Romanzi gialli al cinema
influenze della letteratura
sui film gialli e noir
Parte IV
Storie parallele
(parte I-b)
Checché si pensi di zia Agatha (Agatha Christie), occorre riconoscergli il merito di aver innocvato il genere del giallo classico quando gli autori s'erano incaponiti e fissati sulle "camere chiuse"!
I gialli cosiddetti della Camera Chiusa erano basati sul mistero di un delitto commesso in un luogo chiuso dall’interno, in cui non vi è traccia dell’assassino e spesso neppure dell’arma omicida. Un “delitto impossibile”, “inesplicabile” e “sovrannaturale”... Dopo la Prima Guerra Mondiale era diventato onanismo mentale puro!
Checché si pensi di zia Agatha (Agatha Christie), occorre riconoscergli il merito di aver innocvato il genere del giallo classico quando gli autori s'erano incaponiti e fissati sulle "camere chiuse"!
I gialli cosiddetti della Camera Chiusa erano basati sul mistero di un delitto commesso in un luogo chiuso dall’interno, in cui non vi è traccia dell’assassino e spesso neppure dell’arma omicida. Un “delitto impossibile”, “inesplicabile” e “sovrannaturale”... Dopo la Prima Guerra Mondiale era diventato onanismo mentale puro!
Dame Agatha Mary Clarissa Miller, Lady
Mallowan, nota comeAgatha Christie (Torquay 1890 - Wallingford 1976), era una scrittrice conservatrice e convinta fondamentalista inglese, anzi sedicente britannica.
Giallista,per scommessa (con la sorella) ma di fama mondiale, curò sempre i suoi romanzi con
grande abilità e tanta passione, creando un'atmosfera intrigante attraverso
personaggi ed ambienti di facile riconoscibilità: descrizioni accurate, senso
della suspense e della sintesi, ambientazioni realistiche dettagliate,
personaggi mai privi di spessore o di caratterizzazione. Dai suoi romanzi derivano
quasi trenta film.
Poirot a Styles Court (1920) è il suo primo romanzo giallo, scritto durante la Grande Guerra quando la futura
scrittrice prestava la sua opera come infermiera (dispensatrice di medicine: veleni in pratica!). Nel romanzo fa la sua prima apparizione Hercule Poirot, un ex funzionario della polizia belga profugo in Inghilterra.
Conosciuto anche con il titolo Poirot e il mistero
di Styles Court, il libro è stato pubblicato in Italia numerose volte.
Molti sono stati
i volti di Poirot, nessuno, secondo il mio parere particolarmente centrato. Forse
gli attori l'hanno preso troppo sul serio e il personaggio ha prevalso su di loro
falsando l'interpretazione.
A me, più di
tutti, piace quello di Peter Ustinov, l'unico che ha osato fare ironia sui vezzi
e sulla prosopopea dell'investigatore belga.
L'altro
personaggio famoso, a me assai più caro, è miss Jane Marple. Anche lei molto
presente al cinema e di più in TV. Molte
le interpreti. Su tutte, indimenticabile e unica, svetta Margaret Rutherford.
La Mondadori nella seconda edizione la mette in copertina. Un vizio della casa editrice,
se andate a scartabellare le cover ci trovate Raymond Burr (Perry) e Tino Buazzelli
(Nero)!
Un po' di trama.
Appisolata
al suo posto sul treno che la porta a casa, Miss Marple si sveglia giusto in tempo per accorgersi
di un convoglio che affianca, superandolo, il suo (questo è possibile perché in
quel tratto la linea ferroviaria è a quattro binari due per ogni senso di
marcia). La tendina di uno scompartimento si alza improvvisamente, rendendo
Miss Marple testimone dello strangolamento di una donna bionda. Nessuno vuole
crederle, nemmeno l'Ispettore di Polizia, poiché non si è trovato alcun cadavere
e nessuno sembra aver visto una donna come quella descritta salire sul treno.
Ma Miss Marple non si arrende: dopo una serie di sopralluoghi, ipotizza che il
cadavere sia stato nascosto nella tenuta degli Ackenthorpe. Fattasi assumere
come domestica, l'arzilla vecchietta inizia la sua indagine per ritrovare il
corpo e l'assassino.
Anche in questo
caso, come avrete capito, sarebbe ozioso parlare del personaggio letterario e del
suo doppio: il doppio prevale! Non voglio dire altro. Solo un accenno alla musica
dei titoli di testa. E' la stessa nella
serie di quattro film dedicati a Miss Marple negli anni '60 e interpretati
dall'attrice Margaret Rutherford; è stato creata dal compositore britannico Ron
Goodwin. Un motivetto incalzante che ti entra in testa!
Chiudo con una
doverosa citazione: Testimone d'accusa film capolavoro di Billy Wilder.
All'inizio c'era un bel un racconto di zia Agatha, poi lei stessa, da quello,
scrisse un'opera teatrale (di grande successo). Da
quello spartito il film: da vedere, rivedere e rivedere ancora.
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