” cacce al tesoro) è in cima al podio.
Totale: ***1/2/5
Sono pienamente d accordo! Ho letto tutto d un fiato il libro ma a volte l ho trovato pesante e senza arrivare al dunque. Interessante sentir parlare dell alluvione ma forse un po troppo esagerato. Sembra un saggio sull alluvione.
RispondiEliminaComunque scritto bene.
Grazie per l'aasenso non silenzioso. I commenti mi danno adrenalina per andare avanti... A Marco l'ho detto di persona e credo abbia capito. Per quanto mi riguarda credo che la contestualizzazione debbe essere limitata agli aspetti "funzionali" alla vicenda. Un saluto.
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