venerdì 28 febbraio 2020

Casemaledette (3)


Case maledette
ovvero: "casa dolce casa!"

Parte III


La casa rossa



Continua la nostra ricerca di case maledette con Villa De Vecchi,  una specie di bomboniera a tre lievelli del XIX secolo. E' situata a Cortenova, un paese in provincia di Lecco. Negli anni dopo la sua costruzione fu un edificio molto curato con annesso un grande giardino (vedi foto sotto). Col passare degli anni, a causa dell'abbandono, di ripetuti atti vandalici e di qualche rito pseudosatanico di troppo, la villa ha perso il suo fascino iniziale. Ora è soprattutto inquietante!

La storia della villa


La Villa De Vecchi, soprannominata La Casa Rossa per via del suo originario colore, fu costruita da Felice De Vecchi, uno dei protagonisti del Risorgimento italiano. Spettacolari erano gli arredamenti; il conte aveva infatti una grande passione per l'oriente e aveva adornato la villa con molti oggetti provenienti da varie parti del mondo. Oltre alle molte suppellettili collocate nei tre piani che la compongono, la villa aveva un parco annesso, contenente un grande giardino esterno con, a quanto pare, una fontana oggi misteriosamente sparita (interrata?).

Quattro anni per edificarla dal 1854 al 1858. Pagata da Felice de Vecchi e progettata da Alessandro Sidoli, un architetto "eclettico". Il conte era a capo della Guardia Nazionale Italiana e aveva partecipato alle Cinque giornate di Milano. La villa venne ufficialmente abbandonata nel 1938 dagli eredi della Famiglia De Vecchi; negli anni successivi fu abitata da alcuni sfollati, poi nel 1959 la tenuta venne acquistata dai Medici di Marignano.

Recenti storie farlocche
Ormai da decenni si trova in uno stato di abbandono; questo ha fatto nascere "storie" su fantasmi e presenze soprannaturali. Le foto della villa sono state pubblicate sul sito internet statunitense Buzzfeed,   che vanta circa 40 milioni di letture al mese, vicino ad altre sei case stregate scelte tra quelle di tutto il mondo. L'edificio è situato sui monti Valsassinesi ed è conosciuta localmente come "la Villa dei Fantasmi" dato che l'edificio abbandonato è stato "si dice" il luogo di un omicidio.


Da anni si sente   parlare delle sospette presenze che renderebbero angosciose le stanze disastrate della villa. "Si dice" che durante le notti del solstizio d'estate o quello d'inverno si possa sentire un lamento femminile proveniente dall'interno, appartenente  all'amante dello storico proprietario, morta ammazzata all'interno della villa. Si racconta anche che la casa sia il luogo in cui,   sono avvenuti dei suicidi a cui le autorità non sono riuscite a dare una chiara spiegazione.
In realtà è dimostrato, senza ombra di lacune storiche, che non è mai stato commesso un crimine al suo interno. Oltre alle grida, è stata tramandata la leggenda del pianoforte; si racconta che nelle ore notturne, è possibile udire un suono di pianoforte proveniente dalla sala, dove tuttora è presente un vecchio piano, ormai distrutto. Indagini hanno  dimostrato che tutte le voci che ruotano intorno a Villa De Vecchi, sono infondate.



Nell'edificio non sono mai avvenuti, né omicidi, né morti misteriose, ma forse qualche  messa satanica, forse per carnevale (Vedi foto sopra col fantasma della donna rossa)!
Oggi l'edificio risulta in uno stato di abbandono, per tutelare la sicurezza, il comune ha posto delle recinzioni intorno.  


Durante gli ultimi anni ha avuto luogo una campagna di sensibilizzazione dell'opinione pubblica sulla villa, tenuta dal Fondo Ambiente Italiano in collaborazione con l'amministrazione comunale. Nel 2012 furono raccolte 250 firme che però non sono servite per la ristrutturazione della villa. I vecchi proprietari si erano disposti a cederla anche gratuitamente per riuscire a rivalorizzare la bellezza ormai perduta della villa. Il F.A.I. non può prendere in carico la situazione dato che servirebbero circa 6 milioni di euro per la ristrutturazione. Il futuro della villa pare molto incerto, dato che la Provincia di Lecco e la Sovrintendenza ai beni culturali hanno stabilito un pericolo alla parete della montagna limitrofa di tipo idrogeologico medio-alto, bloccando così, per il momento, ogni possibile intervento di restauro.


Nessun commento:

Posta un commento