venerdì 10 gennaio 2020

Librialcinema (VI)


Romanzi gialli al cinema 

influenze della letteratura
sui film gialli e noir 


Parte VI
L'Hard Boiled: un poker d'assi
Storie parallele
(parte II-a)

I tre moschettieri, che poi, come sempre accade, per esser tre devono risultare in quattro!


Mentre la Regina e i due Principi, i tre nobili dell'epoca d'oro del giallo classico (prima ricordati con onore), si godevano beati il loro successo nelle reciproche "stanze chiuse", negli USA nasceva, si affermava e si affinavalo un nuovo stile. Parlare di genere mi sembrerebbe eccessivo, visto che poi è stato ribattezzato noir dai francesi, che pure un genere non è! Lo stile hard boiled.
Quattro gli autori che l'hanno reso grande. I nomi, per fama e per capacità letterarie, sono di altissimo livello:  James M. Cain (Porthos), Dashiell Hammett (Athos), Cornell Woolrich (Aramis) e, arrivato dopo (come esser doveva!), D'Artagnan: nientedimeno che Raymond Chandler!




Anni trenta: erano già sulla scena Maigret, Miss Marple e Poirot! Incredibile:  '30, '34, '36 e '39: gli anni ruggenti del giornalismo! Ai quattro non piaceva il giallo classico (Raymond ci ha pure scritto contro un magnifico, ma velenoso saggio) e pare non sopportassero S.S. Van Dine; senza saperlo diedero una scossa al genere e fondarono una scuola che rivoluzionò anche il cinema. Andiamo a "vedere" questo poker d'assi in ordine sparso, ma partiamo da quello che considero il più d'importante da un punto di vista letterario.


James Mallahan Cain (Annapolis 1892 - University Park 1977)  è stato uno scrittore, giornalista e sceneggiatore.
È noto soprattutto come autore di romanzi di genere poliziesco, noir Hard Boiled anche se lui rifiutava fermamente queste etichette e credo avesse parecchia ragione. E' dei tre quello che ha maggior talento letterario. Alcuni dei suoi romanzi più famosi sono diventati film di grande successo. 

James era fissato sul concetto numerico di  "doppio": il postino doveva suonare due volte e le assicurazioni pagare il doppio! Procediamo con ordine.
The Postman Always Ring Twice (Il postino suona sempre due volte) viene pubblicato nel 1934. E' un romanzo breve (novel) ma emotivamente trascinante. La sua prosa è così stringente che fin dalle prime righe ci si attende il peggio. 

Il focus del libro era su la  passione torbida e perversa tra i due amanti dannati e condannati e perdersi: Cora e Nick. Non è un giallo: è piuttosto un thriller psicologico, la storia di una perdizione diabolica.

Il cinema fu, al principio, rispettoso del messaggio di fondo e dell'impostazione della trama. La terza versione del 1946 meno; il regista, d'accordo con la produzione, lo trasforma in un noir e viene scelta Lana Turner per il ruolo di Cora. Un successo strepitoso: si veda in basso a sinistra sulla locandina. Sembrò cattivissima, perfida e malvagia: questo le fruttò la parte di Milady De Winter ne I tre moschettieri. Ma ancora  il pubblico, non sapeva (il marketing non l'aveva detto!) di avere davanti una “dark lady”. Del resto credo che apparve anche un po' insoddisfatta e frustrata: moglie del proprietari di una stazione di servizio su una delle desolate strade americane si vestiva di tutto punto con candidi completini da Miami Beach!



Credo che invece la Turner avesse capito perfettamente le indicazioni del regista e che si sentisse a suo agio in quel personaggio combattuto, dolente e perfido. Si muove sulla scena, sempre pronta a colpire, come una vipera nel deserto. Una serpe in attesa della preda.
E' il momento di parlare del doppio: in questo casi lei: Lana-Cora! Nel libro il personaggio di cora è trascinante, ma meno appariscente, animalesco nelle sue voglie. La Turner lo rende più complesso, più reale. In questo caso, come spesso accade, si ammira la "libera interpretazione" dell'attrice.  Di questo le siamo infinitamente grati.


Questa versione del film è la più famosa, ma non è stata l'unica pellicola, ne abbiamo ben altre tre!



1939: Le dernier tournant, con Michel Simon
1943: Ossessione, il capolavoro di Visconti
1946: quella già illustrata, con Always nel titolo!
1981: The  Postman Rings Twice, quella "hot" con Nicholson




L'INCIPIT
Mi buttarono fuori dal camion verso mezzogiorno. C'ero saltato sopra la notte, giù al confine, e appena steso sotto il telone, nel fieno, mi ero addormentato. Sonno ne avevo un bel po', dopo tre settimane a Tia Juana, e dormivo ancora quando si fermarono a uno slargo per far freddare il motore. Videro spuntare un piede e mi tirarono giù. Provai a cavarmela con qualche frottola, ma come parlare al muro: sicché fine della corsa. Però mi diedero una sigaretta, e mi incamminai sulla strada in cerca di qualcosa da mangiare.

L'incipit del romanzo è rispettato nel film del '46 e l'ingresso in scena di Lana Turner che è folgorante: vedi foto col completino bianco, hot paint compresi!  Non sempre, però, l'incipit è congeniale al regista. Uno dei casi più emblematici è La fiamma del peccato di Billy Wilder,  ce ne occuperemo nella prossima puntata.

Se il postino suona sempre due volte, l'assicurazione, ammesso che il beneficiario, senza farsene accorgere, riesca ad ammazzare nel modo giusto l'assicurato, può pagare il doppio. 
Tra il ‘35 e il ‘36 James M. Cain pubblica a puntate, sul  settimanale "dime" che però è scontato del 50%: 5 cent. (dime...zzato, la vendetta del doppio?!) Liberty, il romanzo Double Indemnity



Il romanzo uscirà nel formato di libro solo nel 1943.

  

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