Delitti a porte chiuse
non spiare a quella porta!
Parte 6
Nei primi decenni
del Novecento, la "camera chiusa"
era diventata una sfida ossessiva con cui si confrontavano a gara gli
autori. I meno importanti per sfidare i grandi, i grandi per una questione
d'onore!
Era diventato quasi di un passaggio obbligato per uno
scrittore di polizieschi, una sfida intellettuale vera e propria per le sue
doti inventive, ma soprattutto una prova per mantenere il proprio posto nella
tribù!
Il genere raggiunse il suo apice della popolarità in Europa negli anni tra le due guerre mondiali,
diventando un vero e proprio topos letterario. In Usa già si scriveva
l'hard boiled!
Agatha Christie regnava in Europa, Ellery Queen sfruttava il vento favorevole,
S.S. Van Dine cercava di porre regole di sopravvivenza. Rex Stout decise di far
sposare i due generi... Erano scrittori,
affermatisi nell’epoca d’oro del mystery, che condividevano l’utilizzo, nel
romanzo poliziesco, di un finale tranquillizzante con lieto fine, in cui la
ragione si imponeva sull’irrazionale che fino a quel momento pareva aver
dominato la scena e il delitto.
Il detective, guidato dalle sue grandi doti intellettuali,
smascherava l’assassino simbolo del male e del caos, e risolveva “un enigma che
fino ad allora aveva ridotto il mondo ad una parvenza oscura e di angosciante
assurdità. E quanto più fitto era stato il buio, tanto più luminoso si irradia
il trionfo della ratio, davanti al
quale tutto ciò che prima era sembrato incomprensibile e problematico scompare
senza lasciare traccia.
Ma torniamo all'inizio del secolo.
Ellery Queen ben sapeva (sapevano: erano in due!) cos'era
accaduto nel vecchio continente qualche anno prima. Forse voi non lo sapete.
Nel 1905 esce a puntate il famoso The Four Just Men (I
quattro giusti) di Edgar Wallace. Al mistero della camera chiusa lo scrittore
dedicò poco spazio, ma sfidò il lettore a svelare un mistero sul "delitto
perfetto". Wallace, infatti, non avendo trovato un editore disposto a
pubblicargli il romanzo, fondò una sua casa editrice, la Tallis Press. Per
promuoverlo mise in palio dei premi in denaro per quei lettori che, prima della
pubblicazione del finale del romanzo su un quotidiano, avessero indovinato la
soluzione del mistero.
Purtroppo per Wallace (nel West c'è sempre una pistola più
veloce di te!) furono molti coloro che inviarono la risposta esatta. Il romanzo
pur avendo un clamoroso successo di vendite, fece finire il furbo Edgar quasi
sul lastrico.
Wallace si rifece, in ogni modo, con i successi editoriali
seguenti, sfornando ben centosettanta romanzi. Celebre era, infatti, la sua
rapidità e prolificità. Negli anni Venti, circolava virale la seguente storiella:
"Un editore americano ha telefonato a Edgar Wallace. Gli ha risposto la
segretaria, sostenendo che lo scrittore aveva appena iniziato a scrivere un
nuovo romanzo e che non poteva essere disturbato. L’americano allora
rispondeva: «Ok, allora, attendo in linea! ».
Ellery Queen proponeva dilemmi a premi alla radio: solo un
premio, al primo che telefonava la soluzione al mistero.
Sempre del 1905, è il geniale Il problema della cella N. 13
dello scrittore Jacques Futrelle. Il professor Van Dusen, soprannominato la
Macchina Pensante, deve evadere da una cella di massima sicurezza, sorvegliata
dall’esterno e soggetta e perquisizioni continue, usando niente altro che il
suo cervello. Futrelle scomparve purtroppo prematuramente nel naufragio del
Titanic.
Nel 1907 uno
scrittore francese, Gaston Leroux, pubblica un’altra pietra miliare dei delitti
della camera chiusa: Le mystère de la chambre jaune (Il
mistero della camera gialla). Con questa sua prima opera, Gaston Leroux, crea
un vero e proprio rompicapo e un delitto impossibile di alta classe. In una
camera gialla, nel castello di Glandier, la signorina Mathilde Stangerson è
vittima di un tentato omicidio. Dalla stanza chiusa a chiave e con le inferiate
alle finestre l’aggressore pare svanito nel nulla.
Completiamo la rassegna con alcuni titoli tra i più noti. E'
una lista molto ridotta, ma sufficiente per dare un'idea (si notino anche i titoli
ad effetto o strani) di come queste storie siano adatte per La settimana
enigmistica, che pure non ne ha mai tenuto conto!
Richard Austin Freeman, Il pugnale d’alluminio (1909, The
Aluminium Dagger).
Edgar Wallace, L’enigma dello spillo (1923, The
Clue of the New Pin), considerato uno dei migliori delitti della camera chiusa.
Edgar Jepson e Robert Eustace, La foglia di tè (1925,
The tea leaf), uno dei più famosi racconti polizieschi di tutti i tempi. La
tecnica usata per uccidere e far sparire l’arma sarà utilizzata, con sottili
varianti, da molti scrittori nei decenni successivi.
Anthony Berkeley, Delitto a porte chiuse (1926, The
Layton Court Mystery). S.S. Van Dine, La canarina assassinata (1927, The
Canary Murder Case).
Horatio Winslow e Leslie Quirk, con il loro capolavoro Into
Thin Air (1928, Svanito nel nulla) fecero scuola nel mystery dell’epoca
e il romanzo divenne un classico del delitto impossibile. Fu inserito nella
classifica dei 50 Howdunits – The Ultimate Locked-Room Library compilata da
Jonathan Scott nel 2009 e nella lista delle 100 migliori detectives stories
compilata dall’americano Michael Grost. Contenti loro...
FINE
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