Yellow
balloons
Quando il
fumetto si tinge di giallo
Seconda parte
Diabolik
Nasce
il primo novembre 1962 (50 ma non li dimostra!). E' giorno di tuttisanti, sarebbe stato meglio il
2, giorno dei morti; Diabolik infatti ne semina parecchi. L’idea è della
milanese Angela Giussani che, appena separata dal marito, l’editore Dino Sansoni,
aveva conoscenze del mercato popolare. I maligni (anche History su Sky)
sostengono che le malefatte del marito l’avessero molto ispirata. Gli dette sempre
una mano, anzi due, la sorella Luciana.
A parte la copertina qui sopra, la grafica che vedete qui è successiva ai primi numeri che, per via del budget, avevano disegnatori di qualità non eccelse. Il successo spinse a una qualità più elevata.
Molte le influenze, al cinema s’era visto Fantomas, ma non dimentichiamo Batman e l’uomo mascherato, da cui la maschera. Soprattutto ladro, alla Topkapi, ma anche feroce assassino, vendicatore spietato. Usa soprattutto il coltello: è abile lanciatore. Se proprio lo costringono spara (ricordate Indiana Jones?) e magari mette qualche bomba. Ha una bella collezione di maschere dalle sembianze umane, per meglio ingannare le vittime o i nemici, con cui abilmente si confonde.
Molte le influenze, al cinema s’era visto Fantomas, ma non dimentichiamo Batman e l’uomo mascherato, da cui la maschera. Soprattutto ladro, alla Topkapi, ma anche feroce assassino, vendicatore spietato. Usa soprattutto il coltello: è abile lanciatore. Se proprio lo costringono spara (ricordate Indiana Jones?) e magari mette qualche bomba. Ha una bella collezione di maschere dalle sembianze umane, per meglio ingannare le vittime o i nemici, con cui abilmente si confonde.
Va
al lavoro in auto, come la maggior parte dei milanesi, in quegli anni. Non con
la bianchina del ragionier Fantozzi. Con una Jaguae e-type nera. L’influlenza
di James Bond è evidente, anche se la macchina di Diabolik non è accessoriata come
la Aston Martin.
Contrariamente
a 007, il re del terrore è monogamo e lo champagne se lo beve sempre con Eva
Kant, che poverina, per non stare in angosciosa attesa, gli da una mano. Da notare il ridicolo "lo sguardo fisso in camera" dei due protagonisti. Rivolti all'anima del lettore o foto ricordo?
A
rendere la vita un po’ più complicata, se no rubare sarebbe una noia (le storie,
nonostante lo sforzo di creare una traccia gialla, sono davvero semplici), c’è l’ispettore Ginko. Il suo eterno perdente
antagonista fa di tutto per arrestarlo,invano!
Un
altro abile stratagemma delle sorelle Giussani per favorire l’identificazione del lettore: siamo ai tempi di Gimondi, l’eterno secondo
dietro a Eddy Merckx. Ginko era, ed è, molto amato dai lettori.
(2-continua)
Carta d'identità
Nome:
Diabolik
sesso:
maschio
professione:
delinquente, di preferenza ladro professionale
residenza:
Clerville (stato omonimo, forse un principato)
comprimari:
Eva Kant, ispettore Ginko
di:
Angela e Luciana Giussani
editore:
Astorina
data
inizio: novembre 1962: Diabolik n.1 - Il re del terrore
stile:
chiaro scuro a forti contrasti, coerente nell'alternarsi dei disegnatori
(2-continua)
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