Quando il cuoco
indaga
storie conviviali
per ragazzi d'ogni età
offerte da
Oscar Montani
(04)
Oscar Montani
(04)
Due
Primi
(seconda parte)
Sembra
facile!
Due ore dopo il Dr Watson era seduto davanti alla
porta della cucina. Il punto migliore per osservare, e “controllare”, tutte le
mosse di Holmes. Il grande detective si muoveva in cucina come un artista del
circo: coltelli, mestoli, casseruole, pentole sembravano i suoi attrezzi da giocoliere.
Rovesciava con delicatezza i vasi di ceramica Mason's per estrarne farine come
mago con magiche polveri magiche. Apriva e chiudeva i vasi fioriti di
porcellana Maddock come fossero ampolle d’essenze. Watson l’osservava sorpreso: aveva il giornale
in mano, ma non era riuscito a leggerne neppure una pagina. Presto cominciarono
a delinearsi i risultati della scienza culinaria di Holmes: rimase allora beato
per le sue scoperte e illuminato dalle sue intuizioni. Ad un certo punto si
alzò e andò verso la cucina.
« Credo possa bastare, ho capito. »
« Caspita, di già! Siete davvero bravo. »
« Avete preparato cibi senza carne e senza pesce e i
condimenti sono tutti vegetali. Il vostro ospite è senz’altro vegetariano. »
« Meraviglioso! Non pensavo, Watson, che voi foste un
uomo così attento alle cose. Vi facevo dotato di un ottimo senso pratico, non
credevo foste un osservatore così acuto. Che altro ha visto il vostro occhio
d’aquila? »
John Hamish Watson, gonfio d’orgoglio, aveva messo in
fuori il petto. Fece tre passi verso la finestra e poi tornò indietro
pavoneggiandosi.
« Ad essere precisi avete preparato solo tre primi:
con farine esotiche, ma niente riso. Il vostro
ospite viene da un paese straniero, ma non è orientale. »
« Questa poi! Le vostre intuizioni sono rapide e
precise senza un’ombra di dubbio. »
« A dire la verità fin qui è stato facile. Ora ho
bisogno di qualche precisazione: mi avete un po’ confuso. »
« Io? »
« Sì. Ci sono due vassoi di gnocchi. Avete appena
finito di preparare quegli gnocchi col
grano saraceno e quella farina scura, non è di grano vero? »
« Di castagne, viene direttamente dall’Italia. E’ una
farina leggermente dolce. »
« Ora è più chiaro: non c’è sovrapposizione di sapori con
gli gnocchi di patate che vedo lì, già pronti. Ho però ancora una domanda su
quei ravioli. »
« Ah, parlate dell’involucro esterno, suppongo. Dentro
c’è un ripieno di patate. »
« Sì. Vorrei capire
con cos’è fatto. »
« Farina di mais, c’è
chi la chiama maizena. Un’altra volta, se avremo un ospite francese, potrei
fare delle crêpe da condire con la marmellata della signora Hudson. »
Watson, anche se con leggero sospetto, sorrideva serafico,
Holmes invece ghignava, ma di nascosto: pregustava la sua vittoria.
« Allora è chiaro.
Gnocchi, ravioli... l’ospite è il vostro amico console del Marocco Mohamed Lachkar. Non c’è
dubbio: è stato diplomatico in Italia e ora è periodo di Ramadam: lui, per
motivi di servizio, non può osservare il digiuno in modo completo, ne
resterebbe debilitato. Già una volta ci disse che in quel periodo si limitava
solo a mangiare vegetariano. »
Holmes si tolse la
pannuccia di tela bianca e si mise seduto sulla sua poltrona preferita.
« Caro amico, mi
stupite. Avete altro da dire? »
« Senza dubbio
Sherlock; ora che ho imparato il vostro metodo d’indagine alla perfezione,
potrei elencare altri particolari significativi, ma voglio fermarmi: è quasi ora
di pranzo, voglio prepararmi a ricevere l’illustre ospite. Ci sarà modo stasera
di dimostrarvi per bene, in privato, che ci sono altri al mondo bravi come e
più di voi. »
« E altri che ancora
devono imparare, soprattutto a riflettere. »
« Cosa volete dire? »
« Eh, caro il mio
dottore, temo che le vostre intuizioni non siano così azzeccate come avreste
sperato. »
« Che volete dire? »
« Volete dire che mi
sono sbagliato? »
« Appena un po’, ma
sapete, le intuizioni sono trappole,
ogni piccolo indizio diventa pericoloso: la nostra immaginazione lo
ingigantisce e non si vedono gli indizi più grandi, le prove. »
Holmes sorrise.
« Rimettetevi seduto:
non c’è bisogno che vi cambiate. Il nostro ospite misterioso è la signora
Hudson. »
« Mrs Hudson? »
« Certo. Stamani è
scivolata sulla porta di casa e si è slogata un polso. Le ho applicato della
chiara d’uovo e l’ho fasciata, poi l’ho consigliata di andare a farsi vedere
dal suo medico. »
« Passi per cucinare,
sono solo un cuoco dilettante, ma... sono un medico vero! »
« Se ci fosse stato bisogno
d’estrarre una pallottola o di ricucire una brutta ferita, ma per un po’ di
chiara d’uovo... »
Watson fece la faccia
imbronciata.
« Suvvia amico. Non
c’è da prendersela. Non volete sapere il resto? Ve lo dico lo stesso. La nostra
padrona di casa ha la pressione è troppo alta ed è a dieta: niente carne.
Soprattutto pasti leggeri e diuretici. In più oggi ha anche un braccio impedito: le sarebbe stato
difficile impugnare le posate. Ho cercato di preparare cibo facile da portare
alla bocca col cucchiaio... »
Sorrise perfido.
« O dovevo chiedervi
se volevate imboccarla amorevolmente? »
Watson era distrutto.
« Come avrei potuto
sapere queste cose? »
« Osservando che non
avevo fatto la spesa. Era facile capirlo: non sono uscito e non ci sono
sacchetti e pacchetti in giro. Non solo, osservando i vasi di porcellana
fiorita delle farine, era ancora più facile, anzi “elementare”, intuire che tutta
la roba veniva dal piano di sotto, dalla credenza della signora Hudson. »
Holmes stese la mano.
« Le due ghinee,
grazie. Mezza ghinea la darò alla signora Hudson. L’avevo invitata ed ho depredato
la sua dispensa: non dimentichiamoci che è scozzese! Il resto, caro Watson, me
lo tengo pronto per la prossima scommessa: state facendo enormi progressi e
potrei perdere. »
Mentre raccontavo, Pino aveva apparecchiato e portato
in tavola tre zuppiere coperte. Fumavano diffondendo nell'aria delicati aromi. Sapori
di buono.
Lucie se ne accorse e arricciò il naso.
« Non mi dire che hai preparato proprio i primi di
questi posti che fanno ingrassare! Io credo che non mangerò... »
« Lo deciderai dopo, ma ora dovete rispondere. Chi è
l’ospite misterioso? ».
Christian aveva lo sguardo furbetto, ma resse la
parte.
« Non lo so proprio, qui non c’è nessuna signora a
dieta, per cui ben vengano primi farciti! »
« Però ci sarà qualcuno a cui piacciono tanto, ma
proprio tanto, gnocchi e tordelli(*)? »
Lucie scuoteva la testa. Samantha invece aveva
intuito.
« Dov'è nascosto mio fratello Mirko? E’ lui! Sì, magari è salito dalla scala di servizio, vero?
Mirko vieni fuori! Dai non fare il grullo! ».
Mirko, vestito in modo orribilmente punk, e pettinato
anche peggio, si affacciò dal finestrone del balcone. Mi dette il cinque e poi
lodò la sorella.
« Samantha è una scheggia, capisce tutto! Come avrà
fatto a sapere che zio Gianfranco ha detto a Pino di tenermi a dieta. E’ una
congiura tra lui e il coach della pallacanestro, ma io, se si tratta di gnocchi
e tordelli(*), ci sto a sacrificarmi. »
« Guarda grullo che io non sapevo nulla, anche se si
vede bene che sei grasso: ti sbuzzano i lombi. Non sono stata io a capire, è
gatto Noir che ti ha sentito. Ha arricciato il pelo: lo fa solo con te perché
gli tiri la coda! »
(*) Gli ingredienti
dei primi apparsi nel racconto. In Versilia: i ravioli si chiamano tordelli
Gnocchetti di grano saraceno: grano saraceno, farina di castagne, burro, acqua e
sale.
Gnocchi di patate: patate crude, mix di farine (mais,
riso, grano saraceno: secondo gusto), 1
uovo, sale.
Nessun commento:
Posta un commento