Il gufo giallo
recensioni di romanzi gialli
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Giudizio n. 84
Bersaglio mobile
Ross Macdonald
Gialli Mondadori
Forse aveva ragione Raymond!
Raymond
Chandler s'adombrò nello scoprire che Macdonald aveva apertamente dichiarato d'ispirarsi
a Philip Marlowe nello scrivere il suo primo romanzo con Lew Archer. Lesse The Moving Target e, tra un bicchierino e l'altro, lo trovò scritto troppo
bene. Una prosa inadeguata per un detective privato: il gergo è per molti aspetti
aulico. Ma Chandler, si sa, era rancoroso
e irascibile.
Personalmente
non l'ho mai amato, questo libro. Nemmeno il personaggio e, ovvio, neppure il film, con un Paul Newman poco convinto
del ruolo. Ma l'eco della tragica fine di Sharon Tate, uccisa all'ottavo mese di
gravidanza nella sua casa di Beverly Hills,
insieme a tre amici, dai seguaci della setta di Charles Manson aveva fatto salire
l'interesse per le sette. Anche il libro ne trasse beneficio, ma il mio Giallo Mondadori finì in cantina.
Romanzo
poco originale, è la storia abbastanza convenzionale del rapimento di un
riccastro risolto dall'investigatore Lew Archer che fa di tutto per risultare "piacione",
ma ha molto da invidiare a Philip Marlowe e Sam Spade quanto ad arguzia e
savoir vivre. C'è di mezzo un "santone" che predica sulla montagna, un dono del raccastro!
Trama
a parte, l'inadeguatezza di questo libro è nelle metafore, troppo forzate e per
niente spiritose. Comunque ora demodé. Leggete questa: "La centralinista era una vergine surgelata che sognava gli uomini
di notte e li odiava di giorno." Sì, credo proprio che Raymond avesse ragione:
Marlowe una cosa così non l'avrebbe mai detta. Sarebbe stato più essenziale. Per
non parlare di Sam Spade. ma per essere convinti leggiamo quest'altra (dopo un
pestaggio):"Mi sentivo le labbra
terribilmente gonfie; le gambe, poi, sembravano colonie ribelli che
minacciavano l'indipendenza dal resto del corpo." Ma via! Da fischi.
Non
va meglio nelle tante (troppe: pagine su pagine di descrizioni). Il personaggio
narrante a volte resta fuori gioco (il lettore non s'immedesima e l'osserva da fuori),
questo è estremamente imbarazzante per Lew Archer. non sarà che Paul Newman se ne
fosse accorto e per quello volle chiamarsi Harper?
Nota
a margine per una lode con parecchio biasimo a questa collana (Crimen della
Hobby & Work). E' veramente ricca con tanto di prefazione di un pezzo da
novanta come Oreste Del Buono, ma non lo citano in copertina, quasi se ne vergognassero!
C'è pure una postfazione, tavole sinottiche e, per comodità dei lettori, persino
l'elenco dei personaggi! Ovviamente (lo so da un amico), una tale opulenza non
poteva durare. Farewell,my lovely (per restare in tema) sembra sia troppo scarno.
Voto
***/5
Bersaglio mobile
Ross Macdonald
Gialli Mondadori
Forse aveva ragione Raymond!
Raymond
Chandler s'adombrò nello scoprire che Macdonald aveva apertamente dichiarato d'ispirarsi
a Philip Marlowe nello scrivere il suo primo romanzo con Lew Archer. Lesse The Moving Target e, tra un bicchierino e l'altro, lo trovò scritto troppo
bene. Una prosa inadeguata per un detective privato: il gergo è per molti aspetti
aulico. Ma Chandler, si sa, era rancoroso
e irascibile.
Personalmente
non l'ho mai amato, questo libro. Nemmeno il personaggio e, ovvio, neppure il film, con un Paul Newman poco convinto
del ruolo. Ma l'eco della tragica fine di Sharon Tate, uccisa all'ottavo mese di
gravidanza nella sua casa di Beverly Hills,
insieme a tre amici, dai seguaci della setta di Charles Manson aveva fatto salire
l'interesse per le sette. Anche il libro ne trasse beneficio, ma il mio Giallo Mondadori finì in cantina.
Romanzo
poco originale, è la storia abbastanza convenzionale del rapimento di un
riccastro risolto dall'investigatore Lew Archer che fa di tutto per risultare "piacione",
ma ha molto da invidiare a Philip Marlowe e Sam Spade quanto ad arguzia e
savoir vivre. C'è di mezzo un "santone" che predica sulla montagna, un dono del raccastro!
Trama
a parte, l'inadeguatezza di questo libro è nelle metafore, troppo forzate e per
niente spiritose. Comunque ora demodé. Leggete questa: "La centralinista era una vergine surgelata che sognava gli uomini
di notte e li odiava di giorno." Sì, credo proprio che Raymond avesse ragione:
Marlowe una cosa così non l'avrebbe mai detta. Sarebbe stato più essenziale. Per
non parlare di Sam Spade. ma per essere convinti leggiamo quest'altra (dopo un
pestaggio):"Mi sentivo le labbra
terribilmente gonfie; le gambe, poi, sembravano colonie ribelli che
minacciavano l'indipendenza dal resto del corpo." Ma via! Da fischi.
Non
va meglio nelle tante (troppe: pagine su pagine di descrizioni). Il personaggio
narrante a volte resta fuori gioco (il lettore non s'immedesima e l'osserva da fuori),
questo è estremamente imbarazzante per Lew Archer. non sarà che Paul Newman se ne
fosse accorto e per quello volle chiamarsi Harper?
Nota
a margine per una lode con parecchio biasimo a questa collana (Crimen della
Hobby & Work). E' veramente ricca con tanto di prefazione di un pezzo da
novanta come Oreste Del Buono, ma non lo citano in copertina, quasi se ne vergognassero!
C'è pure una postfazione, tavole sinottiche e, per comodità dei lettori, persino
l'elenco dei personaggi! Ovviamente (lo so da un amico), una tale opulenza non
poteva durare. Farewell,my lovely (per restare in tema) sembra sia troppo scarno.
Voto
***/5
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