Il gufo giallo
recensioni di romanzi gialli
recensioni di romanzi gialli
Giudizio n. 129
Cuccioli
per i Bastardi di Pizzofalcone
Maurizio De Giovanni
Einaudi
Melò giallo rosa al poliziesco
Premessa: sono juventino e dell'Opera lirica mi piace solo la musica, il mio giudizio, vi dovevo avvertire, può essere un pregiudizio!
Il romanzo l'ho
letto dopo aver visto la fiction televisiva su Rai2 che mi aveva interesasto e
incuriosito. Mi è stato utile a capire quanto siano bravi quegli attori tutti.
Riescono a rendere attuale, credibile e
coinvolgente una storia che tra melò, pagine forzatamente auliche e
lungaggini alla fine tedia.
Già
l'asserto è premonitore: "Siamo stati tutti i “cuccioli” di qualcuno:
amati, coccolati, di certo non gettati come immondizia accanto a un cassonetto.
Eppure è questo il destino che tocca a un cucciolo indifeso, una neonata,
abbandonata come se fosse spazzatura.
Credo
che De Giovanni, scrittore appassionato e molto empatico, abbia un sacco di pregi, ma anche due
difetti. Il primo: è tifoso del Napoli (io della Juve) di cui lo perdono perché lo
capisco: Maradona può farti impazzire. Secondo: avere una sensibilità melò. Questa sua emotività lo ha spinto a trasferire il melò delle indagini del "ventennio"
di Ricciardi (non ci sta male) ai giorni nostri. Questo non funziona: né lo perdono, né lo capisco.
“Cuccioli
per i Bastardi di Pizzofalcone” è il quarto libro della serie che ha come
protagonista la squadra poliziesca guidata dal commissario Palma.
Due
sono le indagini che vengono condotte dalla squadra: quella ufficiale, per
capire chi ha abbandonato la bambina, e una parallela (un riempitivo: si usa così anche nel fare i paniniquando le fette sono grandi e il companatico principale è scarso), condotta
in segreto, per capire chi è la causa della scomparsa dei tanti cuccioli
randagi che popolano le vie partenopee. Attenzione però, nei
"buguardini" dei medicinali si legge "Eccipiente Q.B." che
vuol dire Quanto Basta! Qui si esagera.
Se da questo panino levi metà della ricotta di capra e ci metti altri tre asparagi di che sa? Di niente, perché gli asparagi sono praticamente insapori.
Purtroppo
le indagini sono quasi solo lo sfondo,
lo scenario, su cui prende vita la vera storia del romanzo: l’autore, con eccesso
di sensibilità melò, approfondisce (appesantisce) i sentimenti, i pensieri, dei
suoi protagonisti.
Il
giallo in sé è flebile e non riesce mai a tenere con il fiato sospeso il
lettore: manca la suspense. Viene spesso voglia di interrompere la lettura o
saltare delle pagine "auliche" perché si vorrebbero seguire le azioni
concrete storie dei Bastardi. Non le loro gioie e i loro dolori: Sì i sette
protagonisti sono costretti ad affrontare dolori e problemi sia durante il
lavoro (nel tentativo di dare nuovamente lustro a un commissariato caduto in
disgrazia) sia nella vita privata, da chi non riesce a dimenticare la moglie a
chi non riesce a confessare il proprio amore e chi è fuori ruolo sia dentro che
fuori dal commissariato.
Purtroppo
il romanzo, più che un giallo, risulta essere una indagine psicologica troppo protratta. Un
lavoro riuscito a metà.
De
Giovanni, credo sia il suo carattere, è persona sensibile: studia e cerca di sviluppare i
caratteri dei propri personaggi: non solo dei Bastardi ma di tutti quelli che
compaiono in scena, dal delinquente al bambino. Finché li fa agire e dialogare
funziona, quando fa introspezioni cade nella trappola del melenso.
Ripeto,
nei dialoghi mostra con sensibilità che il mondo non è “o bianco o nero”: i
buoni possono nascondere e trattenere impulsi di cattiveria, possono peccare di
arroganza, mentre i cattivi sono anche capaci di esprimere dolcezza. Nelle sue
riflessioni scade nei luoghi comuni e nel già detto.
Il
romanzo è corale: il quartiere è quasi un mondo a sé dove tutti sono a
conoscenza di quello che succede agli altri (ma diamine siamo a Napoli!), anche
prima della stessa polizia.
Napoli,
con le sue vie, le sue piazze, i suoi quartieri, è protagonista indiscussa: De
Giovanni la descrive con tenerezza, rivelando tutto il suo amore per la città.
Nonostante
non abbia letto i primi romanzi della serie non ho avuto alcun problema nella
comprensione del romanzo. Merito della TV. Purtroppo ho sofferto molte pagine (troppe) usate solo per fare un un riassunto delle
storie dei vari protagonisti (e sono tanti!) e delle vicende che sono
state agite nei precedenti romanzi.
L’autore
ha voluto dare non solo ai suoi fedeli
lettori ma anche ai “neofiti” la possibilità di apprezzare appieno le indagini
dei Bastardi. Per quello che ho letto era meglio se non tentava l'impresa.
Sono
riuscito a finire il libro, non leggerò i primi romanzi della serie e credo che
(soddisfatto della fiction Rai) mi perderò i romanzi delle prossime indagini
dei Bastardi.
Comunque,
se vi piace il melò, ve lo consiglio.
Voto ***/5
Se da questo panino levi metà della ricotta di capra e ci metti altri tre asparagi di che sa? Di niente, perché gli asparagi sono praticamente insapori.
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