Sceneggiati in giallo e nero
Un morto al giorno ... ma che sia
italiano!
Mini rassegna storica e critica della
fiction seriale "italiana DOC"
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Sceneggiato prima e fiction poi
Con l'inizio della "neotelevisione", neologismo coniato da Umberto Eco per
indicare la televisione generalista e commerciale delineatasi in Italia nei
anni ottanta grazie a Drive in, il
termine sceneggiato cominciò man mano a coesistere nel linguaggio televisivo
col termine anglofono fiction. Oggi per sceneggiati s'intendono
le opere prodotte tra gli anni '50 e gli '80.
Sottogeneri dello sceneggiato
Nei decenni in cui lo sceneggiato televisivo era in
voga veniva distinto in romanzo sceneggiato (o teleromanzo), e originale
televisivo.
- Molti sceneggiati erano romanzi sceneggiati, in quanto trasposizioni televisive di testi teatrali racconti ed opere letterarie tra le più importanti della letteratura italiana e straniera.
- Alcuni sceneggiati erano originali televisivi, in quanto, privi di riferimento ad opere del passato, mettevano in scena un soggetto originale.
La produzione gialla della tv italiana
La fiction gialla seriale in TV avrebbe
alcune esigenze di base: caratteri forti, storie semplici, durata contenuta.
Perry Mason, nato in USA, coi suoi stringenti 50 minuti, insegna! In Italia, la
RAI all'inizio, hanno seguito i criteri
base aggiungendoci un ingrediente forte: attori bravi e conosciuti. Non solo per
scelta: le carenze tecniche richiedevano attori con esperienze teatrale. Nacquero
cosìpersonaggi perfettamente rappresentanti con una caratterizzazione accattivante, dai
tratti forti e con caratteristiche facilmente riproducibili: Nero Wolfe, il
Commissario Maigret e Padre Brown.
Ma italiani doc (scritti e prodotti in Italia?),
come il tenente Sheridan o Salvo Montalbano?
Vediamo allora di stabilire le regole di
selezione.
1. Testo scritto in Italia da italiani
2. Produzione italiana
Una maledizione per gli attori! Una
volta interpretato il personaggio, sono
rimasti legati per sempre alla sua
fisionomia nell’immaginario collettivo. Difficile infatti dimenticare il
tenente Sheridan, Don Matteo e naturalmente un Salvo Montalbano con una faccia
diversa da Zingaretti.
Ubaldo Lay subì addirittura la maledizione
di Ezechiele Sheridan e smise di portare impermeabili (il trench), solo
cappotti! C'è da capirlo, una volta dovette persino prendere in consegna un ricercato che si costituì a lui!
La produzione è vasta e a volte poco pubblicizzata. Non potrò essere esaustivo: a volte sulle sei principali reti nazionali sono state trasmesse fiction in parallelo e anche Sky l'ha fatto. Qui cercherò di ricordare le serie più note.
La prima non lo è , ma è la prima e devo per forza cominciare da quella.
La prima non lo è , ma è la prima e devo per forza cominciare da quella.
L'alba
gialla: 1958
Aprite:
Polizia! Sei episodi sui casi di
un giovane commissario di polizia italiano negli anni Cinquanta. Modesta serie,
con un poco plausibile Renato De Carmine nel ruolo principale: il commissario Alzani.
Un
produzione artigianale, gravata da problemi tecnici che rallentavano ritmo e suspense. Un lavoro a cui credevano poco tutti. Venne presto dimenticata.
Come
comprimario Orazio Orlando, che qualche anno dopo avrebbe lavorato col tenente Sheridan.
(00 - segue)
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