domenica 1 marzo 2020

Casemaledette (4)


Case maledette
ovvero: "casa dolce casa!"

Parte IV



Villa Boccaccini (La casa dalle finestre che ridono)



Comacchio, la noti subito, anche se disastrata e immersa nel verde incolto,  quella grande villa del ‘700:
si erge  a poca distanza dalla statale Romea, a due passi da Lido degli Scacchi, in fronte al centro abitato di Comacchio.
Nel 1976, il regista emiliano Pupi Avati ha girato  uno degli horror italiani che maggiormente hanno catturato l’attenzione degli spettatori. Ancora oggi, rivedendolo è in grado di indurre  tensione. E' de “La casa dalle finestre che ridono”, pellicola che ha reso magistralmente l’aura di mistero e soprattutto di grande fascino della villa. Costruita nel ‘700 apparteneva  ad una delle più facoltose famiglie comacchiesi: i Boccaccini.



Dopo l'edificazione fu abbellita con diversi affreschi murari fino a farla diventare una delle più significative testimonianze dello stile Liberty italiano nel territorio del Delta Ferrarese.


Ma attenzione al primo falso! La casa che appare con le imposte murarie a forma di bocca sorridente, da qui il titolo del film, non è villa Boccaccini dove sono stati girati alcuni interni e scene esterne, ma una casa più piccola, oggi completamente demolita, che si trovava lungo la strada panoramica nelle vicinanze di Lido di Volano.


Da villa sfarzosa, oggetto di brama per svariati artisti e divenuta presto icona di stile nell’immaginario collettivo di molti a luogo di abbandono. Ma un destino di abbandono ed oblio era scritto tra quelle mura che subito dopo il suo utilizzo come location cinematografica ha cominciato il proprio declino e dove c’erano giardini, dove c’era un verde ben curato, la natura ha preso presto il sopravvento e le mura dell’edificio hanno cominciato a risentire della mancanza di manutenzione.
Abbandonata villa Boccaccini è diventata presto luogo di sosta per le più diverse tipologie sociali e location ideale per fotoamatori, amanti dei posti in disuso, ma anche di vandali che hanno fatto scempio dei preziosi affreschi murari. Una villa le cui travature ed infissi di legno hanno conosciuto la potenza distruttiva del fuoco, rendendo il degrado ancora più duro.




La famiglia Boccaccini, non riuscendo a far fronte alla gestione della villa ha ceduto la struttura, anche se l’acquirente non è mai stato reso noto. Oggi di quella casa non resta quasi niente,
Da anni la si racconta  "rasa al suolo". Non è vero: è solo l'effetto del predominio della vegetazione. Col tempo più che le voci di paese potè il cinema! Ma non sono vere, e poco credute, le storie di fantasmi, sicuramente innescate dal film di Pupi Avati. Il tempo, però lavora a vantaggio di queste:  la sua storia, le leggende a lei legata sembrano non morire ed hanno dato vita a fenomeni di pagine social, in una delle quali vi era un appello al regista Pupi Avati, apparso alcuni anni fa, con l’invito a che l’acquistasse... regista sì, ma f...o no! .

(IV - segue) 

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