Saper ascoltare
Come
diventare fruitori consapevoli di gialli, noir e thriller raccontati
nelle diverse forme artistiche: libro, film, fiction TV, fumetto e radio
Versione 2019
tappa24
Il montaggio - 2
Sospetto, Suspicion, Sopseso... Suspense. Il montaggio
della trama e il ritmo delle scene, quando lo scopo è creare suspense, hanno bisogno
anche di essere accordati col tempo.
Il tempo delle parole (frasi e parole hanno un proprio tempo: la
metrica) influenza il respiro e la velocità degli occhi del lettore.
Accordare le frasi significa dare ritmo alla narrazione.
Dopo
il primo montaggio si rilegge: la
scansione suggerisce nuovi tagli, spostamenti di scene, punteggiatura diversa e
tempi che massimizzino l’effetto.
La suspense, quando
funziona, diventa uno stato d'animo del lettore, lo stato d’animo del “tuo” lettore. O del "tuo" spettatore, che, in certi casi, può essere doppiamente osservatore della scena: La finestra sul cortile ne è un classico inimitabile esempio.
Un incantesimo (o stato d’ipnosi) che va rispettato,
curato con devozione, mai interrotto, soprattutto mai abusato.
Tiene il lettore attento sulla pagina, è una sensazione
procurata, uno stato di sospensione in
cui è messo il lettore, quasi levitante
sopra il libro.
La suspense è una specie di malia che
l’autore fa al suo lettore, una tecnica importante, da usare con cura senza
abusarne, perché è una cosa “sua”.
Questo comporta tre regole:
1.
deve essere preparata,
2. non banale,
3.
a termine.
Non s’improvvisa, per quello occorre un accurato
montaggio secondo le regole di ritmo già illustrate. Secondo le regole di una
composizione musicale. Si è già detto delle numerose riletture per cercare di
cogliere il ritmo, la musicalità della prosa.
La banalità offende il lettore. Si è detto che la
suspense è un suo stato d’animo. E’ nella mente del lettore non nel testo: nel
testo c’è nascosto, tra le righe, il meccanismo e quello lo deve conoscere solo
l’autore. Quando è scoperto non funziona: è come una trappola senza le foglie
sopra a nasconderla.
Dopo che è finita, può riprendere. Dopo una pausa, non
subito, con altro ritmo, magari più incalzante,
come un nuovo movimento in una sinfonia, quando si sale di un tono. Di
fatto l’autore si comporta come un compositore, non tutti però sono dei Mozart!
(24 - segue)
(indietro alla 23)
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