sabato 11 aprile 2020

CUOCOINDAGA (04)


Quando il cuoco
indaga


storie conviviali  

per ragazzi d'ogni età
offerte da
Oscar Montani
(04)
Due

Primi
(seconda parte)





Sembra facile!
Due ore dopo il Dr Watson era seduto davanti alla porta della cucina. Il punto migliore per osservare, e “controllare”, tutte le mosse di Holmes. Il grande detective si muoveva in cucina come un artista del circo: coltelli, mestoli, casseruole, pentole sembravano i suoi attrezzi da giocoliere. Rovesciava con delicatezza i vasi di ceramica Mason's per estrarne farine come mago con magiche polveri magiche. Apriva e chiudeva i vasi fioriti di porcellana Maddock come fossero ampolle d’essenze.  Watson l’osservava sorpreso: aveva il giornale in mano, ma non era riuscito a leggerne neppure una pagina. Presto cominciarono a delinearsi i risultati della scienza culinaria di Holmes: rimase allora beato per le sue scoperte e  illuminato  dalle sue intuizioni. Ad un certo punto si alzò e andò verso la cucina.
« Credo possa bastare, ho capito. »
« Caspita, di già! Siete davvero bravo. »
« Avete preparato cibi senza carne e senza pesce e i condimenti sono tutti vegetali. Il vostro ospite è senz’altro vegetariano. »
« Meraviglioso! Non pensavo, Watson, che voi foste un uomo così attento alle cose. Vi facevo dotato di un ottimo senso pratico, non credevo foste un osservatore così acuto. Che altro ha visto il vostro occhio d’aquila? »
John Hamish Watson, gonfio d’orgoglio, aveva messo in fuori il petto. Fece tre passi verso la finestra e poi tornò indietro pavoneggiandosi.
« Ad essere precisi avete preparato solo tre primi: con farine esotiche, ma niente riso. Il vostro  ospite viene da un paese straniero, ma non è orientale. »
« Questa poi! Le vostre intuizioni sono rapide e precise senza un’ombra di dubbio. »
« A dire la verità fin qui è stato facile. Ora ho bisogno di qualche precisazione: mi avete un po’ confuso. »
« Io? »
« Sì. Ci sono due vassoi di gnocchi. Avete appena finito di preparare  quegli gnocchi col grano saraceno e quella farina scura, non è di grano vero? »
« Di castagne, viene direttamente dall’Italia. E’ una farina leggermente dolce. »
« Ora è più chiaro: non c’è sovrapposizione di sapori con gli gnocchi di patate che vedo lì, già pronti. Ho però ancora una domanda su quei ravioli. »
« Ah, parlate dell’involucro esterno, suppongo. Dentro c’è un ripieno di patate. »
« Sì. Vorrei capire con cos’è fatto. »
« Farina di mais, c’è chi la chiama maizena. Un’altra volta, se avremo un ospite francese, potrei fare delle crêpe da condire con la marmellata della signora Hudson. »

Watson, anche se con leggero sospetto, sorrideva serafico, Holmes invece ghignava, ma di nascosto: pregustava la sua vittoria.
« Allora è chiaro. Gnocchi, ravioli... l’ospite è il vostro amico  console del Marocco Mohamed Lachkar. Non c’è dubbio: è stato diplomatico in Italia e ora è periodo di Ramadam: lui, per motivi di servizio, non può osservare il digiuno in modo completo, ne resterebbe debilitato. Già una volta ci disse che in quel periodo si limitava solo a mangiare vegetariano. »
Holmes si tolse la pannuccia di tela bianca e si mise seduto sulla sua poltrona preferita.
« Caro amico, mi stupite. Avete altro da dire? »
« Senza dubbio Sherlock; ora che ho imparato il vostro metodo d’indagine alla perfezione, potrei elencare altri particolari significativi, ma voglio fermarmi: è quasi ora di pranzo, voglio prepararmi a ricevere l’illustre ospite. Ci sarà modo stasera di dimostrarvi per bene, in privato, che ci sono altri al mondo bravi come e più di voi.  »
« E altri che ancora devono imparare, soprattutto a riflettere. »
« Cosa volete dire? »
« Eh, caro il mio dottore, temo che le vostre intuizioni non siano così azzeccate come avreste sperato. »
« Che volete dire? »
« Volete dire che mi sono sbagliato? »
« Appena un po’, ma sapete,  le intuizioni sono trappole, ogni piccolo indizio diventa pericoloso: la nostra immaginazione lo ingigantisce e non si vedono gli indizi più grandi, le prove. »
Holmes sorrise.
« Rimettetevi seduto: non c’è bisogno che vi cambiate. Il nostro ospite misterioso è la signora Hudson. »
« Mrs Hudson? »
« Certo. Stamani è scivolata sulla porta di casa e si è slogata un polso. Le ho applicato della chiara d’uovo e l’ho fasciata, poi l’ho consigliata di andare a farsi vedere dal suo medico. »
« Passi per cucinare, sono solo un cuoco dilettante, ma... sono un medico vero! »
« Se ci fosse stato bisogno d’estrarre una pallottola o di ricucire una brutta ferita, ma per un po’ di chiara d’uovo... »
Watson fece la faccia imbronciata.
« Suvvia amico. Non c’è da prendersela. Non volete sapere il resto? Ve lo dico lo stesso. La nostra padrona di casa ha la pressione è troppo alta ed è a dieta: niente carne. Soprattutto pasti leggeri e diuretici. In più oggi  ha anche un braccio impedito: le sarebbe stato difficile impugnare le posate. Ho cercato di preparare cibo facile da portare alla bocca col cucchiaio... »
Sorrise perfido.
« O dovevo chiedervi se volevate imboccarla amorevolmente? »
Watson era distrutto.
« Come avrei potuto sapere queste cose? »
« Osservando che non avevo fatto la spesa. Era facile capirlo: non sono uscito e non ci sono sacchetti e pacchetti in giro.   Non solo, osservando i vasi di porcellana fiorita delle farine, era ancora più facile, anzi “elementare”, intuire che tutta la roba veniva dal piano di sotto, dalla credenza della signora Hudson. »
Holmes stese la mano.
« Le due ghinee, grazie. Mezza ghinea la darò alla signora Hudson. L’avevo invitata ed ho depredato la sua dispensa: non dimentichiamoci che è scozzese! Il resto, caro Watson, me lo tengo pronto per la prossima scommessa: state facendo enormi progressi e potrei perdere. »



Mentre raccontavo, Pino aveva apparecchiato e portato in tavola tre zuppiere coperte. Fumavano diffondendo nell'aria delicati aromi. Sapori di buono.
Lucie se ne accorse e arricciò il naso.
« Non mi dire che hai preparato proprio i primi di questi posti che fanno ingrassare! Io credo che non mangerò... »
« Lo deciderai dopo, ma ora dovete rispondere. Chi è l’ospite misterioso? ».
Christian aveva lo sguardo furbetto, ma resse la parte.
« Non lo so proprio, qui non c’è nessuna signora a dieta, per cui ben vengano primi farciti! »
« Però ci sarà qualcuno a cui piacciono tanto, ma proprio tanto, gnocchi e tordelli(*)? »
Lucie scuoteva la testa. Samantha invece aveva intuito.
« Dov'è nascosto mio fratello Mirko? E’ lui! Sì,  magari è salito dalla scala di servizio, vero? Mirko vieni fuori! Dai non fare il grullo! ».
Mirko, vestito in modo orribilmente punk, e pettinato anche peggio, si affacciò dal finestrone del balcone. Mi dette il cinque e poi lodò la sorella.
« Samantha è una scheggia, capisce tutto! Come avrà fatto a sapere che zio Gianfranco ha detto a Pino di tenermi a dieta. E’ una congiura tra lui e il coach della pallacanestro, ma io, se si tratta di gnocchi e tordelli(*), ci sto a sacrificarmi. »
« Guarda grullo che io non sapevo nulla, anche se si vede bene che sei grasso: ti sbuzzano i lombi. Non sono stata io a capire, è gatto Noir che ti ha sentito. Ha arricciato il pelo: lo fa solo con te perché gli tiri la coda! » 


(*) Gli ingredienti dei primi apparsi nel racconto. In Versilia: i ravioli si chiamano tordelli

Gnocchetti di grano saraceno: grano saraceno, farina di castagne, burro, acqua e sale.
Gnocchi di patate: patate crude, mix di farine (mais, riso, grano saraceno: secondo gusto), 1 uovo, sale.
Ravioli di patate: patate, maieza, 2 uova, sale.


(04 - segue storia di engmi)
 



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