C'era una volta il west
o... il noir?
La
mia domanda è volutamente retorica. Per risolvere questo dubbio, così poco
amletico, cominciamo dall'inizio. Dagli anni '30.
La chiave di vetro (The Glass Key) è un romanzo giallo (ancora il
termine "noir" non era stato coniato) di genere hard boiled di Dashiell Hammett. Pubblicato in quattro
puntate sulle pagine della rivista Black Mask da marzo a giugno del 1930, fu
edito per la prima volta in volume unico nel '31 dalla casa editrice Knopf.
Il personaggio "eroe" è Ned Beaumont,
giocatore d'azzardo per tutte le bische e cavaliere nero per tutti gli
intrighi, il più duro tra i duri creati da Dashiell Hammett. Braccio destro di
Paul Madvig, un pezzo da novanta nel settore delle costruzioni di San
Francisco, Ned si trova a investigare sulla morte violenta del figlio del
senatore Henry, corrotto e corruttibile come tutti i politicanti. Eppure, i
conti non tornano fin dall'inizio. E lo stesso Madvig, innamorato della figlia
del senatore, a voler insabbiare un caso che si rivela sempre più ambiguo e
pericoloso. Ma perfino un reietto della società come Ned Beaumont ha una sua
etica. Così, in mezzo a brutali guerre tra bande e pestaggi ben oltre il limite
del sadismo, Ned Beaumont arriverà comunque alla verità, più infame e
innominabile di qualsiasi menzogna. Romanzo di culto, ritenuto dallo stesso
Hammett la sua opera migliore, "La chiave di vetro" mette in scena in
versione hard boiled una vicenda fedelissima alla realtà del crimine
organizzato e della moderna politica. Al centro, un eroe indimenticabile, oscuro,
apparentemente privo di interiorità ma in realtà capace di seguire lealtà e
amicizia fin nelle più estreme conseguenze. Pronto per vari adattamenti
cinematografici.
La chiave di vetro (The Glass Key) è un film noir (lo si disse
solo cinque anni dopo) del
1942, diretto da Stuart Heisler. La pellicola è il secondo adattamento
cinematografico dell'omomimo romanzo di Hammett. Alan Ladd, molto bravo, lo rese un film di successo.
Nel 1961 in Giappone viene prodotto il film La
sfida del samurai ( Yōjinbō o "La guardia del corpo") Il regista è Akira
Kurosawa, già noto in occidente. Il film da noi passa quasi inosservato.
Nel
1964 esce Per un pugno di dollari , il primo della cosiddetta
"trilogia del dollaro" diretta
da Sergio Leone e interpretata da Clint Eastwood.
Capolavoro del genere, viene erroneamente considerato
il primo film del genere "spaghetti western". Per un pugno di dollari, che come si è
capito "non è un remake" del film di Kurosawa, reinventò il genere, ormai in declino,
ridefinendo gli archetipi del western e
riportandolo a nuova gloria.
Un eroe oscuro,
senza nome, che viene da chissà dove ( Come Il cavaliere della valle
solitaria, che però un nome ce l'aveva: Shane). Anche il personaggio de
L'uomo di Laramie nasconde la sua identità per perseguire la sua vendetta. Cito
questo film di Anthony Mann, che considero un bellissimo noir, per dimostrare
che il genere western è anche raccontato con stilemi noir. I suoi personaggi sono spesso eroi "segnati
da un passato enigmatico e attratti da un futuro elusivo"; per loro non
c'è che una scelta: "il presente dell'azione".
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