Recensioni di film di genere
Film n.113
Blow out
(Blow
out) - 1981
di Briam de Palma
con John Travolta, Nancy Allen, John
Lightgow
Il testimone "auricolare", ma anche oculare!
Jack Terry è un fonico cinematografico di produzioni di serie Z, filmacci porno horror! Per caso una notte, mentre, spinto dall'orgoglio professionale, cerca di catturare il suono del vento, è testimone auricolare di un incidente automobilistico. Non solo salva anche una delle vittime, una ragazza intrappolata in un’auto e siritrova inaspettatamente coinvolto in un complotto politico.
Quante
declinazioni differenti può avere il suono del vento? E quante il verso notturno
di un gufo? Per un tecnico del suono la
questione ha un certo rilievo: ha a che fare più con
il concetto della verosimiglianza che con quello del “reale”. E le due cose non
vanno confuse per via di una ossessiva ricerca della verità. Si gioca in fondo
tutto sulla distanza tra queste due nozioni filosofiche, declinate attraverso
strumenti audio di, allora, alta tecnologia. Blow
Out
è un thriller, condito di riflessioni sul dispositivo della
settima arte, nonché innervato di tematiche fantapolitiche, figlie del clima
della Guerra Fredda, ormai sciape e svaporite.
Protagonista del
film è il tecnico di effetti sonori Jack Terry, alle
prese con la ricerca del suono del vento e di un grido di donna verosimile per
la scena di un omicidio nella doccia ( che cosa originale!). È proprio mentre
cerca di catturare il vento Jack si
ritrova a registrare l’audio completo di un incidente mortale... Bramoso di verità, e non di verosimiglianza, Jack inizierà la sua
indagine, contando sull’aiuto di Sally, e mettendo così in pericolo le vite di
entrambi.
Ancor oggi la parte migliore del film è quella nottorna, col gufo
come protagonista. Da antologia e fa ancora raggelare.
Autore tra i più
apertamente (se ne bea) manieristi della sua generazione, De Palma si cimenta nell’utilizzo della
retroproiezione, anche qui usata per sottolineare un momento fondamentale del
thriller: l’audio-comprensione, tradotta in immagine, della dinamica
dell’incidente. E su cui torna in modo originale, attraverso i fotogrammi
dell’incidente pubblicati (non si sa come) su una rivista scandalistica. Jack li ritaglia,
li riassembla e li anima a passo uno!
Il film va
chiudersi su un finale crudele, inatteso, che lascia un po' d'amaro nella bocca dello spettatore.
E' una logica terminazione alla Brian... non
c’è nulla di cui stupirsi, la sete di sapere e di verità portano all’orrore del
vero e al paradosso per cui il cinema e la sua presupposta autenticità
diventano un fine superiore da perseguire, in barba alla morale e alla vita. Convincenti
le interpretazioni dei due protagonisti, un po' carica quella del killer.
Voto ***1/2/5
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