lunedì 15 aprile 2019

Lanterna gialla (115)



  Recensioni di film di genere


Film n.113


Blow out   (Blow out) - 1981


di  Briam de Palma 

con John Travolta, Nancy Allen, John Lightgow

Il testimone "auricolare", ma anche oculare!

Jack Terry è un fonico cinematografico di produzioni di serie Z, filmacci porno horror!  Per caso una notte, mentre, spinto dall'orgoglio professionale, cerca di catturare il suono del vento, è testimone auricolare di un incidente automobilistico. Non solo salva anche una delle vittime, una ragazza intrappolata in un’auto e siritrova inaspettatamente coinvolto in un complotto politico.


Quante declinazioni differenti può avere il suono del vento? E quante il verso notturno di un gufo?  Per un tecnico del suono la questione ha un certo rilievo: ha a che fare   più con il concetto della verosimiglianza che con quello del “reale”. E le due cose non vanno confuse per via di una ossessiva ricerca della verità. Si gioca in fondo tutto sulla distanza tra queste due nozioni filosofiche, declinate attraverso strumenti audio di, allora, alta tecnologia.  Blow Out è un thriller,   condito di riflessioni sul dispositivo della settima arte, nonché innervato di tematiche fantapolitiche, figlie del clima della Guerra Fredda, ormai sciape e svaporite.
Protagonista del film è il tecnico di effetti sonori Jack Terry,   alle prese con la ricerca del suono del vento e di un grido di donna verosimile per la scena di un omicidio nella doccia ( che cosa originale!). È proprio mentre cerca di catturare il vento  Jack si ritrova a registrare l’audio completo di un incidente mortale...  Bramoso di verità,  e non di verosimiglianza, Jack inizierà la sua indagine, contando sull’aiuto di Sally, e mettendo così in pericolo le vite di entrambi.

 
Ancor oggi la parte migliore del film è quella nottorna, col gufo

come protagonista. Da antologia e fa ancora raggelare.


Autore tra i più apertamente (se ne bea) manieristi della sua generazione,  De Palma si cimenta nell’utilizzo della retroproiezione, anche qui usata per sottolineare un momento fondamentale del thriller: l’audio-comprensione, tradotta in immagine, della dinamica dell’incidente. E su cui torna in modo originale, attraverso i fotogrammi dell’incidente pubblicati (non si sa come) su una rivista scandalistica. Jack li ritaglia, li riassembla  e li anima  a passo uno!

Il film va chiudersi su un finale crudele, inatteso, che lascia un po' d'amaro nella bocca dello spettatore.  E' una logica terminazione alla Brian... non c’è nulla di cui stupirsi, la sete di sapere e di verità portano all’orrore del vero e al paradosso per cui il cinema e la sua presupposta autenticità diventano un fine superiore da perseguire, in barba alla morale e alla vita. Convincenti le interpretazioni dei due protagonisti, un po' carica quella del killer.


Voto ***1/2/5

 

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