Case maledette
ovvero: "casa
dolce casa!"
Parte IV
Villa
Boccaccini
(La casa dalle finestre che
ridono)
Comacchio, la noti subito,
anche se disastrata e immersa nel verde incolto, quella grande villa
del ‘700:
si erge a poca distanza dalla statale Romea, a due
passi da Lido degli Scacchi, in fronte al centro abitato di Comacchio.
Nel 1976, il regista
emiliano Pupi Avati ha girato uno degli
horror italiani che maggiormente hanno catturato l’attenzione degli spettatori.
Ancora oggi, rivedendolo è in grado di indurre tensione. E' de “La casa dalle finestre che
ridono”, pellicola che ha reso magistralmente l’aura di mistero e soprattutto
di grande fascino della villa. Costruita nel ‘700 apparteneva ad una delle più facoltose famiglie
comacchiesi: i Boccaccini.
Dopo l'edificazione fu
abbellita con diversi affreschi murari fino a farla diventare una delle più
significative testimonianze dello stile Liberty italiano nel territorio del
Delta Ferrarese.
Ma attenzione al primo
falso! La casa che appare con le imposte murarie a forma di bocca sorridente,
da qui il titolo del film, non è villa Boccaccini dove sono stati girati alcuni
interni e scene esterne, ma una casa più piccola, oggi completamente demolita,
che si trovava lungo la strada panoramica nelle vicinanze di Lido di Volano.
Da villa sfarzosa,
oggetto di brama per svariati artisti e divenuta presto icona di stile
nell’immaginario collettivo di molti a luogo di abbandono. Ma un destino di
abbandono ed oblio era scritto tra quelle mura che subito dopo il suo utilizzo
come location cinematografica ha cominciato il proprio declino e dove c’erano
giardini, dove c’era un verde ben curato, la natura ha preso presto il
sopravvento e le mura dell’edificio hanno cominciato a risentire della mancanza
di manutenzione.
Abbandonata villa
Boccaccini è diventata presto luogo di sosta per le più diverse tipologie
sociali e location ideale per fotoamatori, amanti dei posti in disuso, ma anche
di vandali che hanno fatto scempio dei preziosi affreschi murari. Una villa le
cui travature ed infissi di legno hanno conosciuto la potenza distruttiva del
fuoco, rendendo il degrado ancora più duro.
La famiglia
Boccaccini, non riuscendo a far fronte alla gestione della villa ha ceduto la
struttura, anche se l’acquirente non è mai stato reso noto. Oggi di quella casa
non resta quasi niente,
Da anni la si racconta "rasa
al suolo". Non è vero: è solo l'effetto del predominio della vegetazione. Col tempo più che le voci di paese potè il cinema! Ma non
sono vere, e poco credute, le storie di fantasmi, sicuramente innescate dal film di Pupi
Avati. Il tempo, però lavora a vantaggio di queste: la sua storia, le leggende a lei legata sembrano
non morire ed hanno dato vita a fenomeni di pagine social, in una delle quali
vi era un appello al regista Pupi Avati, apparso alcuni anni fa, con l’invito a
che l’acquistasse... regista sì, ma f...o no! .(IV - segue)
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