Film
n. 24
Il viaggio di felicia
(Felicia’s Journey)
di Atom Egoyan
con Bob Hoskins, Elaine
Cassidy, Arsineé Khanjian
Felicia,
una ragazza irlandese, viaggia fino a Birmingham, in Inghilterra, sperando di
trovare il fidanzato che l'ha messa incinta, ma che poi è si è eclissato dall'Irlanda senza lasciare indirizzo.
Provata e delusa accetta l'aiuto di un uomo di mezza età, che appare amichevole, ma il cui segreto e sinistro passato è rivelato gradualmente con un crescendo di tensione. Cosa può nascondere il pacifico, quasi timido, responsabile della cucina di una grande azienda? Vive una vita solitaria, concedendosi, naturalmente, cibi squisiti e una serie di video di sua madre, antica diva della TV, eppure …
Provata e delusa accetta l'aiuto di un uomo di mezza età, che appare amichevole, ma il cui segreto e sinistro passato è rivelato gradualmente con un crescendo di tensione. Cosa può nascondere il pacifico, quasi timido, responsabile della cucina di una grande azienda? Vive una vita solitaria, concedendosi, naturalmente, cibi squisiti e una serie di video di sua madre, antica diva della TV, eppure …
Un film
hitchcockiano “dentro”, senza citazioni e di rara purezza formale. La suspense
s’insinua come un subdolo parassita nella mente dello spettatore fino a
dominarlo.
Non vi fate fuorviare o influenzare dalle citazioni di Hitchcock: sono solo omaggi. Dovete subito sapere che la
trama gialla è solo un pretesto: per capirlo, però, bisogna rivedere due volte
il film, nella prima visione il giallo prevale. Il regista scava dentro il
dolore, nella solitudine, nella desolata routine con pudore (quasi con
rispetto: pietas?), ma con rara concretezza. Riesce ad evitare il
sensazionalismo (in fondo si parla anche di orribili delitti seriali), a star
lontano dal pietismo. Grazie a sfumature, a sottolineature di particolari, a
sottili insinuazioni, riesce a penetrare nell’animo umano. La recitazione di
Hoskins è stupefacente e inquietante allo stesso tempo. Ma tutti gli attori
sono a livelli eccelsi.
Per gli
amanti del giallo è bene sottolineare come l’uso del mezzo televisivo (le
vecchie registrazioni delle ricette della madre Gala viste e riviste dal
protagonista) sia di particolare efficacia. E’ in queste scene che ho trovato
il film aderente agli stilemi di Hitchcock: quelle vecchie trasmissioni
“riflettono” angoscia, frustrazione, creano insomma suspense.
Infine
gli scenari: sfondi industriali (siamo a Birmingham ) dai colori freddi, grigio indaco.
Oppure il verde, un verde acido che ammanta siepi e alberi.
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