domenica 12 maggio 2019

Sommelier del giallo (24)


Saper ascoltare
Come diventare fruitori consapevoli di gialli, noir e thriller raccontati nelle diverse forme artistiche: libro, film, fiction TV, fumetto e radio 
Versione 2019

tappa24


Il montaggio - 2

La suspense

Sospetto, Suspicion, Sopseso... Suspense. Il  montaggio della trama e il ritmo delle scene, quando lo scopo è creare suspense, hanno bisogno anche di essere accordati col tempo. Il tempo delle parole (frasi e parole hanno un proprio tempo: la metrica) influenza il respiro e la velocità degli occhi del lettore. Accordare le frasi significa dare ritmo alla narrazione. 
Dopo il primo montaggio si rilegge: la scansione suggerisce nuovi tagli, spostamenti di scene, punteggiatura diversa e tempi che  massimizzino l’effetto.

La suspense,  quando funziona, diventa uno stato d'animo del lettore, lo stato d’animo del “tuo” lettore. O del "tuo" spettatore, che, in certi casi, può essere doppiamente osservatore della scena: La finestra sul cortile ne è un classico inimitabile esempio. 

Un incantesimo (o stato d’ipnosi) che va rispettato, curato con devozione, mai interrotto, soprattutto mai abusato.
Tiene il lettore attento sulla pagina, è una sensazione procurata, uno stato di sospensione in cui è messo il  lettore, quasi levitante sopra il libro.
La suspense  è una specie di malia che l’autore fa al suo lettore, una tecnica importante, da usare con cura senza abusarne, perché è una cosa “sua”.
Questo comporta tre regole:
1.  deve essere preparata,
2.  non banale,  
3.  a termine.
Non s’improvvisa, per quello occorre un accurato montaggio secondo le regole di ritmo già illustrate. Secondo le regole di una composizione musicale. Si è già detto delle numerose riletture per cercare di cogliere il ritmo, la musicalità della prosa.
La banalità offende il lettore. Si è detto che la suspense è un suo stato d’animo. E’ nella mente del lettore non nel testo: nel testo c’è nascosto, tra le righe, il meccanismo e quello lo deve conoscere solo l’autore. Quando è scoperto non funziona: è come una trappola senza le foglie sopra a nasconderla.
Dopo che è finita, può riprendere. Dopo una pausa, non subito, con altro ritmo, magari più incalzante,  come un nuovo movimento in una sinfonia, quando si sale di un tono. Di fatto l’autore si comporta come un compositore, non tutti però sono dei Mozart!

(24 - segue)
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