domenica 5 gennaio 2020

Librialcinema (III)


Romanzi gialli al cinema 

influenze della letteratura
sui film gialli e noir 



Parte III 



Nel capitolo precedente abbiamo tracciato i limiti temporali del "noir", adesso c'è da capire che cos'è.
Quella notte del '47 (o '48) in un  caffè di Parigi nacque il termine "Noir", più che il termine (già presente come aggettivo) il sostantivo riferito a una modalità narrativa.   Diventarono noir anche i romanzi hard boiled, meno male che noi, A. Mondadori, aveva già dipinte le copertine tutte di giallo. Il grafico sotto può aiutare a capire, non solo il noir ma anche il giallo e il thriller!.




Se non avete capito e se sentite la domanda: "Il noir che cos'è?". Rispondete così, farete un figurone!
"E' un termine coniato dai critici francesi nel ‘46 per descrivere un tipo di film caratterizzato dal suo esser “scuro”, dal tono triste e dall’umore cupo, denso di cinico pessimismo.  Letteralmente significa nero”.
Film d’inizio anni ’40 che hanno rappresentato il mondo scuro, le slavate strade in chiaroscuro della città, il crimine e la corruzione".




Il noir, non è un genere ... non è definito, come lo sono il giallo o le storie di gangster, da stilemi di impostazione. Piuttosto lo è da  sottili e profonde scelte di stile,  di modo, d’atmosfera e d’umore.
Un altro grafico per spiegare meglio il noir e gli altri due modi narrativi.






Il rapporto con il contesto (l'ambiente sociale in cui si svolge la storia) può meglio chiarire. Nel giallo classico (ideologia vittoriana) il delitto ha scombussolato l'ordine precostituito. Il colpevole va scoperto per riportare ordine, bene primario. Nel thriller il contesto, indifferente, non si accorge di quello che accade al protagonista. Si cerca il coinvolgimento e questo genera ulteriore tensione e suspense. Nel noir il contesto è ostile. La malavita combatte le sue guerre, i politici sono corrotti, la polizia pure, molte le donne senza scrupoli o delittuose (dark lady), si cerca la verità ma si è consapevoli che c'è poca speranza di cambiare il contesto.

Ora dobbiamo approfondire la conoscenza  degli scrittori che hanno dato lustro ai tre generi.

Storie parallele
(parte I-a)

I magnifici tre: due principi e una regina.
Le cifre sono infatti incredibili. Tra il 1920 e il 1935, terminata (o quasi) l'ondata della "camera chiusa" il Giallo Classico tocca un duraturo apice. Tanti gli autori (anche di buon livello), ma soprattutto tre sono incoronati dal successo: Edgar Wallace, Agatha Cristhie e S.S. Van Dine. Un'analisi di un qualsiasi rapporto tra letteratura "gialla" e cinema non può partire che da loro. Dai loro lavori sono stati tratti, negli anni, una cinquantina di film. Questo fa capire quanto fossero influenti sulle scelte dei registi e dei produttori.

Richard Horatio Edgar Wallace (Greewich 1875 - Bevely Hills 1932) era scrittore (non solo di gialli), giornalista, drammaturgo, sceneggiatore e "dandy". Britannico di nascita e nel modo d'essere anche se concluse la sua vita agiata negli USA. Un Dandy maturo a cui, gli inglesi (sobillati dalla perfida zia Agatha), non perdonarono di aver preferito gli USA (Hollywood) a Londra.
E' considerato un maestro della letteratura gialla e in particolare del poliziesco classico, il genere letterario che fiorì in UK e negli USA nel primo quarto del '900.
Wallace ha scritto 175 romanzi, 24 drammi e numerosi articoli giornalistici. Numerosi film, di vario genere, hanno preso spunto dalle sue storie. È anche stato, non dimentichiamocelo, tra gli sceneggiatori del celeberrimofilm King Kong del 1933. Dai suoi romanzi gialli sono stati tratti una diecina di film.




Uno dei suoi romanzi più famosi (1926) è Il cerchio rosso.
Plot: Una misteriosa organizzazione criminale che si firma il Cerchio Rosso sta gettando nel panico l'Inghilterra. Importanti uomini d'affari, influenti personaggi del mondo politico, esponenti dell'alta società, apparentemente nessuno riesce a sfuggire alla sua maledizione...




Il suo più bel romanzo non è molto conosciuto,  dette però luogo a un bel film: The Ringer (L'uomo da cento volti in Italia).


Un po' di trama.
Uno dei più pericolosi criminali britannici, chiamato "Mistero", perché nessuno ne conosce l'identità, è ricercato da Scotland Yard per due omicidi perpetrati nell'ambito della malavita. L'uomo però, dopo aver sposato al Cairo un'americana, Cora Ann, è fuggito con lei in Australia e sembra essersi dissolto nel nulla.


I giornali di tutto il mondo annunciano la sua morte per annegamento, ma quando Cora torna a Londra, per gli ispettori Bliss e Wembury di Scotland Yard è chiaro che il malvivente è ancora vivo e aspetta soltanto il momento giusto per attuare la sua vendetta. Il suo bersaglio è l'avvocato Meister, la cui segretaria, sorella di "Mistero", è morta in circostanze misteriose.
I due ispettori, con l'aiuto del dottor Lomond, un noto criminologo, cominciano una caccia serrata al malvivente, ma proprio quando sta per fuggire in America con la sua nuova segretaria, l'avvocato Meister viene ucciso nella sua casa da una scarica elettrica. Forse Bliss e Wembury non hanno calcolato che "Mistero" può essere più vicino di quanto abbiano pensato.

 

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