Yellow
balloons
Quando il
fumetto si tinge di giallo
Settima
parte
Nick Raider
Creato
nel 1988 da Claudio Nizzi, Nick Raider è una serie poliziesca di ispirazione
hard boiled. Atmosfere crude e realistiche, paesaggi a forte chiaroscuro e
personaggi un po’ estremi. Trova altra ispirazione di base nel police
procedural, ma spazia in molti altri (troppi) filoni narrativi, dalla detection all’inglese al giallo
d’azione, dal thriller al mistery, dal quasi fantasy al noir: 200 uscite con la
Bonelli e a seguire col le Edizioni If non sono poca cosa e, si sa, i lettori si
possono stufare alla svelta.
Le
copertine, tra la prima versione ( a sinistra) e la seconda (a destra) non sono
molto cambiate (anche perché molti episodi dono ristampe). Anche il titolo-logo non è molto diverso. Il personaggio invece
appare meno cupo (ovviamente mi riferisco alle copertine). Se prima lo si ritraeva prevalentemente a forti chiaroscuri, ora
è inserito in sfondi quasi pastello e il suo sguardo ha un'ombra di tenerezza.
Nick
Raider non è un investigatore privato, ma un detective che fa parte del
dipartimento di polizia.
Il
protagonista, quasi sempre affiancato al
suo compagno nero Marvin Brown, pian piano è diventato parente stretto di Silvester Stallone de I falchi della notte.
Trova spesso collaborazione anche nell’intera squadra del Distretto Centrale di
Manhattan.
Le
storie si svolgono prevalentemente a New York (il Bronx e Harlem a fine anni ’80
erano il peggio del peggio!), dove Nick Raider e i suoi amici sono impegnati in
una costante lotta contro le più
mutevoli forme di criminalità. Grattacieli, scale antincendio e palazzi fatiscenti
si prestano per azioni travolgenti e mozzafiato.
Non
sempre è così. Ci sono anche tavole statiche, dense di dialogo, per approfondire
i caratteri e dare contenuti e motivazioni all’azione.
I
disegnatori (sempre di gruppo si tratta) cercano prospettive cinematografiche con
risultati di buona qualità. Nonostante il prodotto fosse rivolto a fasce di mercato
popolari (e di nicchia) la grafica non mai è scadente. Ho visto di peggio con Dylan
Dog che pure vendeva anche 450.000 copie! Le storie sono ormai risapute, tant’è
che la Bonelli (calo a picco delle vendite) cessò la pubblicazione.
(7-continua)
(7-continua)
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