Il caso dei 3 "Gialli" a Hollywood
Charlie Chan, Mr. Moto e Mr. Wong
(3)
Risposte ai perché
E' arrivato il momento di dare una risposta alle
domande che ci eravamo posti nella premessa:
1.Perché tre detective gialli?
2.Perché sono interpretati da bianchi?
3.Perché son piaciuti così tanto?
In quegli anni incombeva nefasta influenza di Fu
Manchu. Come potete vedere la sua immagine veniva usata anche in vignette di
satira politica.
Per conseguenza, fino al 1925, ogni personaggio
orientale, peggio se cinese, come il diabolico Fu Manchu, il genio del male
creato da Sax Rohmer, era sinonimo di inganno, diabolica perfidia, sottile e
spietata crudeltà. Una minaccia incombente sul mondo. In realtà c'erano anche
altre minacce ferali ben più concrete.
Benito Mussolini aveva già fatto la Marcia su Roma, Giacomo
Matteotti era morto e sepolto e Adolf Hitler aveva già pubblicato il primo tomo
di Mein Kampf. L'odio razziale uscito dall'ombra, serpeggiava infido all'aperto.
Nel 1925, lo scrittore statunitense Earl Derr Biggers,
spirito democratico e liberale, ribaltò
i canoni consolidati delle trame "gialle", non di rado intessute con
robuste fibre di bieco razzismo. Creò un cinese, anche se naturalizzato
statunitense, simpatico, accattivante, umano e gentile che era al servizio
della legge e dell’ordine: Charlie Chan.
Nato in Cina, Charlie è nella polizia di Honolulu,
nelle Hawaii, come sergente investigativo. Risolve brillantemente complicati
casi. Chan; cavalcando un inatteso successo, farà carriera (anche grazie al
cinema) fino a diventare ispettore.
Dopo tre film poco significativi arriva Warner Oland
ed è il successo, ovunque. Dopo un po' pare che la sua parabola si fermi, perché dopo sei
romanzi, pubblicati fra il '25 e il '32, Earl Derr Biggers muore
improvvisamente per una crisi cardiaca.
Ma la carriera di Charlie Chan, ormai troppo famoso
per smettere (le regole del business USA già allora erano ciniche), prosegue.
Il cinema riparte subito, ripartirà anche dopo, alla
morte di Oland, con Sidney Toler e continuerà a sfornare per molti anni nuove
avventure dell’investigatore venuto dalle isole più esotiche dell’immaginario
collettivo.
Toler non è male, ma, a parte il brillante Charlie
Chan nell'isola del tesoro, i soggetti apocrifi si scostano sempre più
da quelli originali dell’autore e Charlie (l'assenza di Oland si fa notare)
viene un po' snaturato. Ma non c'è da scandalizzarsi, anche Sherlock Holmes ha continuato
a indagare negli apocrifi e non sempre era filologicamente corretto.
Ed ora le risposte alle domande. Qui la prima.
1. C'era
timore, dopo la scomparsa di Biggers, che l'entusiasmo del pubblico si
smorzasse (non dimentichiamo che l'hard
boiled stava ottenendo sempre maggiori consensi). Oland, grande interprete,
era sulla cresta dell'onda e, vista la richiesta, fu ritenuto che ci fosse
spazio per altri personaggi. Senza troppe analisi marketing si decise che anche
loro dovevano essere accattivanti, gialli ed esotici.
La seconda risposta è facile e la approfondiremo più
avanti quando parleremo degli attori.
2. A Hollywood, nel '30, erano riluttanti ad
assumere attori asiatici per i ruoli principali durante. Le prime tre pellicole
erano di serie C, ma ebbero successo, anche maggiore il successo dei
romanzi. Lo svedese Warner Oland, che nel 1931 aveva già girato
più di trenta pellicole, per via dei suoi tratti somatici, aveva spesso
interpretato la parte di personaggi asiatici secondari.
Nel 1929 la svolta: il
ruolo principale nel film Il drago rosso, nel ruolo del
malvagio Dr. Fu Manchu.
Due anni più tardi (1931) divenne Charlie Chan ne La crociera del delitto (Charlie Chan Carries On). Acquistò così fama internazionale. Perché non continuare sulla sua scia?
Due anni più tardi (1931) divenne Charlie Chan ne La crociera del delitto (Charlie Chan Carries On). Acquistò così fama internazionale. Perché non continuare sulla sua scia?
Per fargli concorrenza occorrevano attori navigati,
capaci di interpretazioni "moderne" (il muto era ormai morto e molti
attori sul Viale del tramonto): il
trio ( due più Warner Oland, che, ironia, veniva dal muto) era il migliore che
ci fosse a Hollywood in quel momento (1934).
Infine la terza risposta, conseguente alla seconda.
3. Charlie
Chan era emerso da una felice intuizione del suo autore. Nel '35 c'era da riprendersi dalla
crisi e, al posto della sorda rabbia predicata da Hitler, un divertente fattivo ottimismo era
la cura migliore a cui sottoporre le masse negli USA. Bisognava continuare con
Mr. Moto e Mr. Wong, che però tanto ilare e giulivo (forse per colpa dei
precedenti di Karloff) non mi è mai sembrato!
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