venerdì 23 marzo 2018

Tre "Gialli" in giallo (8)


Il caso dei 3 "Gialli" a Hollywood
Charlie Chan, Mr. Moto e Mr. Wong

(8)
Ancora noir di china....

Non c'è uno senza tre!

Fine anni '30. In quegli anni, in USA, i fumetti erano un business molto interessante, quasi come il cinema (perché costavano meno), che però muoveva assai più dollari!


Nel 1939 la rivista Dell's Popular Comics avviò (affidando a Tom Hickey la realizzazione) la serie di Mr. Wong col titolo di Mr. Wong, Detective. Mr. Wong, giudicato poco adatto per la radio, fu utilizzato come personaggio dei fumetti.



Popular Comics era una "dime" di secondo, livello. Miscelava senza pudore uno pseudo Tarzan, con un eroe mascherato... perché non metterci anche un detective cinese?


Presto la serie cambiò titolo: The Mistery of Mr. Wong. La tavola che vedete sopra è l'inizio del film Vendetta (seconda pellicola di karloff). Devo dire che rende anche meglio l'atmosfera.  Ancor oggi possiamo considerarla una serie di professionale fattura (Tom Hickey non ha la mano di Andriola, ma la grafica risulta accattivante anche se un po' troppo svelta!). Le prime pubblicazioni citavano, sotto il titolo, Boris Karloff. Una garanzia! La faccia è la sua (quando si dice "metterci la faccia"!), la gardenia bianca all'occhiello è lì anche se maneggia provette di pericoloso acido in laboratorio, e c'è anche l'ombrello:  quindi non si può nulla eccepire!



La serie andò avanti per anni anche se Charlie Chan di Andiola era  davvero altra roba!
Purtroppo Andriola, nel 1942, cessò, di sua volontà, di disegnare Charlie.



Le pubblicazioni di Chan a seguire ebbero un notevole calo di qualità. Lo si nota da questa cover. Si tenga conto, infatti, che le copertine erano confezionate con estrema attenzione (spesso con altri autori: lo fa tutt'oggi la Bonelli!) per richiamare l'acquirente! L'interno dell'albo è sempre di livello molto più basso (anche oggi!).


Mr. Moto ci pensa parecchio, troppo, prima di approdare ai fumetti. La Guerra nel pacifico prima e il Toyotismo dopo non rendevano simpatici i giapponesi. Ci arriva solo negli anni 2000 e non è poi granché, soprattutto tenendo conto di quanto si è fatto aspettare!


Le tavole appaiono addirittura datate, almeno in Italia, sono ispirate al nostro Breccia che aveva disegnato un quarto di secolo prima!



Come si vede il segno è usuale e l'acquarellato di china "non lascia il segno"!



Qualche anno dopo, una riedizione, adotta nella cover discutibile stile splatter! Da dimenticare!

 

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